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6 Novembre 2024
10:52

Sono tornate nei cieli le Tauridi, le “stelle cadenti di novembre”: quando e dove osservarle

Lo sciame meteorico delle Tauridi del Sud è al picco in questa settimana, con 5-10 meteore all'ora visibili a occhio nudo anche nei cieli d'Italia in direzione della costellazione del Toro. Quest'anno lo spettacolo sarà favorito dall'assenza della Luna da mezzanotte circa.

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Sono tornate nei cieli le Tauridi, le “stelle cadenti di novembre”: quando e dove osservarle
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Credit: ESO/C. Malin

Questa è la settimana del picco delle "stelle cadenti di novembre", le Tauridi del Sud, che danno il loro massimo spettacolo anche nei cieli italiani a partire dal 4-5 novembre con una frequenza di 5-10 meteore all'ora, non paragonabili a sciami più intensi come le Geminidi di dicembre o le Perseidi di agosto, ma comunque considerevole. Questo sciame meteorico, visibile a occhio nudo, è costituito dai detriti della cometa periodica 2P/Encke che, bruciando a contatto con l'atmosfera terrestre, danno origine alle magnifiche "stelle cadenti". Le Tauridi del Sud, come suggerisce il nome, hanno anche una controparte nella sezione nord della costellazione del Toro. Le Tauridi del Nord raggiungeranno il picco però una settimana dopo, l'11-12 novembre.

Quando, a che ora e dove osservare le Tauridi del Sud nei cieli d’Italia

Lo sciame delle Tauridi del Sud prende il nome dal suo radiante (cioè il punto da cui sembrano partire le varie scie luminose) che si trova nella costellazione del Toro. Si chiama “del Sud” poiché le meteore sembrano provenire dalla parte sud della costellazione. Lo sciame delle Tauridi del Sud è attivo dal 28 settembre al 2 dicembre circa. Il momento migliore per osservarle è intorno a mezzanotte in direzione della costellazione del Toro, il radiante dello sciame. A quell'ora, la costellazione sarà visibile ben alta sull'orizzonte (40-50°) in direzione est-sudest. Le Tauridi daranno spettacolo accompagnate dalle Pleiadi, le “sette sorelle” della costellazione del Toro, e dalla stella Aldebaran, la più brillante della costellazione, riconoscibile anche per il suo caratteristico colore arancione.

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Screenshot ottenuto col programma Stellarium della posizione in cielo della costellazione del Toro e del radiante delle Tauridi. Credit: Stellarium

Ad aggiungere ulteriore spettacolo contribuirà anche Giove, che si troverà nei pressi di Aldebaran e può essere usato come riferimento per riconoscere la costellazione del Toro. La Luna in questi giorni è una sottile falce in fase crescente, per cui per mezzanotte essa sarà abbondantemente tramontata e non causerà difficoltà nell'osservazione. Come sempre, il consiglio è quello di recarsi in una zona quanto più possibile priva di inquinamento luminoso per massimizzare il numero di "stelle cadenti" avvistate. Nessun telescopio o binocolo sono necessari, le Tauridi sono visibili a occhio nudo.

Come riconoscere le “stelle cadenti di novembre”

Le meteore sono generati dai detriti cosmici lasciati dalle comete che, entrando nell'atmosfera terrestre, bruciano e si disintegrano per attrito con l'aria. Le Tauridi sono le meteore più lente tra tutte quelle che si susseguono durante l'anno, entrando nell'atmosfera terrestre a "soli" 108.000 km/h. Le Tauridi si caratterizzano per l'avere delle meteore particolarmente colorate al bruciarsi in atmosfera, con colori che spaziano dal giallo all'arancione, verde, rosso e blu. Lo sciame di detritidelle Tauridi contiene frammenti notevolmente più grandi di quelli rilasciati da altre comete, motivo per cui questo sciame occasionalmente rilascia qualche meteora insolitamente luminosa, nota come "bolide".

Cosa causa le Tauridi

Lo sciame meteorico delle Tauridi avviene quando la Terra, nel suo orbitare attorno al Sole, attraversa i detriti lasciati dalla cometa periodica 2P/Encke. Questi detriti sono abbastanza antichi, tanto da formare una nube così ampia che la Terra impiega un tempo considerevole per attraversarla. Questo è anche il motivo per cui esistono due sciami meteorici delle Tauridi, uno del Sud e uno del Nord.

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Immagine della cometa 2P/Encke catturata dalla sonda MESSENGER della NASA. Credit: NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington/Southwest Research Institute)

La cometa 2P/Encke, scoperta dall'astronomo francese Pierre F.A. Mechain nel 1786, porta il nome non dello scopritore, bensì di colui che ne calcolò per primo l'orbita, l'astronomo tedesco Johann Franz Encke. La sua peculiarità risiede nell'essere la cometa con il periodo orbitale più corto che si conosca, soli 3,3 anni. Ogni volta che si addentra nel Sistema solare interno, avvicinandosi al Sole, rilascia nuovi detriti di ghiaccio e polveri che vanno poi a causare le Tauridi. Si pensa che la cometa 2P/Encke e lo sciame meteorico delle Tauridi siano i resti di una cometa molto più grande che si è frantumata negli ultimi 20.000-30.000 anni.

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