Nell'immaginario collettivo siamo abituati ad accostare i vulcani a fenomeni naturali capaci di distruzione e morte ma essi rappresentano anche la rinascita della vita: basti pensare alle isole Hawaii che vantano uno degli ecosistemi più incantevoli e verdi del pianeta o più semplicemente all'area che circonda l'Etna che racchiude terreni fertilissimi per la coltivazione di agrumi e non solo. Questo accade perché i terreni che si sono formati dove c'è molta attività vulcanica hanno spesso un'alta quantità di sostanze nutritive e sono in grado di trattenere bene l'acqua a causa del loro contenuto di ceneri vulcaniche ad alta porosità.
Il suolo vulcanico: tipologie e benefici
Il suolo vulcanico appartiene a una categoria di terreni noti come andisols ed è legato alla deposizione di lava e di cenere vulcanica. Queste infatti al termine dell'eruzione si raffredderanno, solidificandosi, e grazie alle precipitazioni iniziano a spaccarsi e frammentarsi. Questo permetterà al terreno presente in quell'area di diventare ricco di elementi chiave come ferro, calcio, magnesio, sodio, potassio, fosforo, zolfo, silicio e molti altri oligoelementi contenuti nei prodotti vulcanici, che producono un terreno tra i più fertili in assoluto!
Attenzione però: bisogna fare un distinzione tra il suolo derivato dalla cenere e quello derivato dalla lava.
Suolo formato dalla cenere
Le nuvole di cenere possono essere spostate in direzioni diverse a causa del vento, espandendosi anche per centinaia di km: ciò significa che la cenere precipiterà per gravità anche su terreni che non sono stati interessati dal passaggio della lava e, in un primo momento, lascerà un terreno grigio che tenderà a soffocare gran parte della vita nella zona.
Questa però è solo una situazione temporanea visto che la cenere, essendo molto fine, si integrerà con il terreno in modo relativamente rapido, a condizione che non sia eccessivamente acida. In questo modo la ricrescita delle piante potrebbe richiedere decenni, quindi nel corso di una singola vita umana, un ecosistema potrebbe anche riprendersi e diventare abbondante.
Suolo formato dalla lava
Quando un flusso di lava colpisce un'area potrebbero volerci centinaia o addirittura centinaia di migliaia di anni affinché l'area stessa si riprenda completamente. La differenza sostanziale tra lava e cenere è che quando la lava si raffredda e si indurisce si trasforma fondamentalmente in roccia solida. Il campo di lava appena nato dovrà, dunque, aspettare le abbondanti piogge che inizieranno a erodere e degradare la roccia in particelle più piccole, formando crepe e vuoti che in seguito potranno ospitare i semi trasportati dal vento e mettere radici. Per quanto riguarda la lava, dunque, può volerci molto più tempo rispetto alla cenere affinché un'ecosistema possa tornare ad esistere e prosperare.
Il suolo vulcanico non è sempre così benefico: gli impatti negativi delle eruzioni vulcaniche
Fin qui abbiamo visto che i vulcani possono portare un'enorme beneficio e rendere, in alcuni casi, i terreni molto fertili. Ma è sempre così? Tutto dipende dalla particolare composizione chimica della cenere e della lava. Questo ci porta a concludere che le eruzioni vulcaniche non sempre sono benefiche, quindi possono avere anche un impatto negativo sul suolo, rendendo l'ambiente e quindi il terreno a pH acido; questa conseguenza può portare a sostanziali difficoltà nella crescita di alcune piante e come conseguenza il terreno viene considerato meno fertile. Quest'ultima situazione è dovuta principalmente ad un'alta concentrazione di ioni idrogeno e di zolfo presenti sia nelle cenere che nella lava che porterà solo alcune tipologie di vegetazione ad adattarsi e prosperare in un suolo acido.