La montagna può essere un ambiente insidioso e purtroppo in caso di emergenza è necessario sapere come comportarsi, quale numero chiamare (il 112) e come comunicare con l'elicottero dei soccorsi. Quindi ora ripercorriamo passo passo tutto quello che è necessario fare, basandoci sulle indicazioni fornite dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
Come chiamare i soccorsi e quale numero digitare in caso di emergenza in montagna
Immaginate di essere in montagna con un vostro amico. State facendo un sentiero in alta montagna ma all’improvviso lui cade e si rompe una gamba. Può capitare: non è niente di grave, lui sta abbastanza bene, ma di certo non può tornare a valle perché non riesce a camminare.
Innanzitutto: niente panico! In queste situazioni, sia in quelle meno gravi che in quelle più complesse, è bene mantenere una buona dose di calma e lucidità cercando di rassicurare le persone coinvolte nell’incidente e diventando un riferimento affidabile per i soccorritori che interverranno.
A quel punto la prima cosa da fare è: allertare i soccorsi. Per farlo l’opzione più comoda è usare un app che non tutti conoscono e si chiama Georesq. È stata sviluppata dal Soccorso Alpino e dal CAI e dal 2023 è gratuita grazie al supporto del Ministero del Turismo: sostanzialmente traccia il vostro percorso in montagna tramite GPS, così quando dall’app chiedete aiuto chi risponde conosce già la vostra posizione esatta. Comunque se non la avete, resta sempre valida la possibilità di allertare telefonicamente i soccorsi chiamando il Numero Unico per le Emergenze 112. Se verranno contattati altri numeri di emergenza, come 113, 115, 118 o 1530, le chiamate verranno comunque reindirizzate al 112.
Se il telefono prende
Se il telefono prende – il che non è scontato in montagna, ma dopo ci arriviamo – l’operatore inizierà a farvi una serie di domande dette “filtro sanitario” per capire la situazione, come sta il ferito, dove vi trovate e cosa dovete fare procedere. Tenete a mente che mentre fornite queste informazioni i soccorsi si stanno già preparando a intervenire quindi cercate di non rispondere in modo frettoloso perché è proprio grazie a queste domande che i soccorsi possono avvenire nel miglior modo possibile.
Durante la stessa telefonata con i soccorritori, segnalate se intorno a voi notate dei possibili ostacoli aerei per l’intervento dell’elisoccorso: come ad esempio un cavo di una teleferica o dei tralicci. Insomma, qualsiasi ostacolo sopra di voi che possa mettere a rischio l’intervento dal cielo.
Se il telefono non prende
Beh in quel caso bisogna farsi vedere usando un segnale acustico o luminoso. Ad esempio se scegliete il segnale acustico – come ad esempio un fischio – dovreste fare 6 segnali a 10 secondi di distanza l’uno dall’altro, poi pausa di un minuto, e poi di nuovo 6 segnali ogni 10 secondi, poi di nuovo pausa e così via. Non appena il segnale viene recepito da qualcuno, si può continuare allo stesso modo ma facendo un segnale ogni 20 secondi anziché 10. Ovviamente se voi vi trovate dalla parte di chi riceve la richiesta di soccorso, dovete chiamare immediatamente il 112 – se riuscite – o trovare il modo per contattare di persona i soccorsi o qualcuno che possa aiutare i feriti.
L’arrivo dell’elicottero
Se la zona dove vi trovate non può essere raggiunta da un'ambulanza – il che è abbastanza probabile se vi trovate su un sentiero di montagna – quello che viene fatto è mandare una squadra del Soccorso Alpino via terra o l’elisoccorso con a bordo il tecnico di elisoccorso. Quindi l’elicottero parte e quando arriva nella vostra zona, se possibile, inizierà le manovre per atterrare. Chi chiede soccorso – quindi idealmente l’amico della persona ferita – dovrà alzare le braccia così, a formare una Y. Questo è un gesto usato a livello internazionale per dire “Yes – ho bisogno di aiuto” e quindi così facendo indicate all’elicottero che si trova nella posizione corretta per atterrare.
Se dall’altoparlante dell’elicottero vi dovessero fare delle domande, usate sempre il simbolo Y per dire “sì” mentre per dire “no” tenete un braccio alzato e uno abbassato quasi a formare una N di “No – non ho bisogno di auto”. Questo segno in realtà serve anche per indicare all’elicottero che magari non siete stati voi a chiedere soccorso e che quindi deve continuare a cercare perché il ferito si trova da un’altra parte.
Altra cosa importante: ricordatevi che mentre fate la Y, il vento deve essere alle vostre spalle. Quindi se anche l’elicottero arriva dietro di voi, al più girate la testa. Ma è importante tenere il vento alle spalle perché così il pilota riesce a capire meglio la sua direzione.
L'atterraggio dell'elicottero
Se l’elicottero può effettivamente atterrare in quella zona, chi dà indicazione si deve allontanare dalla sua posizione a “Y” quando l’elicottero si troverà a circa 50 metri dal suolo. A quel punto è assolutamente fondamentale ripararsi per evitare di essere sbalzati dalla corrente d’aria generata dal mezzo. Nel caso in cui l’elicottero non potesse atterrare questo si posizionerà molto in alto e calerà l’equipe medica tramite il cavo del verricello. Se invece l’elicottero riuscisse ad avvicinarsi al terreno ma senza riuscire ad atterrare, si metterà in posizione di stazionamento a poca distanza dal suolo in attesa che il ferito venga soccorso.
A questo punto è giusto chiarire un aspetto che so che a volte genera un po’ di confusione, cioè: l’elisoccorso si paga?
Il costo dell’elisoccorso
Il costo dipende dalla gravità del ferito: se una volta recuperati dall’elisoccorso arrivate in ospedale e il medico decide che è opportuno ricoverarvi in pronto soccorso, allora si potrebbe pagare un piccolo ticket sanitario che oscilla attorno alle centinaia di euro – quindi la spesa è quasi interamente a carico del servizio nazionale. Se invece il medico non ritiene necessario il ricovero in pronto soccorso, la spesa dell’uscita viene pagata in parte (o del tutto) dalla persona che ha chiamato i soccorsi e qui si sale tranquillamente anche sopra i 700 euro.
Attenzione: questo non ve lo sto dicendo per farvi dire “eh allora non lo chiamo”. Assolutamente no ragazzi, se state male o vi trovate in seria difficoltà chiamate i soccorsi, punto. Il pagamento infatti non è pensato per scoraggiare la gente a chiamare l’elisoccorso, ma per evitare che la gente abusi di questo servizio, tipo “sono stanco, mi sono stufato dell’escursione, e quindi chiamo l’elicottero per farmi riportare a valle”.
Comunque visto che ogni regione ha tariffe diverse, vi consiglio di controllare i rispettivi siti per sapere a quanto ammontano i ticket e le eventuali compartecipazioni alle spese in caso di mancato ricovero.
Buone norme prima di andare in montagna
Bene. Queste sono le regole principali per essere sicuri di sapere come comportarsi in caso di emergenza in montagna e, come avete visto, è una cosa tutt’altro che scontata. Tra l’altro per evitare di farsi male e quindi di dover fare tutta questa trafila, in realtà ci sono dei piccoli accorgimenti che possiamo prendere ogni volta che andiamo in montagna.
Ad esempio è fondamentale studiare con attenzione il percorso che si vuole affrontare, è sempre preferibile non andare da soli, è bene lasciar detto a qualcuno dove stiamo andando e che sentiero faremo, poi bisogna vestirsi in modo adatto, quindi “a cipolla” per essere pronti sia al caldo che al freddo, e soprattutto indossare le scarpe adatte. Ciò vuol dire no infradito, no sandali e no sneakers. Se volete fare le cose fatte bene prendete un paio di scarponcini da trekking o scarpe da montagna e siete a posto.
Ricordatevi sempre di portare la giusta quantità d’acqua (perché non sempre ci sono fonti potabili), un po’ di cibo, una torcia nel caso in cui sopraggiunga il buio, un buon impermeabile in caso di pioggia e un fischietto.
Poi vale sempre la regola di controllare il meteo – che in montagna spesso è imprevedibile – e fare solo sentieri che siamo effettivamente in grado di affrontare. Quindi se ci sono pareti verticali e non siete mai andati in montagna… ecco, meglio scegliere un’altra meta e imparare a saper rinunciare.