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9 Novembre 2023
12:00

TIM vende parte della sua rete al fondo USA KKR per circa 20 miliardi di euro: cosa succederà ora?

Il CdA di TIM ha accettato l'offerta del fondo statunitense KKR che rileverà NetCo, società che detiene la rete di TIM, per circa 20 miliardi.

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TIM vende parte della sua rete al fondo USA KKR per circa 20 miliardi di euro: cosa succederà ora?
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Il Consiglio di Amministrazione di TIM, azienda leader nazionale del settore telecomunicazioni, ha accettato l'offerta vincolante sottoposta dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR) relativamente all'acquisizione di NetCo, società che detiene sostanzialmente tutte le infrastrutture di rete di Tim.

Durante l'estate era intervenuto nella trattativa anche il Governo Italiano attraverso il Golden Power, ovvero poteri speciali che può esercitare il Governo per intervenire all'interno di una trattativa che riguardi interessi nazionali al fine di porre fine a essa o stabilire delle condizioni affinché la trattativa possa continuare.

Durante il mese di agosto, mediante il suddetto Golden Power, infatti, il Governo aveva posto come condizione per la prosecuzione della trattativa tra TIM e KKR che il Ministero dell'Economia potesse rimanere socio di minoranza all'interno di NetCo. A tal proposito il 29 agosto 2023 il Consiglio dei Ministri ha approvato, su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, un decreto legge per assicurare le risorse finanziarie necessarie a consentire l'ingresso del Mef nell'operazione NetCo per rilevare una quota di circa il 20%, pari ad un investimento di circa 2 miliardi di euro.

Nella nota ufficiale di TIM si legge:

Il Consiglio […] ha approvato a maggioranza (con 11 voti favorevoli e 3 contrari) l’offerta vincolante per NetCo presentata da KKR.

In particolare, a seguito dell’approvazione consiliare si procederà alla sottoscrizione di un transaction agreement che disciplina:

• Il conferimento da parte di TIM di un ramo d'azienda – costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergiain FiberCop, società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame;

• Il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco (come detto, veicolo controllato da KKR) dell’intera partecipazione detenuta da TIM in FiberCop medesima, all’esito del predetto conferimento (FiberCop post conferimento “Netco”). Inoltre, il transaction agreement prevede la sottoscrizione alla data del closing dell’operazione di un master services agreement che regolerà i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi da NetCo a TIM e da TIM a NetCo a seguito del completamento dell’operazione.

L'operazione e le cifre in ballo

Nelle giornate dal 3 al 5 novembre il consiglio di amministrazione di TIM ha approvato a maggioranza l'offerta vincolante di KKR per NetCo che comprende la rete fissa TIM e Fibercop di cui KKR era già socia.

L'offerta vincolante presentata da KKR valorizza NetCo a 18,8 miliardi di euro a cui potrebbero associarsi ulteriori incrementi di valore derivanti da condizioni accessorie che potrebbero far lievitare la cifra fino a circa 22 miliardi.

Salvatore Rossi, presidente di TIM, ha dichiarato:

La cessione della rete a un investitore infrastrutturale come KKR ha trovato anche l’apprezzamento del Governo, che sosterrà questa operazione con ingenti risorse; ridà una prospettiva di crescita al Gruppo TIM.

Il CEO e General Manager di TIM Pietro Labriola ha commentato così l'acquisizione da parte di KKR:

Due anni di lavoro a testa china si chiudono con una decisione storica: dare il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. Entrambe saranno il punto di riferimento per la trasformazione digitale del nostro Paese perché, grazie a questa operazione, potranno accelerare lo sviluppo tecnologico nel settore delle telecomunicazioni.

Durante la seduta del 5 novembre, invece, il CdA di TIM ha bocciato l'offerta non vincolante della stessa KKR per rilevare anche la società Sparkle in quanto ritenuta «non soddisfacente».

A esprimersi amareggiata sulla decisione del Consiglio di Amministrazione è anche Vivendi, azionista di maggioranza e da sempre contraria alla cessione, che ha fatto sapere che «utilizzerà ogni strumento legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti».

La vendita di NetCo consentirà a TIM di ripianare in parte il debito societario di circa 14 miliardi di euro.

Cosa possiamo aspettarci per il futuro

Il perfezionamento dell'operazione di vendita da parte di TIM è atteso entro l'estate del 2024, tuttavia è ancora da chiarire quale sarà il piano industriale della società di servizi che rimarrà a valle dello scorporo della rete. Da chiarire come lo scoglio Vivendi intenderà far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune per opporsi alla decisione presa dal CdA.

Infine alcuni rumors suggeriscono che nei prossimi mesi TIM possa sedersi al tavolo con Open Fiber per creare una società unica di rete in Italia.

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