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11 Ottobre 2024
7:00

Chi decide i nomi degli uragani e come vengono dati?

Gli uragani come i recenti Milton, Helen e Beryl vengono “battezzati” dalla World Meteorological Organization che, per ogni zona del globo, sceglie una lista di nomi da usare (a rotazione, tranne alcune eccezioni) per denominare gli uragani.

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Chi decide i nomi degli uragani e come vengono dati?
uragano beryl
Credit: NOAA/CIRA

Nel 2024 hanno fatto molto parlare di loro gli uragani Beryl, Helene e Milton. In molti ricordano l'uragano Katrina, che nel 2005 devastò la zona nei pressi di New Orleans negli Stati Uniti. I nomi provengono da liste predeterminate che alternano nomi maschili e femminili e servono principalmente per facilitare le comunicazione tra le organizzazioni meteorologiche ma anche tra i media e il pubblico e soprattutto tra le istituzioni e la cittadinanza, in modo da aiutare la popolazione a prepararsi a eventuali emergenze.

Le liste dei nomi prestabiliti per gli uragani

I nomi degli uragani (o più generalmente i cicloni tropicali, detti anche tifoni o cicloni a seconda della zona del mondo in cui avvengono) non sono stabiliti sul momento in modo casuale, bensì provengono da liste predeterminate, diverse a seconda della zona del globo dove avviene lo specifico evento naturale.

Prima di tutto va detto che l'usanza di denominare gli uragani con nomi propri di persona deriva da un'esigenza pratica: gli uragani possono essere tecnicamente identificati tramite le loro coordinate, ma questo rende la comunicazione e gestione di questi eventi particolarmente difficoltosa per i meteorologi, tecnici e media, soprattutto quando nella stessa zona avvengono più tempeste contemporaneamente.

uragano helene costa florida
Uragano Helene, settembre 2024. Credit: NOAA

Per questo motivo, per praticità, dalla metà del 20° secolo i meteorologi attivi nell'Atlantico del Nord iniziarono a utilizzare i nomi propri come mezzo identificativo per gli uragani. Nel 1953 il National Hurricane Centre (NHC) – sezione del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti dedicata alla previsione degli uragani – stabilì delle liste di nomi annuali da associare agli uragani. Inizialmente, si trattava di una lista alfabetica predeterminata per ogni anno, di nomi unicamente femminili: il nome della lista, che viene associato al primo uragano dell'anno, aveva un nome proprio femminile che iniziava con la A, ad esempio Anna, il secondo con la B, come Betty, e così via fino all'ultima lettera dell'alfabeto, la W.

L'utilizzo iniziale di soli nomi femminili risale forse a un'antica tradizione marinara – ovviamente senza alcun riscontro con la realtà – secondo cui le donne a bordo di una nave porterebbero sfortuna. Questo è il motivo per cui molte persone pensano tutt'oggi che gli uragani posseggano solo nomi femminili, ma non è più così. Dal 1979 in poi sono stati introdotti anche i nomi maschili alternati a quelli femminili per i cicloni atlantici (per quelli del Pacifico l'introduzione risale al 1978), mantenendo sempre l'ordine alfabetico delle iniziali.

Al giorno d'oggi, i nomi sono stabiliti dalla World Meteorological Organization (WMO) che sviluppa precise liste di nomi, una per ogni parte del globo. Questo significa che gli uragani che avvengono nell'Oceano Atlantico del Nord seguono una lista differente rispetto a quelli, per esempio, dell'Oceano Pacifico Centrale, che a sua volta sono differenti da quelli dell'Oceano Pacifico dell'Est.

I nomi utilizzati nell'Oceano Atlantico del Nord

Nell'Oceano Atlantico del Nord esistono sei liste annuali di nomi che vengono ciclicamente riutilizzate. Questo significa, per esempio, che i nomi utilizzati nel 2024, verranno riutilizzati nel 2030 a meno di specifiche situazioni. Infatti i nomi di uragani che hanno avuto conseguenze particolarmente distruttive o mortali, vengono sostituiti con altri nomi aventi stessa lettera iniziale, in quanto il loro riutilizzo viene considerato inappropriato per motivi di sensibilità. Per esempio, il nome Katrina non fu più utilizzato dopo il 2005 a causa delle sue conseguenze nefaste, e al suo posto troviamo ora il nome Katia. A questa lista potete trovare l'elenco di tutti i nomi di uragani che, negli anni, sono stati esclusi per i motivi citati sopra.

Questo significa che per ogni lista annuale sono stabiliti 21 nomi, cioè tutte le lettere dell'alfabeto escluse Q, U, X, Y e Z per la difficoltà di trovare nomi semplici con tali lettere. Se eccezionalmente in un unico anno avvengono più di 21 uragani in questa zona, e quindi "finiscono" i nomi a disposizione, viene utilizzata una cosiddetta "lista supplementare", cioè un'ulteriore lista annuale predeterminata strutturata come le altre sei, lasciata a disposizione per casi come quello descritto.

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Lista dei nomi degli uragani stabiliti per l’Oceano Atlantico del Nord. Credit: NHC

Ma la domanda rimane: secondo quali criteri vengono stabiliti questi nomi?

I criteri utilizzati dal WMO per stabilire i nomi degli uragani

Il processo per determinare i nomi degli uragani è condotto da specifici organismi regionali del WMO che selezionano dei nomi in base alla loro familiarità con le lingue parlate in ogni specifica regione, con l'obiettivo di rendere la comprensione di tali nomi più chiara possibile a seconda della zona del mondo in cui ci troviamo.

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Uragano Milton, ottobre 2024. Credit: NOAA

Le procedure per l'assegnazione dei nomi possono variare di zona in zona, per esempio l'ordine alfabetico e l'alternarsi di nomi maschili e femminili attuato per gli uragani della zona Atlantica del Nord non è utilizzato in tutte le altre regioni.

Esistono comunque delle regole generali che vengono seguite nell'attribuzione:

  • i nomi non devono provenire da specifici individui (cioè nonsono"dedicati")
  • devono essere sufficientemente brevi da poter essere utilizzati con facilità
  • devono essere nomi facili da pronunciare (per ogni lista, esiste anche uno specifico elenco delle pronunce)
  • i nomi devono essere unici: non possono essere usati gli stessi nomi in zone diverse del globo

La divisione in zone

Come abbiamo già detto, il globo è diviso in diverse zone di interesse per gli uragani, ognuna con la sua, o le sue specifiche liste di nomi predeterminate.

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Bozza esemplificativa della divisione in zone. Credit: NOAA

Le zone indicate dal WMO sono 10:

  • Mar dei Caraibi, Golfo del Messico e Nord Atlantico
  • Pacifico nord-orientale
  • Pacifico centro-settentrionale
  • Pacifico settentrionale occidentale e Mar Cinese Meridionale
  • Area di responsabilità del Centro australiano di allerta cicloni tropicali
  • Area di responsabilità del Centro meteorologico specializzato regionale di Nadi
  • Area di responsabilità del Centro di allerta cicloni tropicali di Port Moresby
  • Area di responsabilità del Centro di allerta cicloni tropicali di Giacarta
  • Oceano Indiano settentrionale – Mar Arabico e Golfo del Bengala
  • Oceano Indiano sud-occidentale

A questo link potete trovare le diverse liste dei nomi.

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Maria Bosco
Creator
Classe 1993, sono laureata in Matematica e Ingegneria Matematica, con la grande convinzione che sia possibile rendere la matematica divertente e comprensibile. Ex-pallanuotista, amante dello sport, dopo aver lavorato nella consulenza informatica, in piena crisi dei trent’anni sono finita a lavorare in televisione per poi finalmente approdare in Geopop.
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