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13 Febbraio 2024
16:10

Una tempesta solare cannibale colpirà la Terra? Forse, ma non c’è da preoccuparsi

Una serie di tempeste geomatiche sono in arrivo sulla la Terra oggi 13 febbraio 2024. Non è esclusa la possibilità che si fondano, risultando in una “tempesta solare cannibale” di forte intensità. La probabilità stimata, comunque, è molto bassa.

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Una tempesta solare cannibale colpirà la Terra? Forse, ma non c’è da preoccuparsi
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Oggi 13 febbraio 2024 la Terra sta per essere investita da una serie di tempeste geomagnetiche. Al momento è in corso una cosiddetta tempesta di radiazioni di classe S2 (cioè a intensità moderata), che può esporre gli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale a una dose di radiazioni più alta della norma e provocare qualche malfunzionamento nei satelliti artificiali in orbita.

Dal 7 febbraio infatti il nostro Sole ha prodotto una serie di tempeste solari che si sono manifestate con brillamenti ed espulsioni di massa coronale (CME, Coronal Mass Ejection), cioè emissioni di plasma ad alta velocità; alcuni di questi  dirette verso il nostro pianeta. Qui potete vederne una risalente alla giornata di ieri, 12 febbraio:

Secondo le previsioni messe a punto dallo Space Weather Prediction Center (SWPC) del NOAA, che si occupa della “meteorologia spaziale”, queste tempeste solari potrebbero fondersi per diventare un unico flusso di particelle che sta per colpire la Terra nella giornata di oggi con la “forza” combinata di tutte le tempeste messe insieme. Questo fenomeno prende il nome – informale – di tempesta solare cannibale; un episodio analogo è già successo recentemente il 1° dicembre 2023.

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Credits: NASA Scientific Visualization Studios.

La probabilità che questo accada è valutata come molto piccola, ma se succedesse qui sulla Terra si assisterebbe a una tempesta geomagnetica classificata come “forte” (categoria G3). Questo comporterebbe disturbi nella navigazione satellitare, interruzioni nelle comunicazioni radio e aurore boreali visibili anche a latitudini relativamente basse, come quelle avvistate a settembre qui in Italia o i fenomeni che abbiamo osservato sempre in Italia all'inizio di novembre. Se invece non accadesse – cioè molto probabilmente – si verificherebbero tempeste geomagnetiche classificate come “minori” (G1) o “moderate” (G2) ravvicinate nel tempo. Eventi di questa intensità possono disturbare le comunicazioni radio ad alte latitudini e generare aurore boreali fino a circa 55° di latitudine circa.

In questo caso, quindi, non ci sarebbero conseguenze particolari qui in Italia; non si possono invece escludere aurore boreali in caso di “tempesta cannibale” e conseguente tempesta geomagnetica forte. Eventualità, come ripetiamo, improbabile e che comunque non deve destare alcun tipo di preoccupazione.

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Filippo Bonaventura
Content editor coordinator
Laureato in Astrofisica all’Università di Trieste e ha conseguito un Master in Comunicazione della Scienza presso la SISSA di Trieste. È stato coordinatore della rivista di astronomia «Le Stelle», fondata da Margherita Hack. Insieme a Lorenzo Colombo e Matteo Miluzio gestisce il progetto di divulgazione astronomica «Chi ha paura del buio?». Vive e lavora a Milano.
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