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14 Dicembre 2023
12:18

Su Marte nevica? Sì, ma anidride carbonica. Le immagini delle sonde spaziali

L'atmosfera marziana è molto povera di acqua, ma ricca di anidride carbonica. Durante la stagione invernale, le basse temperature permettono alla CO2 di solidificare e precipitare sotto forma di neve bianca.

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Su Marte nevica? Sì, ma anidride carbonica. Le immagini delle sonde spaziali
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Credits: NASA.

La Terra non è l'unico luogo del Sistema Solare in cui nevica: anche su Marte cade neve, ma non d'acqua come sul nostro pianeta, bensì di anidride carbonica solida. L'immagine qui sopra, per esempio, ritrae delle dune innevate nella regione polare dell’emisfero nord del pianeta rosso. Andiamo a conoscere il rigido inverno marziano e il peculiare fenomeno delle nevi di CO2.

L’inverno su Marte

Marte, proprio come la Terra, attraversa diverse stagioni, ma che sono tendenzialmente più lunghe. Infatti, per via della più ampia orbita intorno al Sole, le leggi di Keplero stabiliscono che un anno marziano equivale a circa 687 giorni terrestri. L’inverno, in particolare, dura all’incirca 154 giorni terrestri. L'ultimo inverno nell'emisfero settentrionale di Marte è terminato il 26 dicembre 2022, mentre l’inverno nell'emisfero meridionale del pianeta inizierà il 12 gennaio 2024.

Durante la stagione fredda, le già basse temperature su Marte diminuiscono ancora di più,  raggiungendo anche –123 °C in prossimità dei poli. Qui, un tappeto bianco ricopre la superficie del pianeta rosso.

Dune barcane al polo nord marziano ricoperte da uno strato di brina e ghiaccio. Immagine acquisita dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter il 28 giugno 2021. Credits: NASA/JPL.
Dune barcane al polo nord marziano ricoperte da uno strato di brina e ghiaccio. Immagine acquisita dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter il 28 giugno 2021. Credits: NASA/JPL.

Ghiaccio e neve su Marte

È ormai accettato che oltre tre miliardi di anni fa Marte ospitasse ampie distese d'acqua e reticoli idrografici simili a quelli della Terra. Oggi, invece, il pianeta ha l'aspetto di un deserto freddo. Ciononostante, ghiacci perenni esistono nelle regioni di più alta latitudine.

La sonda Mars Express dell’agenzia spaziale europea (ESA), in orbita attorno a Marte dal 2003, ha fornito numerose immagini dei ghiacci marziani. Per esempio, la foto che segue mostra un ghiacciaio all'interno di un cratere d'impatto nell'emisfero settentrionale del pianeta. Secondo gli esperti, questi ghiacci sono composti principalmente da acqua, che, a causa delle temperature estremamente basse e della posizione che rende difficoltoso l'arrivo dei raggi solari, rimane allo stato solido durante tutto l'anno.

Foto ottenuta dalla sonda Mars Express nel febbraio 2005 che mostra un ghiacciaio perenne all’interno di un cratere d’impatto largo 35 km e profondo almeno 2 km nell’emisfero settentrionale del pianeta rosso. Credits: ESA.
Foto ottenuta dalla sonda Mars Express nel febbraio 2005 che mostra un ghiacciaio perenne all’interno di un cratere d'impatto largo 35 km e profondo almeno 2 km nell’emisfero settentrionale del pianeta rosso. Credits: ESA.

Oltre al ghiaccio d'acqua, su Marte è presente anche il ghiaccio secco, che è la forma solida dell'anidride carbonica. Il ghiaccio secco è la stessa sostanza comunemente usata in ambito farmaceutico per alleviare le contratture muscolari o utilizata per conservare e trasportare prodotti alimentari.

Il passaggio della CO2 allo stato solido avviene solo a temperature inferiori ai –78°C. Per questo motivo, sulla Terra non si trova in natura ma viene prodotto industrialmente. Tuttavia, sul pianeta rosso, vi sono le condizioni per la trasformazione spontanea di anidride carbonica da gas a solido, un processo noto come brinamento. In particolare, nelle regioni polari, dall'atmosfera precipita neve di anidride carbonica che si deposita sulla superficie di Marte, formando strati bianchi, a tratti translucidi, simili a brina o gelo. Quindi sì, su Marte nevica principalmente CO2. La caduta di ghiaccio secco ai poli gioca anche un ruolo importante nell'aumentare l'estensione dei ghiacciai marziani durante l'inverno.

Le lunghe strisce che segnano le pareti di questo cratere sono solchi. Durante l’inverno marziano, la brina può accumularsi nei solchi, specialmente sulle pendici fredde rivolte verso il polo. Credits: NASA/JPL.
Le lunghe strisce che segnano le pareti di questo cratere sono solchi. Durante l'inverno marziano, la brina può accumularsi nei solchi, specialmente sulle pendici fredde rivolte verso il polo. Credits: NASA/JPL.

Nel 2008, il Phoenix Mars Lander della NASA, utilizzando strumenti laser, ha rilevato nuvole di neve di anidride carbonica su Marte, nonchè la caduta di fiocchi di neve di CO2 al polo nord. Alcune evidenze suggeriscono che rari fiocchi di neve d'acqua si formino su Marte, ma che queste passino allo stato gassoso ancor prima ancora di toccare il suolo, a causa dell'incredibile aria rarefatta e delle basse temperature.

La mappa mostra la distribuzione dei depositi di ghiaccio di anidride carbonica a grana fine formati da nevicate al polo sud di Marte. È basata su misurazioni infrarosse effettuate dal Mars Climate Sounder del Mars Reconnaissance Orbiter. Immagine rilasciata l’11 settembre 2012. Credits: NASA/JPL–Caltech.
La mappa mostra la distribuzione dei depositi di ghiaccio di anidride carbonica a grana fine formati da nevicate al polo sud di Marte. È basata su misurazioni infrarosse effettuate dal Mars Climate Sounder del Mars Reconnaissance Orbiter. Immagine rilasciata l'11 settembre 2012. Credits: NASA/JPL–Caltech.

I paesaggi invernali sul pianeta rosso

Nel corso degli ultimi decenni sono state acquisite numerose immagini dell'inverno sul pianeta rosso. Particolarmente affascinanti, per la loro straordinaria bellezza e per il significativo valore scientifico, risultano le fotografie scattate dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, in orbita attorno al pianeta dal 2006.

Dune di sabbia coperte dal gelo subito dopo il solstizio d’inverno. Il gelo qui è una miscela di ghiaccio (secco) di anidride carbonica e ghiaccio d’acqua e scomparirà con l’arrivo della primavera. Scatto immoortalato dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA Crediti: NASA/JPL–Caltech/Università dell’Arizona.
Dune di sabbia coperte dal gelo subito dopo il solstizio d’inverno. Il gelo qui è una miscela di ghiaccio (secco) di anidride carbonica e ghiaccio d'acqua e scomparirà con l'arrivo della primavera. Scatto immoortalato dalla sonda Mars Reconnaissance Orbiter della NASA Crediti: NASA/JPL–Caltech/Università dell'Arizona.

Uno dei processi più spettacolari immortalato dalla sonda MRO si verifica nel passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile. Il calore trasmesso dai raggi solari, passando attraverso la superficie traslucida del ghiaccio secco, riscalda l'anidride carbonica alla base, la quale sublima, ovvero passa direttamente dallo stato solido a quello gassoso. Il gas CO2 neo-formato esercita una pressione verso l'alto in cerca di una via di fuga, fino a quando non viene espulso in eruzioni che ricordano quelle di un geyser.

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Rilascio in atmosfera di anidride carbonica: A) Campo di dune coperte da ghiaccio secco stagionale. B) Iniziano a formarsi fratture a causa della pressione esercitata dal gas alla base del ghiaccio. C) La sabbia scura viene depositata intorno ai punti di fuga della CO2. D) Le fratture si allargano. E) La sabbia scura inizia a fuoriuscire anche dalle creste e dai lati delle dune. F) Il ghiaccio secco scompare dalla superficie, che a questo punto, è modellata dai venti marziani. Credits: NASA/JPL.

Durante l’eruzione, il gas trascina con sé parte del sedimento su cui poggiava, che si deposita sulla superficie dando vita a geometrie a ventaglio o striature di colore scuro, dovuto alla composizione vulcanica della sabbia. Questo processo persiste fino alla completa scomparsa del ghiaccio stagionale dalla superficie del pianeta rosso. I solchi lasciati dalle eruzioni verranno poi cancellati dal tempo e i venti. Questo processo testimonia come Marte sia, ancora oggi, un pianeta straordinariamente dinamico.

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