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Fukushima 11 anni dopo, la ricostruzione del disastro nucleare causato dal più grande terremoto in Giappone

Undici anni fa in Giappone un violento terremoto e il successivo tsunami causarono il disastro della centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. Nel giorno dell'anniversario ricostruiamo la dinamica e le cause dell'incidente.

10 Marzo 2022
19:00
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Fukushima 11 anni dopo, la ricostruzione del disastro nucleare causato dal più grande terremoto in Giappone
fukushima

Esattamente undici anni fa, alle 14:46 dell'11 marzo 2011, ebbe luogo in Giappone uno tra i disastri nucleari più conosciuti: parliamo dell'incidente alla centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi. L'evento fu causato da un terremoto di magnitudo 9 (il più violento mai registrato nella storia del Paese) e dal successivo tsunami, le cui onde raggiunsero i 13 metri nell'area della centrale. Si tratta quindi di un incidente molto diverso rispetto a quello di Chernobyl, causato invece da un errore umano. Ma cosa cambia tra questi due incidenti? E si poteva evitare questo disastro?

Cosa ha causato il disastro della centrale nucleare di Fukushima?

L'11 marzo 2011 un terremoto di magnitudo 9 ha colpito la prefettura di Miyagi, in Giappone. Si trattò di un evento di straordinaria intensità: nel Paese non era mai stato registrato un terremoto dalla magnitudo così alta. Il Giappone però è un Paese che svolge molta prevenzione sismica e infatti, come da manuale, non appena la centrale registrò il sisma spense automaticamente i tre reattori attivi in quel momento. La reazione di fissione si interruppe e il sistema di raffreddamento di emergenza si attivò per abbassare la temperatura. Il problema è che poco dopo la scossa lo stabilimento fu raggiunto da un maremoto con onde altre fino a 13 metri: nonostante la centrale fosse dotata di una barriera anti-tsunami alta circa 5 metri, le onde furono così alte da riuscire a superarla senza problemi, entrando nella centrale.

onde fukushima

Si allagarono i locali con i generatori di emergenza che alimentavano il sistema di raffreddamento dei reattori. Il calore causò il surriscaldamento e la fusione del combustibile, portando a fusione totale (o parziale) il nocciolo di tre dei sei reattori della centrale. In più in un quarto reattore un’esplosione di idrogeno causò una fuga di vapori radioattivi dalla piscina di raffreddamento del combustibile esausto.

Questa sequenza di eventi causò un rilascio di iodio, cesio e cobalto radioattivi. Inoltre la fusione e le esplosioni causarono la fuoriuscita di molta acqua usata per raffreddare i reattori: l’acqua radioattiva ha raggiunto l’esterno della centrale e la falda acquifera, contaminando l’area intorno allo stabilimento. Questo è il motivo per cui l’incidente è stato catalogato a livello sette sulla scala internazionale degli eventi nucleari (chiamata scala Ines), cioè il massimo possibile.

Il disastro di Fukushima si poteva evitare?

Difficile rispondere a questa domanda: la centrale di Fukushima Dai-ichi era progettata per resistere a forti sismi – e così ha fatto. Era preparata anche per affrontare maremoti, e infatti erano presenti barriere protettive di cemento alte circa 5 metri attorno a tutto il perimetro. Il problema è che le onde erano alte anche 13 metri, quindi furono tranquillamente in grado di superare questa barriera.

3d centrale fukushima

Perché i giapponesi allora non hanno costruito una centrale capace di resistere anche ad eventi così estremi? Da un punto di vista ingegneristico si tratta di una sfida estremamente complicata ed estremamente costosa, considerando anche il fatto che il Giappone non aveva mai dovuto affrontare un sisma così violento. Ad ogni modo, il tribunale di Tokyo (anche a causa dell’opinione pubblica internazionale) ha deciso che la Tepco, cioè l’azienda che gestisce la centrale, avrebbe dovuto prevedere una catastrofe naturale di questa portata e costruire barriere più grandi. Proprio il 7 marzo 2022, quindi pochi giorni fa, la Corte Suprema Giapponese ha stabilito che l’azienda dovrà risarcire altre 3700 persone oltre alle 321 già risarcite, per un totale di 1,4 miliardi di Yen, cioè circa 12 milioni di dollari.

Il rilascio dell'acqua di Fukushima

Negli ultimi anni si è a lungo dibattuto in merito alla cosiddetta "acqua di Fukushima": per raffreddare i noccioli fusi dopo l'incidente è stata prelevata dell’acqua marina. Dopo essere stata utilizzata questa è stata raccolta, trattata per ripulirla dalla maggior parte dei radionuclidi e poi diluita per permettere di raggiungere dei livelli considerati sicuri per l’acqua potabile. Il programma del Governo giapponese è quello di iniziare a sversare quest’acqua nell'Oceano Pacifico a partire dal 2023. Ma si tratta di una procedura sicura? Ne abbiamo parlato in questo video-approfondimento sull'acqua di Fukushima. Per riassumere possiamo dire che questi sversamenti sono sicuri dal momento che l’acqua “radioattiva” è stata diluita a tal punto da avere una radioattività addirittura inferiore rispetto a quella già naturalmente presente nell’Oceano.

radioattività acqua fukushima

Ma quali differenze ci sono tra il disastro di Fukushima e quello di Chernobyl? Per scoprirlo non ti resta che guardare il nostro video!

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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