Martedì 24 settembre 2024 lo Stato Ebraico ha bombardato tramite aerei da combattimento dell'esercito israeliano decine di obiettivi di Hezbollah provocando nel Sud del Libano la distruzione di 1600 strutture dell'organizzazione politico-militare islamica e almeno 558 vittime accertate oltre a circa 26.000 sfollati, con l'esercito israeliano che ha rinnovato l'ordine di evacuazione per i cittadini libanesi. L'obiettivo dell'operazione sarebbe stato l'uccisione di Ibrahim Qubaisi, comandante di Hezbollah, che dalle prime dichiarazioni sembrerebbe essere morto colpito insieme ad altri esponenti di spicco di Hezbollah. Come era stato previsto dai commentatori più pessimisti, il conflitto strisciante ai confini nord di Israele si sta trasformando ogni giorno di più in una guerra aperta che rischia di destabilizzare l'intera regione mediorientale.
Il contesto generale degli scontri tra Israele e Libano
Già all'indomani dell'attacco di Hamas ai danni dello Stato Ebraico il 7 ottobre del 2023, un nuovo pericoloso fronte di guerra si era aperto nel nord del Paese, al confine tra Israele e Libano, dove la milizia sciita degli Hezbollah (che in lingua araba significa “Partito di Dio”) aveva iniziato a lanciare attacchi missilistici ad intermittenza allo scopo di alleggerire la pressione alla quale erano sottoposti a Gaza le loro controparti di Hamas e degli altri gruppi della militanza armata palestinese. Nonostante da allora sia passato quasi un anno, la situazione non è mai più tornata alla normalità e anzi, il conflitto strisciante e progressivamente degenerato in una guerra aperta.
I bombardamenti aerei degli ultimi giorni
Secondo i dati del Ministero della Salute del Libano, sono state oltre 558 le persone che hanno perso la vita e altre 1835 sono state ferite nelle ultime 24 ore nel corso delle quali le forze aeree israeliane hanno effettuato oltre 1600 raid sganciando 2000 ordigni. Naturalmente i numeri sono in continuo aggiornamento perchè la crisi non è affatto in via di risoluzione ed anzi non sembra che i contendenti siano disposti ad arretrare. La reazione di Hezbollah nei confronti dell'offensiva aerea e di intelligence israeliana è stata sino ad ora descritta come “blanda”. Al momento non è chiaro quali siano i piani di Hezbollah e dei suoi alleati iraniani, anche se il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha affermato che il suo paese: “pur continuando a sostenere Hezbollah, non vuole una guerra generalizzata”.
L'escalation militare di settembre 2024
Da ottobre 2023 a luglio 2024 Israele ha adottato nei confronti di Hezbollah il ben documentato e collaudato modus operandi che prevede solito mix di assassinii politici e attacchi aerei (più o meno chirurgici) già utilizzato numerose volte nel passato contro il nemico di turno. Il culmine di questa campagna si è toccato il 30 luglio 2024 con l'eliminazione a Beirut di Fuad Shukr, leader dell'ala militare del movimento politico-terrorista libanese. La mancata reazione da parte di Hezbollah e dell'Iran a questo omicidio mirato (così come a quello del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh) pare abbia avuto l'effetto di imbaldanzire la leadership israeliana che ha optato per un'escalation dell'iniziativa militare a partire dagli inizi di settembre (senza contare poi la brillante operazione di sabotaggio attuata dal Mossad mediante la manomissione dei cercapersone della quale abbiamo già parlato nel recente passato).