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18 Gennaio 2025
11:23

Chi sono davvero i talebani, l’organizzazione fondamentalista islamica che guida l’Afghanistan

Nati durante gli anni '90 del XX secolo come movimento politico-ideologico e di guerriglia, i talebani (letteralmente: “gli studenti coranici”) si sono trasformati, nel corso dei decenni, in una forza militare e fondamentalista islamica di tutto rispetto in grado per ben due volte di prendere il controllo dell'Afghanistan.

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Chi sono davvero i talebani, l’organizzazione fondamentalista islamica che guida l’Afghanistan
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Il movimento dei talebani (traducibile in italiano come "gli studenti del Corano") è un gruppo politico-ideologico, fondamentalista islamico e armato nato negli anni '90 del XX secolo in Pakistan e poi in Afghanistan. Si è evoluto nel corso dei decenni in una potente organizzazione militare, capace di assumere per ben due volte il controllo dell'Afghanistan, riprendendone il controllo anche dopo l'intervento militare statunitense durato dal 2001 al 2021. Contro ogni previsione, infatti, i talebani non solo sono riusciti a sopravvivere politicamente, socialmente e militarmente, ma sono riusciti addirittura a rafforzarsi, tanto da essere considerati oggi i dominatori (quasi) incontrastati dell'Afghanistan.

Le origini e l'ascesa al potere dei talebani

Anche se viene comunemente associato ai segmenti più arretrati della società pashtun in Afghanistan, in realtà il movimento dei talebani (o taliban) nacque in Pakistan nei primi anni '90, nella città di Quetta, grazie all'attività del mullah Muhammed Omar Mujahid. Grazie al determinate appoggio del Pakistan, Omar riuscì a crearsi un importante seguito tra i milioni di profughi afghani, soprattutto quelli appartenenti all'etnia dei pashtun, che affollavano le aree di confine tra i due Paesi e le periferie delle grandi città pakistane. Così quello che era iniziato come un movimento di emancipazione sociale e “disciplinamento religioso” si tramutò col tempo in un vero e proprio esercito di fanatici.

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Una delle poche foto esistenti del mullah Omar. Credits: Wikimedia Commons

Nel 1994 la milizia talebana mosse contro la città di Kandahar dando inizio a un'irresistibile avanzata che si concluse solamente con la presa di Kabul nel 1996. All'epoca, la trionfale avanzata degli “Studenti coranici” fu favorita senza dubbio dall'ostilità che le popolazioni afghane provavano per i “signori della guerra” che, dopo il ritiro dei sovietici nel 1989 e il collasso del regime comunista della Repubblica Democratica dell'Afghanistan nel 1992, avevano sprofondato il paese in una guerra civile generalizzata che aveva fatto tabula rasa di qualsiasi parvenza dell'ordine costituzionale e della vita socio-economica dello sfortunato Paese.

Nel 2001, alla vigila dell'invasione americana, i talebani controllavano il 75% del territorio dell'Afghanistan (l'ultimo ostacolo che si frapponeva tra loro e il raggiungimento del potere assoluto era la cosiddetta “Alleanza del Nord” operante nell'area nord-orientale del Paese sotto il comando del generale Ahmad Shah Massoud e fedele al presidente Burhānuddīn Rabbānī). Nei territori sotto il loro controllo avevano fatto cessare le violenze e i saccheggi, ma a prezzo di instaurare un regime tra i più autocratici e fondamentalisti in assoluto, dove l'arbitrio delle “coorti islamiche” e l'applicazione senza compromessi della Sharia e del Pashtunwali (il codice delle leggi tribali e consuetudinarie dei pashtun) non trovavano alcuna opposizione.

I rapporti con Bin Laden ed il terrorismo jihadista internazionale

Il periodo della prima presa di potere dei talebani (1996-2001) inaugurò inoltre il loro sodalizio con l'organizzazione islamico-terroristica internazionale di al-Qaeda guidata da Osama bin Laden, soprannominato “lo Sceicco del Terrore” e responsabile di alcuni dei peggiori attentati terroristici della storia recente, primo fra tutti quello delle “Torri Gemelle” avvenuto a New York City, negli Stati Uniti d'America, l'11 settembre del 2001.

Già prima di quegli attacchi però, al-Qaeda si era fatta un nome in Afghanistan dato che la “Legione straniera dei jihadisti arabi” aveva svolto un ruolo attivo nell'appoggiare i talebani nel corso della loro ascesa al potere tanto da ottenerne in cambio il diritto a stanziarsi permanentemente in terra afghana, rendendo il Paese il loro “campo base”.

Fu proprio grazie a un attentato suicida organizzato da al-Qaeda che il 9 settembre 2001 venne ucciso Ahmad Shah Massoud, l'eroe della resistenza afghana contro l'Unione Sovietica negli anni '80 e poi acerrimo oppositore dei talebani. Il vero punto di svolta per gli “Studenti coranici” e per il mondo intero, però, arrivò l'11 settembre del 2001 con l'attentato delle Torri Gemelle del World Trade Center.

La guerra contro gli Stati Uniti e la seconda presa di potere

Il 7 ottobre 2001 gli Stati Uniti assieme ai loro alleati della Coalizione Internazionale (della quale faceva parte anche l'Italia) e alle forze dell'Alleanza del Nord orfana di Massoud, attaccarono i talebani, colpevoli di non aver messo fuori legge al-Qaeda e di non aver consegnato Osama bin Laden alle autorità statunitensi.

Vista la sproporzione esistente sul campo convenzionale, le forze talebane furono ben presto cacciate da Kabul e da tutti i territori che avevano occupato nel corso degli anni precedenti, finendo per asserragliarsi nelle aree montuose a confine tra l'Afghanistan e il Pakistan.

Qui, replicando con pazienza le stesse strategie e tattiche già adoperate a suo tempo dai mujahideen afghani tra il 1978 e il 1992 contro il governo comunista e i suoi alleati sovietici, i Talebani riuscirono prima a trovare un santuario dal quale operare in relativa sicurezza e, nel corso dei vent'anni successivi, ampliarono progressivamente le loro operazioni contro i loro nemici fino a giungere, il 30 agosto del 2021, a provocare il collasso della filo-occidentale Repubblica Islamica dell'Afghanistan e al completo ritiro di tutte le forze della Coalizione rimaste, americani inclusi.

Nel frattempo sia Osama bin Laden che il mullah Omar erano morti da tempo, l'uno ucciso nel 2011 nel corso di un'attacco delle forze speciali americane in terra pakistana e l'altro stroncato nel 2013 nel corso di un'epidemia di tubercolosi sempre in Pakistan. Una sorte simile era nel mentre toccata anche a gran parte della “vecchia guardia” dei leader al comando nel periodo tra il 1994 ed il 2001. Nonostante questo il movimento si era dimostrato in grado di autorigenerarsi ed era diventato più forte di prima.

Qual è la situazione attuale in Afghanistan?

Oggi i talebani sono nuovamente al comando dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan e a differenza del loro primo periodo di dominio, questa volta sono riusciti a estendere il loro controllo, quantomeno a livello formale, a tutto il territorio dell'Afghanistan dove hanno ostinatamente ricostruito uno stato confessionale islamico basato sulla stretta osservanza della Sharia (la legge islamica) e sul Pashtunwali (la legge tradizionale consuetudinaria del popolo pashtun).

Non bisogna però credere che, solo perché l'Afghanistan è finito nel dimenticatoio dell'informazione, il domino dei talebani sul Paese sia assoluto e incontrastato. Già all'indomani della loro seconda presa di potere, i talebani hanno dovuto difendersi dalla crescente minaccia costituita dalla branca locale dell'ISIS (il cosiddetto ISIS-KP) e dal nuovo movimento di resistenza repubblicana cappeggiato da Ahmad Massoud, figlio del già citato Ahmad Shah Massoud.

Al momento né la guerriglia dell'ISIS-KP né quella della resistenza repubblicana paiono ancora in grado di sfidare ad armi pari i talebani per il controllo del territorio del Paese, ma come tutti gli osservatori delle vicende locali hanno ormai imparato in Afghanistan nulla è scontato.

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