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13 Dicembre 2023
19:30

La Stella di Natale proviene in realtà da luoghi tropicali, storia e cura della pianta

La “stella di Natale” è una pianta ornamentale originaria di Messico e Guatemala, usata per creare un'atmosfera natalizia in casa nonostante non sia per nulla adatta al clima di questo periodo. Scopriamone la biologia e come mantenerla per tutto l'anno.

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La Stella di Natale proviene in realtà da luoghi tropicali, storia e cura della pianta
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La cosiddetta “stella di Natale” (Euphorbia pulcherrima), o poinsettia, è un arbusto che cresce principalmente nel bioma tropicale stagionalmente secco ed è originaria di Messico e Guatemala. Esatto, una delle piante natalizie per antonomasia è in realtà tropicale! Ha diversi usi sia ambientali che sociali, come medicina e pianta ornamentale, e nell’emisfero boreale è molto apprezzata come pianta decorativa di interni durante il periodo natalizio grazie alle sue brattee – foglie con funzione protettiva nei confronti dei bocci fiorali – di colore rosso acceso.

Origini di un simbolo del Natale

La stella di Natale deve il nome con cui è riconosciuta internazionalmente, poinsettia, a Joel Roberts Poinsett, primo ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, che la introdusse negli USA nel 1828.

Pare, tuttavia, che il merito di aver reso E. pulcherrima tra le piante da interni più popolari sia da attribuire a una famiglia di commercianti californiana. A inizi Novecento, infatti, Paul Ecke Sr. vendeva piante dai colori molto vivaci in bancarelle che percorrevano le lunghe strade di Holliwood. Suo figlio Paul Ecke Jr. si occupava di selezionare piante che resistessero al trasporto e producessero un elevato numero di fiori. Donandole alle riviste di moda per i loro shooting fotografici e ai set di trasmissioni televisive, Ecke Jr. rese la stella di Natale celebre e molto richiesta per decorare gli interni delle case californiane.

Il colore rosso delle sue brattee e la forma appuntita all’apice fogliare ne hanno fatto nel tempo una pianta tipicamente natalizia.

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Le caratteristiche della pianta

Anche se siamo abituati a vederla messa a dimora in vasetti medio-piccoli, in natura la stella di Natale è un arbusto tropicale che può raggiungere i 3 metri di altezza. I suoi fiori sono poco appariscenti, tanto da passare inosservati accanto alle vistose brattee petaliformi nei toni del rosso, bianco, rosa, corallo e viola che li proteggono. Al centro di ogni stella di brattee, si notano le infiorescenze formate in momenti diversi da fiori sia maschili che femminili. Infatti, i primi ad emergere sono i fiori maschili che sono anche numericamente più presenti e, solo quando questi raggrinziscono, da ogni infiorescenza emerge un singolo fiore femminile, il cui stigma – recettore del polline – assomiglia a un sottile capello rosso. Il fatto che fiori maschili e femminili non compaiano contemporaneamente permette alle piante di fecondarsi a vicenda, riducendo le possibilità di autoimpollinazione. Questo espediente serve alla pianta per preservare la diversità genetica e aumentare così la resistenza alle patologie.

Non tutte le malattie, però, vengono per nuocere. Originariamente, le poinsettie in vaso erano costituite da un unica infiorescenza in cima a una pianta dal fogliame compatto. Le bellissime piante a più "stelle" che conosciamo sono il risultato del fitoplasma, un parassita pleomorfo – privo di parete cellulare e quindi di una forma – che si trova nei tessuti di alcune piante di poinsettia. I coltivatori hanno scoperto che questo organismo era presente nei tessuti delle piante molto dense e ramificate, caratteristica che le rendeva più appetibili alla vendita. Oggi le piante infette vengono innestate con quelle non infette per trasferire la "patologia" vantaggiosa.

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Come prendersi cura di una stella di Natale e farla rifiorire

Se avete ricevuto in dono, o avete regalato a vostra volta una pianta di E. pulcherrima, vi sono alcune informazioni che potrebbero interessarvi. Probabilmente avrete notato come, dopo poche settimane, la stella di Natale tenda a perdere tutte le foglie e sembrare morta. Attenzione, non lo è e noi vi riportiamo i consigli degli esperti per farla rifiorire anno dopo anno.

Se la pianta ha delle buone radici e viene posta in un luogo luminoso per tutta l'estate, a fine settembre – quando tornerà all'interno di casa – riprenderà la sua fioritura. Dopo averla fatta abituare con un'esposizione graduale al sole in primavera ed estate, in modo che non si ustioni, si può procedere ad annaffiare regolarmente con qualche concimazione mensile, lasciandola vegetare all'aperto fino ai primi freddi.

La riproduzione della poinsettia avviene in primavera per talea, quindi se volete riprodurla a partire da una pianta madre, usate una lametta anziché le forbici per evitare lo schiacciamento del ramo mentre ottenete la talea. La parte tagliata va posta in un bicchiere con acqua tiepida e lasciata radicare, e infine messa in un vaso.

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