Non sono bellini, ma sono importantissimi: quale esempio migliore della frase "brutti ma buoni"? Parliamo di lombrichi e della loro funzione all'interno del suolo, andando a vedere quali sono i grandi benefici che forniscono all'ecosistema.
Il lombrico e il suo habitat
Il lombrico comune (Lumbricus terrestris Linnaeus, 1758) è un verme cilindrico appartenente al Phylum Anellida (WoRMS) e, assieme alle altre specie che costituiscono questo gruppo, sono tra i "migliori amici" del suolo. Si tratta di animali allungati, di colore rosa-violaceo che presentano una serie di anelli concentrici a formare il corpo. Possiamo notarli a seguito di forti piogge, quando il terreno si riempie di acqua e favorisce la loro uscita in superficie. Sono soliti starsene nel suolo, di cui apprezzano la compattezza e un'acidità media (compresa tra pH 4.5 – 6). Durante periodi eccessivamente caldi e secchi o particolarmente freddi, se ne stanno a dormire negli strati sotterranei profondi, in una sorta di letargo, quindi è raro vederli in superficie.
Nei suoli temperati e tropicali quando però le condizioni sono favorevoli, possiamo trovare fino a 500 lombrichi per metro quadro di terreno (USDA). I lombrichi si nutrono di scarti organici presenti nel suolo, ingerendo grandi quantità di terriccio.
I benefici del lombrico
Ma a cosa servono? Non sarà bello da dire, ma la funzione principale che i lombrichi forniscono al suolo ha a che fare con il loro apparato digerente. I lombrichi, infatti, si cibano di terriccio compatto da cui assorbono i nutrienti necessari alla loro sopravvivenza, espellendo quello che viene chiamato cast. Il cast è materia terrosa ricca di residui organici decomposti che aumenta la fertilità del suolo e rende il terreno ospitale per molti microorganismi, originando quello che chiamiamo humus. Un modo per valutare la salute generale del suolo è contare lombrichi, essendo essi indicatori di fertilità e dei livelli di carbonio: secondo il Manuale di Autovalutazione del suolo (escludendo gli altri fattori biologici che aumentano la fertilità), se in una zolla 20x20x20 cm ne troviamo più di otto, ci troviamo davanti ad un suolo in salute.
I suoli che contengono cast sono arrichiti in fosforo, azoto e carbonio. In particolare, la disponibilità di azoto è superiore del 241% rispetto ad un terreno privo di cast e quella di fosforo è superiore dell'84% (Van Groenigen, Jan Willem, et al., 2019).
Un'altra funzione è quella del rimescolamento del terreno, che permette di creare un suolo soffice e arioso che favorisce l'ossigenazione e l'insediamento di piante e animali (un po' come quando si montano gli albumi a neve, incorporando aria e rendendo il composto spumoso e leggero). Insomma, la produttività potenziale di un terreno con lombrichi è molto più elevata di un terreno privo di questi animaletti. Non sono bazzecole, si parla di una produttività del +25% nella resa delle colture (Van Groenigen, Jan Willem, et al., 2014).
I lombrichi quindi portano grandi benefici al terreno e, tra questi, riportiamo di seguito i principali sette:
- Le gallerie scavate dai lombrichi facilitano il drenaggio, l'aerazione del terreno e aiutano ad approfondire il profilo del suolo, che in genere è molto sottile;
- Il movimento crea un terreno friabile che aiuta la crescita delle piante;
- Trasportano materiale dalle profondità alla superficie, rielaborandolo e rendendolo disponibile per piante e animali. Il rimescolamento favorisce l'alterazione del materiale che verrà a contatto con gli agenti atmosferici e biologici;
- Trasportano materiale dalla superficie alle profondità, specialmente grazie alle gallerie di questi animali che fungono da "strada" per le sostanze, che fertilizzano gli strati più profondi;
- Aumento della porosità del suolo grazie alle attività digestive;
- Il cast aumenta la disponibilità di sostanze nutritive, tra cui azoto, fosforo e potassio;
- Alla loro morte, i lombrichi si decompongono facilmente rilasciando azoto, aumentando a loro volta la fertilità per i vegetali.
Se ci sono lombrichi il suolo è produttivo?
In linea generale sì, ma esistono dei fattori che possono ridurre la produttività del suolo nonostante la presenza di lombrichi.
Potremmo, ad esempio, essere in presenza di fattori inibitori, cioè una serie di condizioni che rendono il suolo poco produttivo, a prescindere dalla presenza di questi animali. È certamente vero che i lombrichi aumentino la fertilità, come visto sopra, ma particolari condizioni limiteranno comunque l'insediamento di animali e vegetali, come ad esempio la presenza di una falda acquifera in prossimità del suolo oppure l'impermeabilizzazione artificiale della superficie per la costruzione di edifici e strade.
All'opposto, potremmo trovarci in habitat in cui non è possibile trovare i lombrichi, come in alcuni ambienti aridi e semi-aridi, in cui lo stesso ruolo viene svolto da altri animali come termiti e formiche che possono svolgere funzioni analoghe, creando benefici all'ambiente. Il lombrico quindi è comune, ma non è l'unico animale in grado di migliorare le caratteristiche del suolo.
Bibliografia:
Darwin, Charles; Lessona, Michele. "La formazione della terra vegetale per l'azione dei lombrici con osservazioni intorno ai loro costumi". Italia, Unione tipografico-editrice, 1882.
Van Groenigen, Jan Willem, et al. "How fertile are earthworm casts? A meta-analysis." Geoderma 338 (2019): 525-535.
Van Groenigen, Jan Willem, et al. "Earthworms increase plant production: a meta-analysis." Scientific reports 4.1 (2014): 1-7.