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3 Febbraio 2024
16:07

Come abbiamo inventato la musica?

Le più antiche attestazioni dell'uso espressivo della musica risalgono al Paleolitico Superiore (50.000-12.000 anni fa), anche se probabilmente la musica nacque già durante il Paleolitico Medio (300.000-50.000 anni fa).

A cura di Andrea Basso
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Come abbiamo inventato la musica?
come abbiamo inventato la musica

Stabilire quando, come e perché il genere umano abbia inventato la musica nel corso della preistoria è piuttosto complesso, ed è una questione che da molto tempo affascina archeologi, antropologi, biologi e psicologi. Da una parte c’è chi ritiene che l’esigenza di produrre musica sia stata una necessità evolutiva legata alla selezione sessuale, un po’ come per alcune specie di uccelli, mentre altri ritengono che la musica si sia sviluppata con esigenze comunicative ed espressive, in una maniera simile alla nascita del linguaggio. Questa forma d'arte, diffusa trasversalmente in tutto il genere umano, deve il suo nome alle Muse, le protettrici delle arti della Mitologia Greca.

La scoperta della musica

La possibilità di creare suoni con la voce o con degli strumenti molto probabilmente era ben conosciuta dai nostri antenati al pari delle possibilità di esprimersi e comunicare. L’esistenza del concetto di musica come forma artistica è sicuramente databile al periodo del Paleolitico Superiore (tra i 50.000 e i 12.000 anni fa). Gli archeologi hanno rinvenuto infatti manufatti interpretabili come antichissimi strumenti musicali in contesti databili a quest’epoca. Si tratta soprattutto di flauti ricavati da ossa animali.

Essendo però il flauto uno strumento già di per sé piuttosto sofisticato, è probabile che strumenti a percussione più semplici esistessero già da molto più tempo, per non parlare poi del canto vocale, le cui origini probabilmente andarono di pari passo con quelle del linguaggio. Considerando questi fattori, è plausibile ritenere che la musica, come esperienza umana, esistesse già nel corso del Paleolitico Medio (tra i 300.000 e i 50.000 anni fa), sebbene non ci siano per ora le prove per dimostrarlo. Eventuali resti archeologici di strumenti in materiali deperibili, come il legno, la pelle, o altri elementi di origine vegetale o animale è assai improbabile riescano a conservarsi a distanza di molti millenni.

Gli strumenti musicali più antichi del mondo

Nel corso del Paleolitico Medio emerse la nostra specie, l’uomo anatomicamente moderno, ovvero Homo sapiens. Per un lungo periodo di tempo coesistette in Europa col nostro parente più vicino, Homo neanderthalensis, prima che quest’ultimo si estinguesse. Quello che si ritiene essere lo strumento musicale più antico del mondo, il flauto di Divje Babe, sembrerebbe provenire da un contesto abitato proprio dall’uomo di Neanderthal.

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Il flauto di Divje Babe, custodito al Museo Nazionale Sloveno di Lubiana. Se si trattasse effettivamente di un flauto, sarebbe il più antico del mondo, attribuibile a un periodo che va dai 60.000 ai 50.000 anni fa. Credits: dalbera.

Il flauto è stato ritrovato dagli archeologi nel 1995, nel corso degli scavi nella grotta di Divje Babe, in Slovenia, ed è esposto oggi al Museo Nazionale Sloveno della capitale Lubiana. Si tratta di un femore di un giovane orso delle caverne su cui sono presenti 5 fori che sembrerebbero eseguiti intenzionalmente. Adottando il metodo stratigrafico e la tecnica della risonanza di spin elettronico, il flauto è stato datato a un periodo che va dai 60.000 ai 50.000 anni fa, quindi alla fine del Paleolitico Medio.

L’identificazione del flauto di Divje Babe come strumento musicale più antico del mondo non è stata esente da critiche. Secondo alcuni archeologi sarebbe rischioso attribuire all’uomo di Neanderthal capacità così avanzate di comportamento simbolico, e sarebbe più plausibile ritenere che i fori presenti sul frammento di femore siano stati causati dal rosicchiamento dell’osso da parte di qualche animale.

Gli strumenti musicali più antichi su cui gli archeologi concordano, risalenti al Paleolitico Superiore, sono invece i flauti in osso e avorio provenienti da due grotte della Germania sudoccidentale, Feels e Geissenklösterle. Questi flauti sono stati attribuiti a Homo sapiens e datati a un periodo che va dai 43.000 ai 35.000 anni fa. Uno è stato realizzato con un radio di avvoltoio, due con delle ossa di cigno e uno con la zanna di un mammut lanoso.

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Flauto in osso dalla Germania sudoccidentale, datato tra i 43.000 e i 35.000 anni fa. E’ custodito nel museo regionale del Württemberg a Stoccarda. Credits: Marco Ciaramella.

Come è nata la musica?

È impossibile cercare di comprendere per quale motivo gli uomini primitivi abbiano sentito a un certo punto la necessità di produrre della musica. Secondo gli studiosi che supportano la teoria della selezione sessuale, il cantare o il suonare sarebbero stati funzionali alla performance di corteggiamento. I ricercatori che invece ritengono la musica un mezzo comunicativo simile al linguaggio, pensano che ciò sia servito nella prospettiva di creare coesione nei gruppi umani, oppure per imitazione dei suoni della natura, o ancora per creare un collegamento con l’universo soprannaturale.

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