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È fallito anche il secondo tentativo di allunaggio della startup giapponese ispace: l'atterraggio sulla Luna del lander Resilience era previsto per il 5 giugno 2025 alle 21:17 italiane (le 4:17 in Giappone), ma il centro di controllo ha perso le comunicazioni con il veicolo nella fase finale di discesa, circa 1 minuto e 20 secondi prima del suo arrivo sulla superficie lunare. Analisi successive hanno mostrato che il lander si è schiantato sul suolo lunare ad alta velocità. Se l'allunaggio avesse avuto successo, si sarebbe trattato del primo atterraggio sulla Luna di un lander privato giapponese.
Per l'azienda nipponica, specializzata in veicoli spaziali, si tratta quindi del secondo fallimento: nel 2023, infatti, era stata lanciata la prima missione del programma HAKUTO-R, al termine della quale il lander era precipitato sulla superficie lunare dopo aver esaurito il carburante. Per il momento, le uniche aziende private ad aver completato con successo un allunaggio restano americane: ispace, comunque, ha già in programma due nuove missioni per il 2026 e il 2028.
Perché la missione è fallita: la sonda non è riuscita a rallentare
Ma cosa è successo durante la fase di discesa del lander? Secondo quanto comunicato dall'azienda, alle 3:13 del 6 giugno 2025 (le 20:13 del 5 giugno in Italia), gli ingegneri del centro di controllo di Nihonbashi (Tokyo) hanno iniziato a inviare comandi a Resilience per effettuare l'atterraggio. Il lander ha così cominciato la sua discesa, passando da un'altitudine di 100 km a circa 20 km: come previsto, il motore principale si è poi attivato per la fase di decelerazione.
A quel punto, nonostante il centro di comando avesse confermato un assetto quasi verticale del lander, la trasmissione di informazioni è andata persa: nessun dato è più stato trasmesso da Resilience, nemmeno dopo l'orario prestabilito dell'allunaggio.
Dalla ricostruzione dei dati effettuata dagli ingegneri di ispace è emerso che il telemetro laser utilizzato per misurare la distanza tra il lander e la superficie lunare ha subito dei ritardi nella misurazione dei valori: proprio per questo, il veicolo non è stato in grado di decelerare a sufficienza prima dell'impatto con il suolo, andandosi così a schiantare sulla Luna con un impatto violento. Secondo le stime, tra l'altro, a una cinquantina di metri dal suolo lunare la velocità del lander sarebbe stata di circa 187 km/h, troppi per poter garantire un atterraggio sicuro.
A seguito dell'interruzione delle comunicazioni, i tecnici hanno poi cercato di inviare un comando di riavvio, ma ogni tentativo di ristabilire una connessione con Resilience è fallito, in quanto con ogni probabilità è andato distrutto.
Lo scopo della missione: radiazioni nello spazio e regolite lunare
La missione 2 del programma HAKUTO-R era iniziata lo scorso 15 gennaio da Cape Canaveral, in Florida, quando il lander erta stato lanciato a bordo di un razzo Falcon 9 di SpaceX: Resilience ha poi seguito un'orbita a bassa energia, raggiungendo una distanza di 1,1 milioni di km dalla Terra per poi inserirsi nell'orbita della Luna lo scorso 6 maggio. Il percorso, seppur più lungo, era stato scelto intenzionalmente per risparmiare carburante (motivo del fallimento della Missione 1) e testare le capacità di navigazione autonoma del veicolo.
Il lander di ispace, diretto all'emisfero settentrionale della Luna, trasportava a bordo un rover e alcune attrezzature per effettuare esperimenti e raccogliere campioni di regolite lunare. Il carico, il cui valore stimato si aggira sui 16 milioni di dollari, conteneva in particolare un elettrolizzatore per la produzione di ossigeno e idrogeno da acqua lunare simulata e alcuni materiali utili per studiare gli effetti delle radiazioni nello spazio profondo.
Le difficoltà del Giappone per atterrare sulla Luna con lander privati: i precedenti
In caso di esito positivo, l'allunaggio di Resilience avrebbe aperto una nuova fase per le missioni commerciali di esplorazione della Luna, un settore sempre più strategico per il futuro della space economy. Nonostante questa battuta d'arresto, comunque, ispace resta una delle realtà più interessanti nel panorama delle startup spaziali private. ispace ha comunque già programmato la terza missione HAKUTO-R il prossimo anno, mentre tra il 2028 e il 2029 entrerà in azione il lander della Missione 4, che si occuperà di ricercare ghiaccio e metalli nel sottosuolo lunare. In una conferenza stampa, l'amministratore delegato di ispace, Takeshi Hakamada, ha dichiarato:
Siamo determinati a raggiungere il più rapidamente possibile le aziende statunitensi che hanno già compiuto l'impresa.
A livello statale, invece, l'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA ha ottenuto un successo parziale con l'allunaggio del lander SLIM avvenuta lo scorso anno, con il Paese nipponico diventato il quinto al mondo ad aver raggiunto il nostro satellite. Purtroppo, però, il lander che si è definitivamente spento dopo una discesa accidentata che ha causato la perdita di un motore.
Al momento le uniche aziende private che hanno avuto successo con l'allunaggio sono statunitensi: nel febbraio del 2024 il lander Odysseus dell'azienda Intuitive Machines ha effettuato il primo allunaggio privato della storia, spegnendosi però poco dopo aver raggiunto la superficie lunare e aver inviato alcune immagini. Il 2 marzo 2025, poi, il lander lunare Blue Ghost, sviluppato dall’azienda privata Firefly Aerospace, ha raggiunto con pieno successo il nostro satellite, atterrando sul Mare Crisium dopo ben 47 giorni di volo. La sonda americana ha inviato alcune immagini senza precedenti, immortalando l'alba lunare e la Terra vista dalla superficie della Luna.