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23 Aprile 2023
10:00

Storia dei dirigibili, il primo mezzo capace di muoversi nell’aria lungo una rotta stabilita

I dirigibili sono stati i primi velivoli capaci di volare ed essere manovrati in aria. La loro storia, iniziata alla metà dell’Ottocento, è segnata però da successi e tragedie.

A cura di Erminio Fonzo
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Storia dei dirigibili, il primo mezzo capace di muoversi nell’aria lungo una rotta stabilita
storia del dirigibile

I dirigibili sono aeromobili che volano grazie allo stesso principio delle mongolfiere: sono riempiti di un gas più leggero dell’aria che tende quindi a salire in atmosfera. Possono però essere guidati manualmente e non sono quindi in balia del vento.

Il primo dirigibile fu costruito in Francia nel 1852, ma dall'inizio del Novecento il Paese che si è affermato come leader nella costruzione e nell’uso dei dirigibili è stato la Germania.

I dirigibili sono stati usati per sia per ragioni militari, in particolar modo durante la Prima Guerra Mondiale, sia per fini civili, per il trasporto di passeggeri. In realtà i dirigibili non hanno rivoluzionato il sistema dei trasporti, perché il loro uso è stato limitato a fasce ristrette della popolazione, ma hanno avuto un profondo impatto culturale ed emotivo, perché grazie a essi per la prima volta l’uomo ha potuto viaggiare nell’aria.

Negli anni ’30 i progressi degli aeroplani e l'incidente dell'Hindenburg (1937) hanno mandato in pensione i dirigibili, che oggi sono utilizzati prevalentemente per ragioni pubblicitarie.

Il dirigibile tedesco Bodensee nel 1919
Il dirigibile tedesco Bodensee nel 1919

Cosa sono i dirigibili

I dirigibili, detti anche aeronavi, sono aeromobili che possono essere manovrati. Come le mongolfiere, sono grandi involucri di tessuto riempiti di un gas più leggero dell’aria (in origine idrogeno, dagli anni ‘20 soprattutto elio), che permette loro di sollevarsi da terra e trasportare un carico utile. Al di sotto dell’involucro è fissata la gondola (detta anche navicella) per il trasporto di merci e passeggeri. A differenza delle mongolfiere, i dirigibili sono dotati di motori che consentono di dirigere il movimento (da questo il nome). In genere, per ragioni aerodinamiche hanno una forma oblunga.

I dirigibili si dividono in tre categorie:

  • Flosci: non dotati di intelaiatura in metallo all’interno dell’involucro di tessuto.
  • Semirigidi: dotati di alcune parti in metallo, ma non di uno scheletro esteso su tutta la struttura.
  • Rigidi: dotati di un'intelaiatura in metallo in tutta la struttura.

L'invenzione dei dirigibili

Dopo la nascita delle mongolfiere, diversi inventori si cimentarono nell’impresa di trovare un sistema per manovrarle e non lasciarle in balia del vento. Il successo arrivò nel 1852, quando il francese Henri Giffard costruì il primo dirigibile funzionante. Il velivolo, dotato di un motore a vapore, si alzò in volo a Parigi e percorse 27 km. L’impresa fu straordinaria: per la prima volta era stato possibile guidare un oggetto volante.

Modello del dirigibile di Giffard esposto al Museo della scienza di Londra
Modello del dirigibile di Giffard esposto al Museo della scienza di Londra

Negli anni successivi, le dimensioni dei dirigibili aumentarono e il motore a vapore fu sostituito con motori a combustione interna. Tra i progettisti emerse un militare tedesco, il conte Ferdinand von Zeppelin, che nel 1900 fece volare il primo dirigibile rigido.

I dirigibili tedeschi e la prima linea commerciale

La Germania, grazie al lavoro di Zeppelin, divenne il Paese leader nella costruzione delle aeronavi. Nel 1909 nel Paese fu fondata un’azienda, la Delag, che l’anno seguente inaugurò il primo servizio passeggeri. I viaggi erano accessibili solo alle persone benestanti e non ebbero un grande impatto sul sistema dei trasporti, ma i dirigibili colpirono profondamente l’immaginario collettivo perché l’uomo poteva finalmente viaggiare attraverso l’aria, coronando un sogno millenario. I risultati, del resto, erano incoraggianti: tra il 1910 e l’inizio della guerra mondiale, la Delag effettuò 1.588 voli commerciali, trasportando 34.028 passeggeri.

Il dirigibile LZ7 Deutschland
Il dirigibile LZ7 Deutschland

L’uso militare durante la guerra

Durante la Prima Guerra Mondiale i dirigibili furono usati per scopi di osservazione e bombardamento. Il Paese più all’avanguardia si rivelò, anche in questo caso, la Germania, che usò le aeronavi per attaccare le città nemiche. I bombardamenti erano imprecisi e poco efficaci, ma dal punto di vista psicologico erano dirompenti perché fino ad allora nessuno aveva immaginato che il nemico potesse colpire dal cielo.

Raffigurazione del bombardamento di Varsavia nel 1914
Raffigurazione del bombardamento di Varsavia nel 1914

Anche gli altri Paesi belligeranti si dotarono di aeronavi, ma nel corso della guerra gli aerei, più veloci e difficili da abbattere, presero il sopravvento come arma per le operazioni in aria.

Gli anni d’oro dei dirigibili

Nonostante i dirigibili fossero già diventati obsoleti sul piano militare, gli anni tra le due guerre rappresentarono la loro età dell’oro. Il Paese leader del settore rimase la Germania. Nel 1927 la Delag mise in servizio una nuova aeronave, la Graf Zeppelin, lunga 236 metri e riempita con 105.000 metri cubi di gas, che poteva trasportare fino a ventiquattro passeggeri in cabine private.

Dopo alcuni voli promozionali, nel 1931 la Graf Zeppelin inaugurò voli per passeggeri attraverso l’Atlantico, collegando la Germania con il Brasile. Il viaggio durava più di quattro giorni, ma era più veloce di quello in nave.

Negli anni ’20 anche in Italia emerse un geniale costruttore, Umberto Nobile, che progettò due dirigibili famosi, il Norge, con il quale nel 1926 raggiunse il Polo Nord in una spedizione congiunta con la Norvegia; l’Italia, anch’esso destinata all’esplorazione del Polo, che però andò perduto in un incidente nel corso del primo volo.

Il Norge alla partenza da CIampino nel 1926
Il Norge alla partenza da CIampino nel 1926

La concorrenza degli aerei e il disastro dello Hindenburg

Il trasporto di passeggeri sui dirigibili era poco frequente, anche perché negli anni tra le due guerre si affermarono, almeno per i viaggi su media distanza, le linee aeree. I dirigibili avevano alcuni vantaggi, perché potevano trasportare un numero maggiore di passeggeri e offrivano un servizio di prima classe, ma erano più lenti e più ingombranti. Negli anni ’30 il loro uso era vantaggioso solo per i viaggi intercontinentali, che gli aerei non effettuavano ancora con regolarità.

Il Graf Zeppelin in volo su Buenos Aires nel 1934
Il Graf Zeppelin in volo su Buenos Aires nel 1934

L’epoca d’oro dei dirigibili terminò in una data precisa, il 6 maggio 1937, quando era previsto l’arrivo negli Usa dell’aeronave Hindenburg, costruita l’anno precedente dalla Delag. Con i suoi 245 metri di lunghezza, l’Hindenburg era ancora più grande della Graf Zeppelin. Mentre stava atterrando a Lakehurst, nel New Jersey, il dirigibile esplose in volo, provocando la morte di una parte dell’equipaggio e dei passeggeri. La sciagura avvenne sotto gli occhi del pubblico che assisteva all’arrivo e delle telecamere, provocando un forte shock in tutto il mondo. Dopo la sciagura, la Delag decise di sospendere tutti i voli, che non sarebbero più ripresi.

I dirigibili dalla seconda guerra mondiale a oggi

Durante la Seconda Guerra Mondiale i dirigibili non ebbero alcun ruolo degno di nota, perché non potevano competere con gli aerei nelle operazioni nell’aria. Anche il loro uso come mezzo di trasporto era di fatto terminato. Le aeronavi, però, non scomparvero del tutto. Nel secondo dopoguerra la loro principale funzione è stata quella pubblicitaria perché, grazie alle dimensioni, sono visibili anche a grande distanza. Più raramente, sono usate per viaggi di intrattenimento e, talvolta, di esplorazione.

Un dirigibile moderno (credit Heksa)
Un dirigibile moderno (credit Heksa)

Nel corso degli anni sono stati sviluppati nuovi tipi di dirigibile, come quelli ibridi, che combinano elementi dei velivoli più pesanti dell’aria (come gli aerei) con quelle delle aeronavi. Sono stati proposti, inoltre, altri utilizzi, persino per l’esplorazione dello spazio, ma fino a ora hanno trovato un’applicazione limitata.

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