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25 Aprile 2023
8:30

Cos’è stata e quali effetti ha avuto la politica del figlio unico in Cina

La politica demografica cinese è passata dall'obbligo del figlio unico, introdotta nel 1979, alla possibilità di avere tre figli, sancita nel 2013. Il Paese però rischia un rapido invecchiamento.

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Cos’è stata e quali effetti ha avuto la politica del figlio unico in Cina
politica figlio unico cina

La politica del figlio unico fu introdotta in Cina nel 1979 per fermare la crescita incontrollata della popolazione. L'iniziativa è stata ampiamente criticata e ha portato sia vantaggi sia svantaggi, tra cui un eccessivo invecchiamento della popolazione. Per correre ai ripari, nel 2013 il governo cinese ha modificato la normativa sulla pianificazione familiare, ha messo la parola fine alla regola del figlio unico e ha consentito di avere fino a 3 figli. Ma che cosa comportava e quale impatto ha tutt’ora questa politica di controllo delle nascite?

La Cina del dopoguerra

Per comprendere cosa sia la politica del figlio unico in Cina, cerchiamo di capire in che contesto storico e sociale si inserisce. Andiamo in Cina e più precisamente nel 1949 quando, dopo la Rivoluzione Cinese, nacque la Repubblica Popolare Cinese di Mao Zedong. Egli riteneva fermamente che la Cina dovesse essere una nazione autosufficiente e che, per raggiungere questo scopo, fosse necessario sostenere la natalità del paese con delle politiche specifiche.

Tuttavia, intorno alla metà degli anni ’60, la dirigenza cinese iniziò a rendersi conto che con il tasso di crescita della popolazione del tempo (1,5% annuo), nel 2080 la popolazione avrebbe raggiunto i 4 miliardi di abitanti creando un enorme problema di sovrappopolazione.

sovrappopolazione cinese

Iniziò allora a farsi strada l’idea di rallentare la crescita demografica. Nel 1979, infatti, la Cina accoglieva circa un quarto della popolazione mondiale ma aveva a disposizione solo il 7% della superficie coltivabile, i due terzi dei cinesi avevano meno di trent'anni e la generazione del baby boom nata negli anni Cinquanta e Sessanta entrava nell'età riproduttiva. È in questo momento che la politica del figlio unico prende piede.

Cosa imponeva la politica del figlio unico in Cina

A partire dagli anni ’70 sono state introdotte in Cina delle politiche di controllo delle nascite: delle vere e proprie pianificazioni familiari per contrastare il fortissimo incremento demografico del paese. Queste politiche di controllo stabilivano degli obiettivi di crescita ben precisi con dei piani collettivi di nascita a livello locale.

Nel 1979 fu introdotta la politica del figlio unico (PFU) con dei target di crescita nazionale che prevedevano una popolazione di 1,27 miliardi nel 2000 e il raggiungimento della crescita zero per lo stesso anno.

politica del figlio unico cina

Venne quindi creata una struttura ad hoc per la “pianificazione familiare”, che fino ad allora era gestita localmente dal sistema sanitario e che faceva rispettare le direttive nazionali. Tra le regole molto rigide per tenere sotto controllo la “giusta” dimensione delle famiglie cinesi di allora troviamo:

  • Spostamento dei matrimoni e delle gravidanze ad un'età avanzata
  • Richiesta di un permesso ufficiale (rilasciato dagli uffici della Pianificazione Familiare) per poter concepire e portare a termine la gravidanza

Questo ha portato nei decenni a registrare numerosi aborti forzati e infanticidi, soprattutto di bambine, condannati dalla comunità internazionale.

Quando è stata abolita la legge del figlio unico in Cina e quali conseguenze ha avuto?

La pianificazione familiare e la necessità di limitare la crescita della popolazione diventarono elementi fondanti del sistema sociale cinese, tanto che nel 1982, questa politica viene redatta anche nella nuova costituzione cinese. Se la PFU ha raggiunto i risultati desiderati, contraendo la piramide demografica cinese, non sono certo mancate delle conseguenze negative. Eccone alcune:

  • Coercizione dei diritti individuali.
  • Sbilanciamento nel rapporto tra i sessi a sfavore delle figlie femmine (che, secondo la cultura e la tradizione cinese, necessitano di una dote e quindi sono meno preferibili dei figli maschi).
  • Ripercussioni, di conseguenza, sulla proporzione tra maschi e femmine nel Paese. Ancora oggi i maschi sono di più.
  • Distorsione della struttura per età, con conseguente invecchiamento della popolazione in presenza di un sistema di welfare ancora non in grado di affrontare un aumento così massiccio degli anziani.
invecchiamento popolazione cinese

Nel 2013 la politica del figlio unico viene abolita – oggi è permesso alle famiglie cinesi di avere fino a 3 figli – eppure le indagini mostrano che la maggioranza dei cinesi non ha intenzione di avere più di un figlio, con il risultato di accentuare, in futuro, gli squilibri tra le classi di età.

Nonostante lo straordinario sviluppo economico, studi demografici recenti vedono la Cina un Paese che rischia di diventare vecchio ma non abbastanza ricco da poter sostenere con i pochi giovani presenti e con il proprio sistema pensionistico, tutti gli anziani.

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