;Resize,width=638;)
Quando si parla del West si intende il territorio occidentale degli Stati Uniti che nel corso dell’800 fu progressivamente conquistato dai cittadini bianchi stanziati sulla costa occidentale. Le caratteristiche “selvagge” del West hanno suscitato la fantasia del pubblico e sin dalla fine dell’800 è nato il genere western, che si è sviluppato attraverso il teatro, il cinema, la letteratura e altre forme d’arte, descrivendo il territorio occidentale americano come un luogo nel quale imperversavano pistoleri e cowboy. La realtà era diversa e, sebbene il Far West (“lontano Ovest”), fosse effettivamente distante dai centri del potere politico e il governo di Washington non riuscisse a controllarlo completamente, il territorio, composto tra gli altri dagli attuali Arizona, Utah, Colorado, Nevada e California, non era il luogo senza legge raccontato dal cinema e dalla letteratura. Il West, per come lo intendiamo, “finì” all’incirca all’inizio del ‘900, nel senso che la conquista fu portata a termine e il territorio fu pienamente integrato negli Stati Uniti.
Perché il Far West si chiama così
Il West (che letteralmente significa Ovest), chiamato anche Far West (“lontano Ovest”) o Wild West (“selvaggio ovest”) era la parte occidentale del Nord America. La sua estensione esatta cambiò nel corso del tempo, man mano che si spostava la “frontiera”, cioè il confine del territorio controllato dai bianchi. In genere si considera come West il territorio tra le Montagne Rocciose e la costa del Pacifico. Come sappiamo, gli Stati Uniti nacquero sulla costa orientale dove si trovavano le tredici colonie originarie.

L'Occidente fu annesso in diverse fasi al territorio controllato da Washington e poi fu popolato da "cittadini bianchi": l’espansione verso Ovest ebbe luogo nel corso dell’800 e già all’inizio del secolo successivo poteva dirsi conclusa. In alcuni periodi, come in occasione della corsa all’oro in California alla metà del secolo, le migrazioni verso Ovest furono particolarmente intense. L’espansione fu caratterizzata anche dalla costruzione delle linee ferroviarie che dalla fine degli anni sessanta dell’800 collegarono la costa orientale a quella del Pacifico, e dalle guerre condotte dai bianchi contro le popolazioni native, che furono rese inoffensive e confinate in apposite riserve. I pionieri, cioè i primi statunitensi che si spinsero verso occidente, erano in genere persone animate da spirito di avventura e desiderio di arricchirsi.
Il genere western: da Buffalo Bill a oggi
La conquista del West aveva tutte le caratteristiche per suscitare l’attenzione del pubblico: ambiente esotico, personaggi capaci di sfidare le autorità, ecc. Il genere western nacque già alla fine dell’800 con uno spettacolo organizzato da alcuni personaggi che avevano partecipato in prima persona, con ruoli diversi, alla conquista del West; l’ideatore fu William Cody, meglio noto come Buffalo Bill, un militare statunitense che si era distinto nella caccia al bisonte (in inglese chiamato buffalo). Lo spettacolo, inaugurato nel 1883 con il titolo di Buffalo Bill's Wild West, metteva in scena vicende realmente avvenute, ma fortemente idealizzate. Tra i protagonisti dello show figuravano alcuni personaggi noti: il capo sioux Toro Seduto, l’avventuriera Calamity Jane e altri. Lo spettacolo ebbe grande successo negli Stati Uniti e fu in seguito esportato in Europa.

Nel corso del ‘900, il genere western è stato “sfruttato” da numerose forme d’arte e mezzi di comunicazione: letteratura, teatro, fumetti, arti figurative, videogiochi. Il cinema è stato una delle principali forme di espressione del genere western, dando vita ai primi film ambientati nel "Selvaggio West" fin dagli albori della settima arte, come The Great Train Robbery del 1903. Al genere western appartengono capolavori come Ombre Rosse (1939), Mezzogiorno di fuoco (1952), Mucchio selvaggio (1969), oltre ai western all’italiana, noti anche come spaghetti western, tra i quali Il buono, il brutto, il cattivo e C’era una volta il West, entrambi diretti da Sergio Leone.

Il genere western racconta soprattutto storie di indiani, di fuorilegge, di cowboy e di sceriffi, talvolta collegate alla costruzione delle ferrovie o alla Guerra civile americana. Le storie western possono essere ambientate in un periodo di tempo molto esteso, che va dall’indipendenza degli Stati Uniti all’inizio del ‘900. Dal punto di vista geografico, l’ambientazione spazia nell’intero territorio tra Canada e Messico, anche se la maggior parte delle storie è collocata nella porzione degli Stati Uniti compresa tra la California e le Montagne Rocciose. Alcuni elementi dei film e delle altre storie western sono diventati vere e proprie icone: il saloon, nel quale sono presenti uomini che giocano a poker e bevono whisky, il cappello da cowboy, le pistole colt, gli stivali con gli speroni.

Perché il Far West di film e fumetti è un luogo inventato
Il Far West dei film e dei fumetti è in larga parte un luogo inventato, diverso da come era il territorio occidentale degli Stati Uniti durante l’800. Anzitutto, il West non è stato sempre lo stesso: le caratteristiche del territorio cambiarono progressivamente a causa dell'espansione degli statunitensi, di conseguenza, un genere letterario e artistico che descrive il territorio sempre allo stesso modo non può essere realistico. Inoltre, il genere western presenta il territorio come un luogo senza legge, mentre, in realtà, fu progressivamente sottoposto al controllo del governo. Alcune figure raccontate dal western sono fortemente idealizzate: i cowboy, cioè i mandriani che conducevano le mucche ai pascoli, erano personaggi molto diversi da come sono descritti dal cinema, che li presenta come avventurieri amanti del poker e del whisky. I cowboy erano infatti persone povere, che accettavano di svolgere un lavoro molto duro, e in genere erano occupati nel seguire le mandrie e non avevano la possibilità di andare nei saloon.

Anche il loro abbigliamento, con il cappello a tesa larga, gli stivali a punta e i jeans – che per noi rappresenta l’abbigliamento western per eccellenza – non era sempre lo stesso. Inoltre, il genere raramente presta attenzione alle sorti delle popolazioni indigene, che furono sterminate non tanto con le guerre, quanto dalle malattie portate dai bianchi, contro le quali non avevano difese immunitarie, e furono poi confinate nelle riserve.