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8 Novembre 2024
9:00

Il mercato del petrolio oggi vale 3000 miliardi di dollari e crescerà ancora

Il petrolio greggio, oltre a essere fondamentale per la produzione di carburanti, è impiegato anche nei settori petrolchimico, agricolo e farmaceutico. La sua commercializzazione avviene in un mercato che nel 2024 sfiora i 3000 miliardi di dollari, destinati a crescere nei prossimi anni.

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Il mercato del petrolio oggi vale 3000 miliardi di dollari e crescerà ancora
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Tra i mercati delle materie prime nessuno si avvicina minimamente alle dimensioni di quello del petrolio greggio. Nel 2024 ha raggiunto un valore di 2990 miliardi di dollari, aumentato del 6% rispetto al 2023 (2830 miliardi). Si tratta di una cifra ben superiore a quella del mercato dei primi 10 metalli combinati: il mercato del ferro, infatti, che rappresenta la quota maggiore tra i metalli, ha registrato un valore di "appena" di 279 miliardi.

Questa risorsa è cruciale nella società moderna perché da essa si ricavano, oltre che i carburanti per i veicoli, materie plastiche, fertilizzanti, cosmetici e farmaci. Per questo motivo le stime indicano che il mercato continuerà a crescere nei prossimi anni, raggiungendo i 3650 miliardi di dollari entro il 2028. Oltre a vantare dimensioni impressionanti, il mercato del petrolio esercita un'influenza economica e geopolitica significativa, con pochi Paesi che dominano la produzione mondiale.

Il prezzo globale del petrolio, espresso in dollari americani al barile (pari a 159,98 litri di petrolio greggio), si basa principalmente su due benchmark petroliferi, ossia oli di riferimento che determinano le quotazioni sui mercati internazionali: il Brent e il West Texas Intermediate (WTI). Il Brent è una miscela – principalmente – di cinque oli  provenienti dall’offshore del Mare del Nord (Brent, Forties, Oseberg, Ekofisk e Troll) ed è il riferimento per i mercati di Europa, Africa e Medio Oriente. Il WTI, invece, è estratto dai giacimenti a terra del Texas, da cui il nome, ed è il greggio di riferimento per il mercato degli Stati Uniti. Attualmente, il Brent ha un prezzo di 75,37 $ (+0,37), mentre il WTI è quotato a 71,80 $ (+0,33).

Entrambi sono oli leggeri, in quanto presentano un basso contenuto di solfuri – 0.37% per il Brent e 0.24% per il WTI – e una densità prossima a 40° API, dove API (American Petroleum Institute) è una scala utilizzata per indicare il peso specifico di un idrocarburo; greggi con densità superiore a 31° API sono considerati oli leggeri. Questi tipi di petrolio sono ideali per la raffinazione in benzine e gasoline.

Nonostante le somiglianze nella loro composizione, i greggi Brent e WTI non sono quotati allo stesso modo. Numerosi fattori, infatti, influiscono sui loro prezzi e andamenti di mercato. Ad esempio, il greggio Brent, prodotto offshore, viene facilmente trasportato tramite petroliere verso raffinerie e strutture di stoccaggio in tutto il mondo. Non a caso, circa il 75% dei greggi prodotti globalmente utilizza il Brent come riferimento per il prezzo. Il WTI, al contrario, è prodotto onshore e viene inviato ai punti di stoccaggio designati, come la città di Cushing, in Oklahoma, e alle raffinerie della Costa del Golfo, prima di essere esportato. Questi passaggi intermedi influiscono sui costi di trasporto e, di conseguenza, sul prezzo del WTI.

Come tutte le commodities, poi, il prezzo del greggio è influenzato dalla domanda e dall’offerta, incluse le variazioni nei volumi prodotti e i progressi nelle tecnologie di estrazione. Ad esempio, l'introduzione della tecnologia del fracking nel 2014 ha causato un aumento repentino dei volumi di greggio prodotto negli Stati Uniti, con una crescita del 16% rispetto ai massimi degli ultimi 70 anni. Questo ha contribuito al crollo del prezzo mondiale del greggio, che è passato da circa $112 al barile a $62 al barile tra giugno e dicembre dello stesso anno. Il fracking, ampiamente utilizzato negli Stati Uniti, è considerato la causa principale dell’inversione di tendenza per cui il greggio WTI, fino al 2014 tendenzialmente più caro del Brent, ha iniziato ad avere prezzi generalmente più bassi rispetto a quest’ultimo, situazione che persiste ancora oggi.

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Quotazioni medie annuali del petrolio greggio Brent e WTI a confronto – dati dal 1976 a oggi. Da notare, l’inversione di tendenza che ha visto la il WTI assumere valori generalmente più bassi del greggio Brent a partire dal 2014. Fonte dati: Statista Market Forecast.

Tra i fattori che influenzano il prezzo mondiale del greggio vi è poi l’attuale situazione geopolitica, specialmente nei paesi membri dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC), come Algeria, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria e Venezuela. Questi paesi, controllando oltre il 70% delle riserve mondiali, esercitano un enorme potere sulla produzione, sull’offerta e, di conseguenza, sul prezzo del greggio.

Sia il Brent che il WTI sono principalmente commercializzati tramite "futures", contratti standardizzati stipulati tra due parti per la negoziazione di un asset a un prezzo fissato al momento dell’accordo per uno scambio che avverrà in una data futura. I due principali mercati di scambio sono l’Intercontinental Exchange (ICE), con sede ad Atlanta, dove si negozia principalmente il Brent, e il NYMEX (New York Mercantile Exchange) di New York, dove è quotato il WTI. In passato, il Brent era quotato all’international Petroleum Exchange di Londra, acquisito dall’ICE nel 2001.

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