0 risultati
video suggerito
video suggerito
20 Ottobre 2022
15:09

Gli agricoltori della Nuova Zelanda protestano per la prima “tassa sui gas” del bestiame

Il governo neozelandese vuole imporre una tassa sulle emissioni di gas serra di origine animale, ma gli allevatori iniziano le proteste. Sotto accusa mucche e pecore.

714 condivisioni
Gli agricoltori della Nuova Zelanda protestano per la prima “tassa sui gas” del bestiame
mucche

È già da alcuni mesi che in Nuova Zelanda si discute sulla questione della "burp tax", la tassa sulle emissioni di gas a effetto serra da parte di ovini e bovini da allevamento, ma ora si è arrivati a protestare. Questa nuova tassa entrerà in vigore per la prima volta in Nuova Zelanda entro il 2025 ma gli allevatori non sono d'accordo: proprio in questi giorni sono in atto proteste lungo le strade di Wellington, Auckland, Christchurch e in altre città, che sono invase dai trattori.

Cos'è la "burp tax" e perché sta aizzando gli allevatori

I ruminanti, e in particolare i bovini, producono metano con le proprie flatulenze contribuendo alle emissioni di gas serra. Questo perché hanno stomaci complessi formati da più camere digestive all'interno delle quali si trovano alcuni batteri necessari al processo di digestione delle fibre vegetali. Il risultato di questo processo è il rilascio di grandi quantità di gas serra: secondo i dati dell'IPCC e della FAO una mucca adulta può rilasciare nell'atmosfera fino a 500 litri di metano ogni giorno. Sebbene non tutte le mucche producano metano alla stessa velocità, moltiplicare questo valore per tutti gli animali presenti sulla Terra ci fa già capire che l'impatto dei ruminanti sul clima non è indifferente.

Il governo si è impegnato a rendere il Paese carbon neutral entro il 2050 riducendo le emissioni di metano degli animali da allevamento del 10% entro il 2030 e fino al 47% entro il 2050.
Attualmente gran parte delle emissioni totali di gas serra della Nuova Zelanda proviene dall'allevamento, ecco perché il governo neozelandese ha proposto di tassare le attività che producono grandi quantità di scarti animali (sia gas che deiezioni ricche di protossido di azoto) come parte di un piano per affrontare il cambiamento climatico.

mucche

Il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern ha ribadito che il metano biogenico, prodotto principalmente dalle 10 milioni di mucche e dai 26 milioni di pecore presenti in Nuova Zelanda, deve essere contenuto con un piano che prevede tasse e incentivi.
Da un lato è stato proposto di fissare annualmente i prezzi per il metano biogenico calcolandolo su consiglio della Commissione per il clima. Dall'altro la proposta prevede anche degli incentivi finanziari agli agricoltori affinché nutrano gli animali con mangimi particolari, utilizzino nuove tecnologie performanti e piantino alberi per compensare le emissioni.

metano mucche

Il governo neozelandese ha affermato che la tassa non vuole mettere in difficoltà gli agricoltori i quali dovrebbero essere in grado di recuperare l'onere economico imponendo un prezzo più alto ai propri prodotti che saranno più rispettosi del clima.
Ma gli agricoltori hanno rapidamente condannato la proposta, affermando che "distruggerà la produzione alimentare" e farà perdere terreno utile all'allevamento, essendo impiegato nel ripopolamento delle aree verdi. Gli agricoltori della Nuova Zelanda sono quindi insorti assieme a migliaia di lavoratori agricoli che si sono uniti alle proteste.

Federated Farmers, il principale gruppo di pressione del settore, dichiara che la tassa "strapperebbe le budella dalle piccole città della Nuova Zelanda" influenzando eccessivamente la produzione alimentare e facendo fallire molte aziende, costrette a vendere le proprie fattorie.

Contemporaneamente alle proteste degli allevatori si è tenuta anche una controprotesta a Wellington da parte della gente del posto che si espressa contrariata: secondo loro il settore agricolo deve fare la propria parte per affrontare il cambiamento climatico. Molti neozelandesi stanno dimostrando disaccordo nel sovvenzionare metodi agricoli distruttivi e inquinanti e sostengono che gli agricoltori devono adottare metodi di produzione sostenibili.

La notizia è in aggiornamento.

Avatar utente
Nicole Pillepich
Divulgatrice
Credo non esista una parola giusta per definirmi: sono naturalista, ecologa, sognatrice e un po’ artista. Disegno da quando ho memoria e ammiro il mondo con occhio scientifico e una punta di meraviglia. Mi emoziono nel capire come funziona ciò che mi circonda e faccio di tutto per continuare a imparare. Disegno, scrivo e parlo di ciò che amo: natura, animali, botanica e curiosità.
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views