Oggi, 30 settembre 2022, alle 15 (ora italiana), con un discorso ufficiale alla nazione il presidente Vladimir Putin ha annunciato l'annessione "definitiva" alla Russia di 4 nuovi territori: le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, la regione di Kherson e quella di Zaporizhzhia.
Le 4 aree sono state sottoposte a referendum nei giorni scorsi, dal 23 al 27 settembre 2022. I risultati sono stati schiaccianti, con percentuali oltre il 90%, a favore dell'annessione alla Russia. L'Ucraina e la comunità internazionale considerano tuttavia questi referendum come una farsa e non li riconosceranno.
Ma cosa ha detto Putin? E perché è importante?
Le parole di Putin
Putin ha affermato che le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, la regione di Kherson e quella di Zaporizhzhia saranno per sempre parte della Russia. Ha sottolineato, inoltre, come queste zone saranno difese da Mosca con "ogni mezzo possibile", compreso quello nucleare. Putin, infatti, ha sottolineato come siano stati gli USA a sdoganare l'uso dell'arma atomica nella Seconda Guerra Mondiale, colpendo Hiroshima e Nagasaki.
Putin, poi, ha attaccato direttamente Stati Uniti e Gran Bretagna, incolpandoli di essere i colpevoli del sabotaggio al gasdotto Nord-Stream 2. Inoltre, il Presidente russo ha affermato che la Russia è una nazione indispensabile per l'economia mondiale: senza il gas russo e senza il grano che è bloccato nei porti ucraini, il mondo potrebbe cadere nel baratro economico.
In conclusione, proprio sottolineando l'importanza della Russia, Putin si è dichiarato pronto ai colloqui "con l'Occidente", affermando però che l'annessione del Donbass, di Kherson e di Zaporizhzia non potrà essere più negoziata.
Insomma, Putin ha sdoganato ulteriormente l'uso delle armi nucleari in caso di profonda minaccia alla sicurezza nazionale russa, sottolineando come in realtà siano stati gli americani a rompere questo tabù nel lontano 1945. Lo ha fatto perché, annettendo l'Ucraina dell'est, adesso potrebbe considerare qualsiasi attacco ucraino nelle regioni annesse come un attacco alla Russia, il che lo legittimerebbe, dal suo punto di vista, a usare armi nucleari tattiche a scopo difensivo.
Infine, il riferimento alla crisi energetica e alimentare è stato usato da Putin per dividere quanto più possibile l'Europa e il fronte NATO, facendo emergere le differenze di interessi tra Paesi dell‘Europa occidentale (Italia su tutti) – che probabilmente si troveranno in difficoltà economica e produttiva nei prossimi mesi – e Paesi dell'Europa orientale che spingono da tempo per una guerra totale contro la Russia.
La reazione di Kiev: "entriamo nella NATO"
La reazione di Kiev non si è fatta attendere. Il Presidente Zelensky, a seguito della mossa di Putin, ha dichiarato: "l'Ucraina è di fatto nella NATO, ora facciamo un passo in avanti per farla diventare ufficialmente parte dell'Alleanza atlantica".
Insomma, ci troviamo di fronte ad un'escalation diplomatica, con Mosca che annette pezzi di Ucraina e Kiev che, affermando di voler entrare nella NATO, concretizza il più grande terrore della Russia: avere l'Alleanza atlantica ai propri confini. Zelensky, inoltre, ha affermato che non ci sarà spazio per trattare con la Russia finché Putin sarà Presidente.