Il Governo italiano, durante il Consiglio dei Ministri di martedì 28 marzo, lavorerà su un nuovo disegno di legge che stabilirebbe "il divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti sintetici". Questo divieto quindi includerebbe sia mangimi animali che alimenti destinati al consumo umano, in particolare la carne sintetica.
Chi dovesse violare il divieto, potrebbe ricevere delle sanzioni che vanno dai 10 000 fino ad un massimo di 60 000 euro, cioè il "10 % del fatturato totale annuo realizzato nell'ultimo esercizio chiuso anteriormente all'accertamento della violazione, quando tale importo è superiore a euro 60.000, oltre alla confisca del prodotto illecito".
In particolare, questo nuovo ddl bloccherebbe la produzione e l'immissione nel mercato della cosiddetta "carne sintetica". La carne sintetica, chiamata anche carne coltivata in laboratorio, è un alimento ottenuto tramite coltivazione di cellule animali ed è già stato approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) americana e dalle autorità sanitarie di Singapore per la produzione e distribuzione di carne sintetica di pollo.
Secondo il governo italiano, la ricerca e sperimentazione sulla produzione di carne sintetica o in generale di alimenti prodotti in laboratorio sembrerebbe essere ancora in "fase embrionale". Questo implicherebbe che non ci siano le condizioni di sicurezza alimentare tali da assicurare l'assenza di "conseguenze negative per la salute degli esseri umani".
Nella bozza del ddl si sottolinea che non sia ancora sicuro quale possa essere "l'effetto del consumo di prodotti sintetici in relazione alla loro sostenibilità e impatto ambientale" in quanto non sono ancora "evidenze scientifiche che dimostrino potenziali vantaggi per l'ambiente". Inoltre, viene specificato che la carne prodotta in laboratorio potrebbe richiedere l'utilizzo di antibiotici, i quali possono persistere nei prodotti e "contribuire alla diffusione di agenti patogeni resistenti".
Ricordiamo che dal punto di vista biologico e nutrizionale, la carne sintetica è esattamente identica alla carne animale. L'unica differenza sta nel luogo in cui è stata prodotta: la carne sintetica dentro i cosiddetti bioreattori, mentre la carne tradizionale all'interno dell'animale. Infine, le condizioni necessarie per la produzione di carne sarebbero strettamente controllate e sarebbe più facile evitare la contaminazione biologica, chimica e fisica.