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26 Ottobre 2024
15:00

Ca’ Dario a Venezia è davvero maledetta? No, smontiamo la leggenda sul palazzo: la vera storia

Ca' Dario, iconico palazzo sul Canal Grande di Venezia al civico 352 di Campiello Barbaro, nel sestiere di Dorsoduro, è noto come "maledetto" poiché diversi proprietari sarebbero finiti in bancarotta o morti poco dopo averlo posseduto. Tuttavia, molte di queste storie sono considerate coincidenze o leggende infondate.

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Ca’ Dario a Venezia è davvero maledetta? No, smontiamo la leggenda sul palazzo: la vera storia
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Lungo il Canal Grande di Venezia una tra le abitazioni più iconiche (e temute) è senza dubbio il palazzo Ca' Dario, situato nel sestiere di Dorsoduro al civico 352 di Campiello Barbaro. Risalente al 1479 e caratterizzato da una facciata asimmetrica, è diventato famoso nella laguna per essere una residenza "maledetta": molti dei proprietari passati (attualmente palazzo Dario non ha un proprietario) sono infatti finiti improvvisamente in bancarotta o, peggio ancora, hanno perso la vita poco tempo dopo aver soggiornato nell'immobile… o almeno questo è quello che raconta la leggenda. Come vedremo, in molti casi si tratta di dicerie che non hanno alcun riscontro nella realtà- tant'è che il valore dell'abitazione non solo non è sceso ma, anzi, attualmente è in vendita per la modica cifra di 18 milioni di euro.

La (presunta) maledizione di Ca' Dario e la leggenda sui proprietari morti

Come anticipato, il nome di Ca' Dario è spesso associato a quello di casa infestata o maledetta. Nel corso dei secoli sono stati riportati casi di diversi acquirenti che, poco tempo dopo essere entrati in possesso dell'immobile, sarebbero finiti in bancarotta se non peggio. Tra gli ultimi in ordine cronologico possiamo segnalare:

  • Christopher "Kit" Lambert, manager del gruppo rock The Who, che acquistò il palazzo nel 1973 e lo abbandonò presto a causa di presunti "fantasmi", finendo in bancarotta poco tempo dopo.;
  • Il finanziere Raul Gardini che la acquistò negli anni '80 e dopo poco tempo non solo fu coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite ma si tolse la vita nel '93;
  • L'ultimo inquilino ad oggi noto è l'ex bassista dei The Who John Entwistle, che morì di infarto nel 2002 dopo appena una settimana dall'affitto di Ca' Dario per una breve vacanza.

Chi vuole credere nel paranormale sostiene che sia la casa ad aver dettato la sorte avversa di questi e di tanti altri personaggi, ma ovviamente non esistono prove e la spiegazione più verosimile è che si sia trattato di tristi coincidenze:

  • Kit Lambert in quello stesso periodo era solito assumere grandi quantità di sostanze stupefacenti, tanto da essere allontanato dal gruppo nel 1974 e conseguentemente arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti. Fu questo a provocarne il tracollo economico;
  • Raul Gardini, come anticipato, era finito in un'enorme inchiesta, dunque la sua sorte non ha nulla a che fare con il palazzo;
  • John Entwistle, d'altro canto, aveva ormai da anni problemi di cuore ed era un abituale consumatore di cocaina.

Questo ci permette di inserire queste – così come tutte le altre sciagure – nella giusta cornice.
Ma non è finita qui! Perché a "confermare" questa ipotesi paranormale, ci sarebbe l'incisione sulla facciata del palazzo che recita VRBIS GENIO IOANNES DARIVS, traducibile con "Giovanni Dario, in onore del genio della città". Questa scritta, se si effettua un'anagramma, si può trasformare però in "Sub ruina insidiosa genero", cioè "chi abiterà questa casa finirà in rovina". Anche in questo caso si tratta di una forzatura, dal momento che partendo con dei preconcetti è possibile ottenere anagrammi e simbologie che giochino a favore della nostra teoria.

Le caratteristiche del palazzo Ca' Dario, la “casa maledetta” di Venezia

Ca' Dario fu commissionata all'architetto Pietro Lomabrdo attorno l'anno 1487 dal mecenate Giovanni Dario, venendo eretta su un pre-esistente edificio gotico. L'aspetto del palazzo è estremamente riconoscibile vista la facciata asimmetrica, con le tre quadrifore spostate da un lato, e gli oltre 80 medaglioni decorativi disposti su ciascuno dei 4 piani. Dal punto di vista costruttivo, il palazzo è stato realizzato in pietra d'istria e ha una larghezza di appena 10 metri.
Osservandolo frontalmente, si può notare anche una leggera pendenza dal lato destro legata a un assestamento delle fondazioni che – come la maggior parte degli edifici veneziani – è composta da pali in legno conficcati nel terreno.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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