In seguito all'attacco di sabato 8 ottobre al ponte di collegamento tra Russia e Crimea, dalle 7.30 di lunedì 10 ottobre il presidente Vladimir Putin ha ordinato un bombardamento massiccio contro l'Ucraina. La Russia ha così lanciato un'ottantina di missili, colpendo numerose città, tra cui la capitale Kiev, e provocando numerosi morti e feriti. La guerra, insomma, sta peggiorando, ma fino a che punto?
È davvero possibile, cioè, che la Russia di Putin decida di lanciare una bomba atomica tattica contro l'Ucraina? Per colpire quale obiettivo e con quale scopo? E se lo facesse, quale sarebbe la reazione della NATO, degli Stati Uniti d'America e dell'Unione Europea?
Per sintetizzare come si è evoluto il conflitto russo-ucraino dal 24 febbraio 2022 a oggi, capire come sta procedendo e ipotizzare i possibili scenari futuri della guerra, abbiamo nuovamente intervistato Giorgio Cella, analista di politica internazionale e autore del libro Storia e geopolitica della crisi ucraina. Dalla Rus' di Kiev a oggi. In questo articolo sintetizziamo le due questioni principali emerse nel video che trovate qui sopra.
L'ipotesi di un attacco nucleare russo
Il rischio di una guerra nucleare ad ora rimane un'ipotesi remota, ma non è escluso che la Russia possa lanciare una bomba atomica tattica se la situazione sul campo dovesse ulteriormente peggiorare per Mosca.
Le recenti controffensive ucraine nelle zone di Kharkiv, Kherson e Lyman, infatti, hanno portato le truppe ucraine a recuperare alcuni territori occupati dai russi dall'inizio del conflitto e portato a una ritirata strategica di Mosca su vari fronti.
Attualmente le dichiarazioni di Putin su un possibile uso dell'arma nucleare potrebbero essere solo un tentativo di spaventare l'Ucraina, l'Europa e gli Stati Uniti. Tuttavia è importante non sottovalutare le parole del presidente russo.
Nel caso effettivo di un attacco, lo scopo potrebbe essere principalmente dimostrativo e i possibili bersagli potrebbero essere vari: da zone ucraine poco popolate all'Isola dei Serpenti, un'isoletta strategica situata al largo delle coste di Odessa. Tuttavia l'attacco potrebbe avere delle ripercussioni sulla stessa Russia, sia in termini di eventuale impatto che di radiazioni. Pertanto le probabilità che Putin decida di procedere rimangono ridotte, al momento.
L'eventuale reazione della NATO e degli USA
Nel caso la Russia davvero procedesse a usare un'arma atomica tattica, attualmente sembra probabile che gli Stati Uniti e i loro alleati reagirebbero in modo deciso, ma convenzionale, attaccando probabilmente le forze russe presenti sul territorio ucraino e/o la flotta russa presente nel Mar Nero. Questo, d'altro canto, potrebbe determinare un'escalation del conflitto, portandolo a un livello superiore.
I territori occupati dalla Russia in Ucraina, infatti, sono ormai considerati da Mosca come territorio russo. Lo hanno decretato i referendum svolti dal 23 al 27 di settembre 2022 nelle province di Donetsk, Lugansk, Zaporizhia e Kherson, vinti dalla Russia, ma non ritenuti validi dalla comunità internazionale.
Secondo la dottrina militare e di difesa russa, un'eventuale attacco alla patria potrebbe avere come reazione proprio l'utilizzo di ordigni nucleari per cui, se l'Occidente attaccasse in modo convenzionale le zone citate, Mosca potrebbe decidere di difendersi usando ulteriori bombe atomiche.
In ogni caso – ribadiamolo – per fortuna si tratta al momento di scenari decisamente improbabili.