Il 17 settembre 2024, a partire dalle 15:45 ora locale della capitale del Libano Beirut (16:45 ora italiana), i servizi segreti israeliani hanno compiuto un attacco a distanza facendo esplodere contemporaneamente migliaia di cercapersone in dotazione ai miliziani di Hezbollah, l'organizzazione politico-militare islamica libanese alleata di Hamas contro Israele il cui nome significa “Partito di Dio”, infliggendo un durissimo colpo all'organizzazione stanziata nel sud del Libano. Le esplosioni sono state registrate in tutto il territorio del Libano nel corso dell'ora successiva alle 15:45. L'effetto sortito è stato eclatante perché, al di là dei risultati pratici – il ferimento di circa 4000 persone (di cui oltre 500 che hanno perso la vista tra cui l'ambasciatore iraniano in Libano) e l'uccisione di 12 individui (dato aggiornato alle 09:30 italiane del 18 settembre 2024) – l'attacco si è imposto come notizia principale su molti canali d'informazione mondiali. Hezbollah aveva acquistato 5 mesi fa i cercapersone dall'Iran, suo alleato geopolitico in Medioriente e nemico di Israele, perché ritenuti più sicuri degli smartphone quanto a possibilità di intercettazione e hackeraggio. I cercapersone esplosi sarebbero stati l'ultimo modello acquistato da Hezbollah. La modalità con cui sarebbero stati fatti esplodere i cercapersone è invece ancora in fase di studio: l'ipotesi ampiamente più probabile al momento è che in fase di assemblaggio fosse stato inserito dell'esplosivo al loro interno (forse del PETN sulle batterie), che è stato poi fatto detonare a distanza (forse facendo surriscaldare le batterie). Hezbollah ha già ricevuto il sostegno dai suoi allenati nella regione e comunicato che l'attacco non rimarrà impunito e riceverà certamente una risposta militare.
L'attacco di Israele nel più ampio quadro della guerra in Medio Oriente
L'attacco dei servizi segreti israeliani a Hezbollah tramite l'esplosione dei cercapersone in mano all'organizzazione è stato improvviso, ma non è avvenuto come un fulmine a ciel sereno. Sin dallo scoppio dell'attuale Guerra tra Israele e Hamas in Palestina, avvenuto in seguito agli attacchi del 7 ottobre 2023 e che oppone da un lato lo Stato d'Israele e dall'altro i gruppi della militanza armata palestinese guidati da Hamas, la situazione nell'area nord, a confine tra Israele, Libano e Siria, si è progressivamente deteriorata. Si è infatti verificata una spirale di bombardamenti, attacchi terroristici e assassinii mirati che Israele ed Hezbollah hanno portato a compimento l'uno contro l'altro e che in più di un'occasione hanno rischiato di far degenerare la contesa in una guerra estesa e generalizzata. In particolare dai primi giorni del settembre 2024 si è assistito a una recrudescenza del conflitto dato che si sono moltiplicate le dichiarazioni da parte di alti esponenti della politica israeliana, in particolare del primo ministro Benjamin “Bibi” Netanyahu, circa la necessità per lo “Stato Ebraico” di “passare all'azione”, inaugurando una massiccia offensiva di terra contro lo stato libanese sulla falsa riga di quanto fatto nella Striscia di Gaza nel corso dell'anno passato.
Cercapersone esplosi in Libano, come è stato possibile
L'attacco portato ai cercapersone di Hezbollah da parte di Israele lascia molti punti interrogativi rispetto alla modalità con cui è stato effettuato, che solo accurate indagini da parte degli esperti potranno spiegare. Sembra comunque che i cercapersone interessati appartenessero a un lotto 5 mesi fa fornito a Hezbollah dall'Iran a seguito del divieto imposto dai vertici politici e militari dell'organizzazione ai propri membri di utilizzare i telefoni cellulari, considerati troppo facilmente hackerabili e intercettabili.
La recente uccisione da parte di Israele di diversi membri di spicco di Hezbollah, in particolare quella di Fuad Shukr, a seguito di un attacco missilistico avvenuto il 30 luglio 2024 nell'area sud di Beirut, pare abbiano convinto le alte sfere del “Partito di Dio”, tra cui anche lo stesso segretario Hassan Nasrallah, a ripiegare sui cercapersone, assai meno avanzati e duttili, tecnologicamente parlando, ma anche più difficili da "jammare" e intercettare.
Da qui le due ipotesi principali che i cercapersone siano stati fatti brillare o interferendo sulle loro frequenze (ipotesi molto meno probabile) oppure piazzando dell'esplosivo sulle batterie poi fatte surriscaldare ed esplodere a distanza (i servizi segreti israeliani, in particolare, sono noti per utilizzare diversi derivati del Semtex di origine cecoslovacca oppure potrebbe essrestato utilizzato il PETN) in fase di assemblamento in Iran prima della loro consegna. Il bilancio è ancora provvisorio e ammonta ad oltre 4000 feriti ed almeno 18 morti.
Quali potrebbero essere le conseguenze?
E' molto difficile avanzare al momento delle ipotesi su quali potrebbero essere i contraccolpi di quella che, probabilmente, passerà alla storia come una delle operazioni più di successo dei servizi segreti israeliani. L'effetto-sorpresa è stato totale e Hezbollah ha accusato in pieno il colpo dato che moltissimi dei feriti appartengono alla crème de la crème dell'organizzazione politico-militare libanese. Totale è stato anche l'imbarazzo dell'Iran, che ancora una volta vede colpita al cuore la sua capacità di deterrenza nei confronti di Gerusalemme e si trova nuovamente nel dilemma tra scegliere la rappresaglia e l'inazione. Quel che è certo è che la situazione in Medio Oriente si sta nuovamente surriscaldando.