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6 Marzo 2024
7:00

Il disastro dello Zeppelin Hindenburg e la fine dell’era dei dirigibili

Il 6 maggio 1937 ebbe luogo una delle più grandi tragedie del mondo aeronavale: il dirigibile Zeppelin Hindenburg si incendiò in fase di atterraggio nel New Jersey. Persero la vita 35 persone.

A cura di Roberto Manzo
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Il disastro dello Zeppelin Hindenburg e la fine dell’era dei dirigibili
hindenburg disastro

Il dirigibile tedesco LZ 129 Hindenburg, il cui nome omaggiava secondo presidente della repubblica di Weimar, era una delle aeronavi più grandi mai costruite. Il 6 maggio 1937 si incendiò in fase di atterraggio nella cittadina americana di Lakehurst. L'incidente ebbe particolare risonanza mediatica perché fu ripreso in diretta da una emittente locale che subito diffuse la notizia ed il video in tutto il mondo. Dopo un'ipotesi iniziale di sabotaggio, fu in seguito accertato (seppur parzialmente) che la tragedia fu innescata da una carica elettrostatica a contatto con l'idrogeno espulso in fase di discesa. In questo incidente persero la vita 35 persone delle 97 a bordo, segnando di fatto la fine dell'era dei dirigibili come mezzi di trasporto aeronautico.

La storia del dirigibile Hindenburg

Negli anni '30 del secolo scorso, parallelamente al frenetico sviluppo tecnologico degli aeroplani, una buona fetta del mercato aeronautico era ricoperto dai dirigibili, mezzi con più ampia autonomia rispetto agli aerei di allora e sicuramente più veloci delle navi transatlantiche. Pioniere della costruzione di questa aeronavi era l'azienda tedesca Luftschiffbau Zeppelin GmbH, che realizzò fino al 1938 oltre 100 dirigibili, tant'è che ancora oggi Zeppelin è sinonimo di dirigibile.

hindenburg colorizzato

L'azienda, che fu sfruttata dalla propaganda nazista, progettò e costruì a partire dal 1931 l'aeronave LZ 129 Hindenburg che era il più grande in termini di dimensioni della sua flotta e così chiamato in onore del presidente Paul von Hindenburg, ultimo presidente della Repubblica di Weimar prima della dittatura.

Effettuò il primo volo il 4 marzo 1936 e nel luglio dello stesso anno realizzò la prima traversata oceanica. I progettisti della Zeppelin avevano ideato l'aeronave per essere riempita di elio, ma, visto che in quegli anni c'era un embargo da parte degli Stati Uniti su questo gas, essi dovettero ripiegare sull'idrogeno. Si tratta di un gas super infiammabile e perciò gli stessi progettisti dovettero rivedere l'involucro per evitare pericolosissime cariche elettriche e fughe accidentali di gas.

Come era fatto lo Zeppelin Hindenburg

L'Hindenburg era un'aeronave gigantesca, lunga 246,7 m ( poche decine di metri in meno del Titanic e più di tre volte più lunga di un B747) con un diametro di 41 m, spinta da 4 motori a pistoni che alimentavano eliche che garantivano una velocità massima di 135 km/h. La struttura era la classica a traliccio in alluminio, con 16 scompartimenti che contenevano il gas si sollevamento, il tutto rivestito da una tela trattata per evitare perdite di gas. L'Hindenburg in particolare aveva un doppio ponte i cuoi interni erano progettati per il massimo confort, considerando che in media un viaggio durava 3 giorni.

La gondola ospitava la cabina di pilotaggio, la cabina passeggeri e un area dedicata alla gestione del comporto avionico.

Immagine
Il telaio dell’Hindenburg.

L'incidente del 6 maggio 1937

Quel pomeriggio del 6 maggio sulla pista di atterraggio c'era il giornalista Herbert Morrison dell’emittente WLS di Chicago che, assieme a tanti curiosi e al personale di terra, stava aspettando l'arrivo del dirigibile partito 3 giorni prima da Francoforte. L'arrivo di questa immensa aeronave era una forte attrazione per i cittadini di Lakehurst, che quel giorno era afflitta da un forte temporale, motivo per cui l'ancoraggio del dirigibile era stato ritardato di qualche ora.

Quando il tempo sembrava placato, l'equipaggio iniziò ad espellere il gas per scendere di quota, fino a quando furono lanciate le cime al personale di terra per l'attracco definitivo al pilone di ancoraggio. Fu in questo preciso istante che la poppa dell'aeronave fu totalmente coperta da una palla di fuoco che in meno di un minuto avvolse tutta la struttura che precipitò a terra: perirono 35 persone tra passeggeri ed equipaggio.

Le immagini del disastro e la cronaca del giornalista si diffuse rapidamente su tutti i cinegiornali americani ed europei, portando l'opinione pubblica a sfiduciare questo mezzo di trasporto, decretandone da lì a poco la fine.

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