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27 Novembre 2023
12:39

La balena più sola del mondo: storia del rarissimo canto a 52 Hz

Nel 1989 venne registrato per la prima volta uno strano canto di balena a 52 Hz, mai ascoltato prima. Nel tempo si andò alla ricerca delle sue cause e recentemente potrebbe essere arrivata una buona notizia.

A cura di Arianna Izzi
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La balena più sola del mondo: storia del rarissimo canto a 52 Hz
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Potremmo definirlo un cold case della biologia: una storia ormai dimenticata, iniziata nel 1989, che racconta la scoperta quasi casuale della presenza di una balena solitaria e del suo rarissimo canto, diverso da quello di tutte le altre balene. Questo è l'unico esemplare registrato di balena con un canto alla frequenza di 52 Hz, molto maggiore rispetto alle frequenze di solito utilizzate da questi cetacei per le loro comunicazione.

Questa però è anche la storia di William Watkins, un oceanografo molto noto per i suoi studi sulla bioacustica, che nel corso di 15 anni ha registrato il canto di quella che, oggi, è ricordata come la balena più sola del mondo.

La scoperta della balena che “canta” a 52 Hz

Già a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale e poi col suo apice nel periodo della Guerra fredda, la marina militare degli Stati Uniti diede il via a un programma di sorveglianza subacquea chiamato Sound Surveillance System (SOSUS). Venne realizzato un sistema di idrofoni fissi nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Pacifico, il cui obiettivo era quello di captare segnali a bassa frequenza, per rilevare la presenza di sottomarini nemici.

Oltre agli eventuali avversari, però, SOSUS era in grado di registrare anche altre tipologie di suoni, di origine naturale, tra cui il canto delle balene. Nel 1989, gli idrofoni statunitensi captarono, per la prima volta, un suono dalla frequenza piuttosto singolare di 50-52 Hz, attribuibile a una balena ma sconosciuto. Le informazioni, ai tempi segrete, rimasero di proprietà della marina militare fino alla fine della guerra e solo tre anni più tardi, nel 1992, vennero finalmente analizzate dai ricercatori. Il sistema SOSUS, infatti, cambiò di segno e venne convertito a strumento unico per lo studio, il monitoraggio e la ricerca nel campo della comunicazione sonora tra diverse specie di cetacei.

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Lo studio del canto a 52 Hz

L’insolito canto a 52 Hz venne registrato a Nord dell’oceano Pacifico nel 1989 e poi, ancora, nel 1991 e 1992. Ad accorgersi delle sue particolarità, furono gli scienziati della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI), un'organizzazione privata e non-profit statunitense dedicata all’esplorazione e alla ricerca in ambito marino. In particolare, gli studi si devono a William Watkins, Mary Ann Daher, Joseph George e David Rodriquez, pionieri degli studi di bioacustica sui mammiferi marini, che monitorarono la balena a 52 Hz per ben 12 anni, fino al 2004.

La particolarità di questa scoperta si deve al fatto che il canto registrato aveva tutti i segnali ripetitivi del richiamo di una balena ma compiuti a una frequenza unica, mai ascoltata prima e diversa da tutte le altre. Il range di frequenze dei richiami solitamente registrati va, di norma, dai 10 ai 39 Hz (con frequenze dominanti tra 16 e 28 Hz) per le balenottere azzurre, Balaenoptera musculus, e attorno ai 20 Hz per le balenottere comuni, Balaenoptera physalus, per cui 52 Hz risulta essere un valore estremamente diverso dalla media.

Ipotesi e monitoraggio della balena solitaria

Inizialmente si pensò che il canto a 52 Hz appartenesse a una nuova specie, mai ascoltata prima, ma l’ipotesi cadde presto perché nonostante i monitoraggi accurati, ripetuti durante tutto l’anno, il canto continuò a provenire da un unico animale. In seguito si credette potesse trattarsi di un esemplare malato, con malformazioni che non gli permettevano di accordare il proprio canto a quello dei conspecifici, oppure del tutto sordo. Ancora, che fosse l’ultimo rappresentante della sua specie, oppure un ibrido tra due specie differenti.

Tutt’oggi non abbiamo una risposta definitiva, non conosciamo l’identità tassonomica di questo animale. Quello che sappiamo, è che per 12 anni consecutivi, fino alla morte di William Watkins, che si appassionò tantissimo a questo caso, il canto della balena solitaria è stato registrato tra agosto e settembre, e in alcune settimane a gennaio e febbraio, con spostamenti stagionali tra i 708 e gli 11,062 km.

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Che fine ha fatto la balena solitaria?

Dopo il 2004, gli studi sul canto a 52 Hz si interruppero. Nessuno cercò più, attivamente, l’animale. Fino al 2010, quando la balena 52 Hz fu nuovamente ascoltata da alcuni ricercatori della Scripps Institution of Oceanography, in California, al largo della costa di Los Angeles. Il colpo di scena, col quale diamo a questa storia un buon finale, è che stavolta il canto a 52Hz è arrivato, contemporaneamente, da due punti diversi, e questo suggerisce che la balena solitaria abbia, finalmente, trovato un animale conspecifico, col quale “parlare la stessa lingua” al largo dell’oceano.

Fonti
Watkins, William A. (2002). North Pacific Whale Calling Program. WOODS HOLE OCEANOGRAPHIC INSTITUTION MA.
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