A partire dalla mattinata di mercoledì 27 novembre 2024 Israele e l'organizzazione libanese Hezbollah hanno accettato un cessate il fuoco immediato, raggiunto anche attraverso la mediazione dagli Stati Uniti d'America, dopo oltre un anno di conflitto. In base agli ultimi aggiornamenti, l'accordo di tregua (in teoria si dovrebbe parlare più correttamente di "accomodamento") è stato approvato con un solo voto a sfavore da parte del governo israeliano, presieduto da Benjamin Netanyahu, e prevede il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale e il dispiegamento dell'esercito libanese ufficiale e delle forze di peacekeeping dell'ONU (molte delle quali italiane) a sud del fiume Litani, a circa 30 km di distanza tra i due Paesi. Hezbollah, a sua volta, dovrà spostare le proprie milizie a nord del corso d'acqua. Di fatto la tregua ripropone il testo della Risoluzione ONU 1701 del 2006 (che aveva messo fine a un'altra invasione militare israeliana del Libano meridionale) e sarà supervisionata, tra gli altri, da USA e Francia; la sua durata dipenderà dal rispetto delle condizioni da parte dei diversi contraenti.
Attenzione: la questione israelo-palestinese è estremamente complessa e delicata e siamo consapevoli che ogni tipo di sintesi rischia di omettere informazioni; pertanto questo articolo va visto nell’insieme dei contenuti che abbiamo proposto e che proporremo prossimamente. Vi invitiamo quindi a non perderli: potete trovare tutto nella categoria Guerra Israele-Palestina del nostro sito. Sappiate che il nostro scopo è di far capire la situazione geopolitica con la massima neutralità e stimolare l’interesse per ulteriori approfondimenti.
Il conflitto tra Israele ed Hezbollah, divenuto sempre più ad alta intensità a partire dal 7 ottobre 2023, dopo l'attacco di Hamas a Israele, ha causato circa 3.800 morti in Libano e costretto oltre un milione di persone a lasciare le proprie case sia in Libano sia in Israele. Lo Stato ebraico, che ha intensificato gli attacchi nelle ultime settimane, ha inflitto gravi perdite a Hezbollah, inclusa la morte del leader Hassan Nasrallah, e ha affermato di aver raggiunto i suoi obiettivi nell'area.
Il presidente statunitense Biden ha definito il cessate il fuoco un passo verso una pace permanente mentre Netanyahu ha ribadito che Israele riprenderà l'iniziativa militare se Hezbollah dovesse violare l'accordo. Tra le ragioni per la tregua, inoltre, il premier israeliano ha indicato il bisogno di concentrare le proprie forze su Hamas e Iran e la necessità di riorganizzare l'esercito.
Nonostante le speranze che l'area torni stabile, molti analisti geopolitici nutrono seri dubbi sull'effettiva implementazione dell'accordo e sul suo mantenimento. Uno dei nodi più complessi, ad esempio, riguarda la capacità del governo e dell'esercito libanesi di controllare l'azione di Hezbollah. Non solo: anche all'interno di Israele non sono mancate critiche severe rispetto alla tregua. Vari esponenti politici di estrema destra la considerano infatti un grave errore strategico.