Mercoledì 16 novembre alle ore 7:47 (ore italiane) di questa mattina – quando in Florida era l'1:47 di notte – è finalmente partita la missione Artemis 1 della NASA, che si preannuncia come un evento dalla portata storica. Dopo i numerosi tentativi di lancio falliti negli ultimi tre mesi (specialmente tra agosto e settembre), il razzo SLS e la capsula Orion sono partiti insieme con quaranta minuti di ritardo (la partenza era prevista alle 7:07) dalla base di lancio del Kennedy Space Center in Florida per tornare in orbita attorno alla Luna.
Stando all'aggiornamento in tempo reale disponibile sul sito della NASA, al momento la capsula Orion si trova a circa 272 mila km dalla Luna, dopo aver viaggiato per 1 giorno, 6 ore e 18 minuti.
Come dichiarato su Twitter dalla NASA "Artemis 1 dà inizio a un nuovo capitolo per l'esplorazione lunare da parte degli umani". Vediamo in breve come è avvenuta la partenza e cosa ci si aspetta da questa missione.
Il lancio del razzo SLS e della capsula Orion
Anche la partenza di questa mattina ha subito un ritardo di circa quaranta minuti rispetto a quanto previsto dal conto alla rovescia a causa di un ultimo controllo tecnico sui sistemi di terra legati alla sicurezza del razzo, ma quello che appare importante è che finalmente siamo davanti a un nuovo inizio dell'avventura dell'umanità verso la Luna.
Va sottolineato che al momento non ci sono astronauti presenti né sul razzo vettore SLS né nella capsula, per ora ci sono solo dei manichini. Come mai? Perché l'obiettivo di questa missione è quello di verificare che gli strumenti e le tecnologie ad oggi a disposizione abbiano tutte le carte in regola per portare degli esseri umani sul nostro satellite. L'idea è di testare capsula e razzo per vedere se sono in grado di operare tutte le manovre (come quelle relative alla capacità di volo, la garanzia di un rientro, la discesa, l'ammaraggio e il recupero) delle missioni che verranno successivamente.
La missione Artemis 1 ha una durata prevista di 25 giorni, 11 ore e 36 minuti, percorrerà una distanza di 1.3 milioni di miglia, ovvero circa 2,1 milioni di km e il rientro è previsto per l'11 dicembre 2022.
Cosa ci si aspetta dalla missione Artemis 1?
Si tratta di una missione estremamente importante per gli Stati Uniti, ma anche per il continente europeo in quanto la capsula Orion è composta dall'ESM ovvero lo European Service Module che corrisponde al contributo dell'ESA nella missione Artemis. Questo modulo di servizio europeo è stato assemblato da tecnici tedeschi dell'Airbus Defence and Space, con la collaborazione anche dell'italiana Thales Alenia Space di Torino azienda che opera in campo spaziale gestendo sistemi innovativi ad alta tecnologia in ambito di navigazione, osservazione della Terra, gestione ambientale, ricerca scientifica e infrastrutture orbitali.
Proprio in quanto lancio di test delle tecnologie in uso sappiate che è prevista per maggio 2024 una missione Artemis 2 in cui partirà un vero e proprio equipaggio costituito da quattro astronauti. Seguiranno poi un Artemis 3, Artemis 4 e Artemis 5 tra il 2025 e il 2028 in cui si punta a sbarcare sulla Luna nuovamente e verranno trasportati i moduli europei del Gateway.