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8 Giugno 2024
13:00

Chi era Giovanna d’Arco: storia, battaglie, processo e morte della “santa guerriera”

Giovanna d’Arco gode di grande popolarità non solo in Francia, ma anche nel resto del mondo. Le sue imprese durante la guerra dei cent’anni motivarono le armate francesi e contribuirono alla sconfitta dell’Inghilterra. Ricostruiamo brevemente la vita della "pulzella d'Orleans".

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Chi era Giovanna d’Arco: storia, battaglie, processo e morte della “santa guerriera”
giovanna d'arco

Giovanna d’Arco, eroina francese soprannominata "pulzella d'Orleans", fu uno dei principali protagonisti della guerra dei cent’anni, combattuta tra la Francia e l’Inghilterra nei secoli XIV e XV, e contribuì con le sue gesta a risollevare il suo Paese. Giovanna, una giovane contadina analfabeta animata da forte esaltazione religiosa, combatté accanto alle armate francesi, incitandole a battersi in nome di Dio e dando loro una forte motivazione. Prese parte a molte battaglie, tra le quali quelle per la liberazione di Orléanse di Reims, ma nel 1430 fu catturata dai nemici. Accusata di stregoneria e processata per eresia, fu bruciata sul rogo nel 1431. La pulzella, come era soprannominata, fu riabilitata da un tribunale ecclesiastico pochi anni dopo e da allora è diventata un mito per tutti i francesi. La Chiesa cattolica, inoltre, nel 1920 l’ha proclamata santa.

Giovinezza e contesto storico di Giovanna d'Arco

Il contesto nel quale si colloca la vicenda di Giovanna d’Arco è la guerra dei cent’anni, il conflitto tra Regno d’Inghilterra e Regno di Francia durato, con alcune interruzioni, dal 1337 al 1453. La guerra era scoppiata per varie cause, principalmente perché la famiglia reale inglese dei Plantageneto rivendicava il trono di Francia, essendo imparentata con la dinastia francese dei Valois. Il conflitto si sviluppò in varie fasi e, dopo un’interruzione, nel 1415 riprese a causa dello scoppio di una guerra “civile” tra due potenti famiglie francesi: la casata di Orléans (gli armagnacchi) e quella di Borgogna (i borgognoni). L’alleanza dei borgognoni con l’Inghilterra provocò la ripresa della guerra anglo-francese e nello stesso 1415 la Francia subì una dura sconfitta nella battaglia di Azincourt.

La Francia nel 1429. Blu, territori della Francia, Rosa territori dell'Inghilterra, rosa scuro territorio borgognoni
La Francia nel 1429: blu, territori controllati dalla monarchia francese; rosa, territori occupati dall’Inghilterra; rosa scuro, territori dei borgognoni.

Giovanna d’Arco (Jeanne d’Arc) nacque il 6 gennaio 1412 nel paesino di Domrémy, nella Francia orientale. Apparteneva a una famiglia contadina ed era analfabeta. A 13 anni, stando a quanto lei stessa ha raccontato, iniziò ad avere visioni mistiche: l’Arcangelo Michele, Santa Caterina e Santa Margherita l’avrebbero incitata a lottare contro gli invasori. Giovanna fece voto di castità (sarà perciò soprannominata la pulzella, cioè la vergine) e decise di prendere parte alla lotta contro gli anglo-borgognoni, che in quel momento controllavano una vasta porzione del territorio francese. Giovanna era intenzionata a liberare la città di Orléans, accerchiata dagli inglesi, e a consentire al re Carlo VII di Valoisdi essere incoronato nella cattedrale di Reims, come voleva la tradizione. Fino ad allora l’incoronazione era stata impossibile perché Reims era occupata dal nemico.

L’incontro con Carlo VII

Nel 1429 Giovanna si presentò a Carlo VII al castello di Chinon e gli rivelò la missione della quale, a suo dire, era stata investita da Dio. Carlo, dopo averla fatta interrogare da commissioni di sacerdoti, si convinse della sua sincerità, forse considerandola una contadina un po’ esaltata, che però poteva tornare utile alla sua causa. Perciò accettò che accompagnasse, senza incarichi ufficiali, l’armata francese inviata a liberare Orléans.

Ritratto di Carlo VII
Ritratto di Carlo VII

La liberazione di Orléans

Giovanna divenne presto una figura molto popolare tra le truppe francesi. Cavalcava indossando un’armatura bianca e impugnando in una mano la spada e nell’altra uno stendardo raffigurante Dio nell’atto di benedire il giglio di Francia. Impose ai soldati una rigida disciplina religiosa, allontanando le prostitute che seguivano l’armata e vietando le bestemmie.

Giovanna giunse presso Orléans quando la città stava per cadere e incontrò Jean de Dunois, noto come il Bastardo di Orléans (perché figlio illegittimo del duca Luigi I), che comandava la difesa. Entrata nelle mura cittadine, la pulzella galvanizzò gli abitanti e fomentò l’esercito, che in maggio riuscì a respingere l’assalto inglese e a liberare la città.

Giovanna all'assedio di Orleans
Giovanna presso le mura di Orléans

Le campagne successive di Giovanna e la conquista di Reims

Giovanna e il Bastardo di Orléans continuarono la guerra e in giugno inflissero una severa sconfitta agli inglesi nella battaglia di Patay. Giovanna, però, non era soddisfatta e, insieme a Carlo VII, si mise alla testa di un’armata per liberare Reims, occupata dai borgognoni. L’“esercito della consacrazione”, come fu soprannominato il corpo di spedizione, conquistò le città di Auxerre e Troyes e il 17 luglio entrò trionfalmente a Reims. Carlo poté finalmente essere incoronato nella cattedrale.

Giovanna all'incoronazione di Carlo VII
Giovanna all’incoronazione di Carlo VII

La cattura di Giovanna d'Arco 

Dopo la conquista di Reims, l’atteggiamento della monarchia francese verso Giovanna iniziò a cambiare. La pulzella continuava a incitare i soldati alla lotta, ma il re e una parte dei nobili intendevano seguire una strategia più prudente. Nei primi mesi del 1430 Giovanna si mise alla testa di alcuni gruppi di soldati volontari e in maggio giunse presso Compiègne, che era assediata dal nemico. Il giorno 23, mentre cercava di entrare in città, fu catturata dai borgognoni. Forse la cattura fu resa possibile dal tradimento del governatore francese di Compiègne, Guglielmo di Flavy, ma l’ipotesi non è mai stata provata.

Il processo e la morte

I borgognoni tennero prigioniera Giovanna fino a novembre e in seguito la cedettero ai loro alleati inglesi. Carlo VII si disinteressò della sua sorte e la giovane fu accusata di stregoneria e sottoposta a un processo per eresia. In un primo momento non rinnegò le sue azioni, ma in seguito, sotto pressione, promise che non avrebbe più preso le armi contro l’Inghilterra. Fu condannata al carcere a vita, ma pochi giorni dopo rinnegò le sue promesse, dicendo di averla abiurato senza comprendere. Fu perciò condannata a morte e il 30 maggio 1431, quando aveva solo 19 anni, fu messa al rogo nella piazza di Rouen.

Il rogo di Rouen
Il rogo di Rouen

Il mito e la canonizzazione di Giovanna d’Arco

La guerra dei cent’anni terminò nel 1453 con la vittoria della Francia. Gli inglesi furono costretti a lasciare il territorio francese, conservando solo la piazzaforte di Calais.

Pochi anni dopo iniziò la trasformazione di Giovanna in un mito. La revisione del processo, tenuta tra il 1455 e il 1456 su autorizzazione dal papa Callisto III, si concluse con la completa riabilitazione della pulzella. Alla fine dell’Ottocento, su iniziativa del vescovo di Orléans, iniziarono le pratiche per la canonizzazione, che si conclusero nel 1920, quando papa Benedetto XV la proclamò santa. Giovanna, inoltre, in Francia è divenuta un’eroina, sebbene la figura sia stata interpretata in maniera diversa a seconda dei periodi.

Ma perché la pulzella è stata tanto importante? Sostanzialmente, perché aveva offerto ai francesi una prospettiva e una motivazione. Grazie a lei, una “normale” guerra tra eserciti feudali si era trasformata, almeno entro certi limiti, in una guerra popolare di liberazione: nel ‘400 non esisteva ancora il sentimento nazionale nella sua forma moderna, ma Giovanna, presentando la lotta antinglese come un dovere richiesto da Dio, era riuscita a spronare i francesi a battersi contro il nemico.

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