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21 Febbraio 2024
9:35

La storia della “Ghost Army”, il finto esercito USA che imbrogliò la Germania nazista di Hitler

Può un gruppo di artisti e designer dare un contributo importante a una campagna militare, servendosi solo della propria creatività? La risposta è affermativa, come dimostra la storia della Ghost Army, un esercito fantasma americano che ingannò Hitler e i nazisti.

A cura di Erminio Fonzo
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La storia della “Ghost Army”, il finto esercito USA che imbrogliò la Germania nazista di Hitler
Ghost army copertina

La Ghost Army, o Esercito Fantasma, è stata un'unità di depistaggio attiva durante la Seconda guerra mondiale, in codice Operazione Quicksilver. «Uno spettacolo itinerante»: così è stata definita da uno dei suoi membri, il capitano Fred Fox. Si trattava infatti di una finta unità strategica militare che aveva come unico compito quello di ingannare i tedeschi, facendo loro credere di avere di fronte un potente schieramento angloamericano, e spingerli così a tenere bloccate forze che avrebbero potuto essere impiegate più efficacemente altrove. Per raggiungere lo scopo, i soldati “fantasma” usavano mezzi militari gonfiabili, inganni sonori e altre forme di depistaggio. Le loro operazioni, pertanto, rientravano nel novero degli inganni militari, cioè tattiche di dissimulazione, che esistono praticamente da sempre e che furono particolarmente numerose durante la Seconda Guerra Mondiale.

Le operazioni della Ghost Army si rivelarono assai utili e, distraendo le difese tedesche, salvarono la vita a migliaia di soldati angloamericani. Per molto tempo la storia dei soldati fantasma è stata coperta dal segreto militare, ma negli anni ’90 i documenti sono stati desecretati e la vicenda ha suscitato l’interesse di storici, giornalisti e semplici appassionati. Nel 2022 i membri della Ghost Army hanno ricevuto grazie a una legge firmata da Joe Biden la Medaglia d'oro del Congresso, uno dei più alti riconoscimenti negli Stati Uniti.

La costituzione della Ghost Army

Nell’ultimo anno di guerra gli Stati Uniti costituirono un vero e proprio esercito fantasma, cioè un piccolo reparto incaricato di far credere ai tedeschi che in determinati punti del fronte fossero schierate grandi unità. Il reparto è passato alla storia con il nome di Ghost Army (esercito fantasma), ma la denominazione ufficiale era 23rd Headquarters Special Troops. I 1.100 soldati che lo componevano erano artisti, fotografi, architetti, designer, comunicatori pubblicitari e altri uomini dotati di spirito creativo, reclutati in larga parte nelle scuole d’arte di New York e Philadelphia. Il reparto fu costituito nel gennaio del 1944 e giunse in Europa nel successivo mese di maggio, poco prima dello sbarco in Normandia.

Le tattiche dell'esercito fantasma

La Ghost Army si serviva di vari sistemi per ingannare il nemico. Anzitutto, usava carri armati, aerei e jeep gonfiabili, che erano scambiati per veri dalla ricognizione aerea germanica.

Carro armato gonfiabile
Carro armato gonfiabile.

Il reparto era specializzato anche in depistaggi sonori: attraverso potenti altoparlanti, che facevano sentire i suoni fino a 24 km di distanza, i soldati fantasma trasmettevano veri “rumori di guerra” registrati in precedenza: uomini in marcia, spostamenti di mezzi pesanti, spari, ecc.  Un'altra tattica era l'invio di falsi messaggi radio, che i tedeschi avrebbero intercettato e scambiato per veri. Le operazioni erano organizzate con molta precisione e prevedevano l’uso di vere insegne militari e di tutti gli elementi necessari a ingannare il nemico.

Le operazioni principali

La Ghost Army partecipò all'operazione Bodyguard, ma, essendo stata formata da poco, nel D-Day non ebbe un ruolo di primo piano. Dopo lo sbarco in Normandia, invece, effettuò numerose operazioni. Una delle prime fu organizzata nell’estate del 1944 durante l’assedio di Brest, nel corso del quale i soldati fantasma schierarono cinquanta finti carri armati per distogliere le truppe tedesche dai veri obiettivi degli Alleati. In seguito, collaborarono con la 3a armata statunitense, che avanzava verso la Germania, facendo credere al nemico che il grosso delle truppe si trovasse in luoghi diversi da quelli dove era realmente.

L’operazione più importante ebbe luogo nel marzo del 1945. Le forze angloamericane avevano raggiunto il fiume Reno e dovevano superarlo per penetrare nel cuore della Germania. I tedeschi erano prossimi alla sconfitta, ma erano ancora in grado di infliggere pesanti perdite agli Alleati. La Ghost Army si posizionò 15 km a sud del luogo dove due divisioni americane, la 30a e la 79a, avrebbero attraversato il fiume e, servendosi di 600 mezzi gonfiabili e di altri trucchi, ingannò i tedeschi sulla reale posizione delle due divisioni. In tal modo, l’attacco vero incontrò meno resistenza.

insegna della ghost army (non usato, ma associato all'unita dopo la guerra)
"Insegna" della ghost army (non usata, ma associata all’unita dopo la guerra).

Nel complesso, la Ghost Army effettuò oltre venti operazioni di inganno e salvò la vita a un numero di militari angloamericani compreso tra 15.000 e 30.000. La Germania sarebbe stata sconfitta anche senza le azioni dei soldati fantasma, ma le perdite alleate sarebbero state più pesanti.

La fama della Ghost Army

Per molti anni della Ghost Army si è parlato poco, anche perché la documentazione sulle sue operazioni è stata desecretata solo nel 1996. Alcune informazioni sono ancora segrete, ma negli ultimi tempi l’attenzione per i soldati fantasma è cresciuta notevolmente e sono stati pubblicati libri, articoli e documentari sul tema.

Locandina di un documentario del 2013
Locandina di un documentario del 2013.

Nel 2016, inoltre, un gruppo di studiosi e appassionati ha creato il Ghost Army Legacy Project, finalizzato a conservare la memoria del reparto. Nel 2022, infine, il Congresso degli Stati Uniti ha concesso alla Ghost Army la medaglia d’oro per le operazioni compiute durante la guerra.

L’inganno militare come tattica durante la Seconda guerra mondiale

Sin dall’epoca antica le tattiche belliche includono gli inganni, cioè operazioni che mirano a far credere al nemico una cosa diversa dalla realtà. Gli inganni possono essere di vario tipo. Per esempio, si può inscenare una ritirata simulata, facendo finta di abbandonare un attacco o un assedio, per far sì che il nemico avanzi e cada così in un’imboscata. Oppure si possono schierare finte unità, facendo credere che le forze principali si trovino in un luogo diverso da quello dove sono realmente schierate. Possono essere effettuate, inoltre, azioni diversive, cioè attacchi a un obiettivo secondario, per distrarre il nemico e attaccare l’obiettivo principale senza interferenze.

Il cavallo di Troia e uno dei piu celebri inganni militari
Il cavallo di Troia è un esempio epico di inganno militare.

Durante la Seconda Guerra Mondiale pressoché tutti gli eserciti si servirono di tattiche di inganno. Per esempio, nella battaglia di Kursk del 1943 l’Armata rossa riuscì a far credere ai tedeschi che le proprie forze fossero molto più deboli della realtà. L’esercito della Germania, dal canto suo, nel 1944 infiltrò dietro le linee degli Alleati piccoli gruppi di soldati vestiti con uniformi americane, per far loro compiere attentati e sabotaggi.

Le azioni di inganno più importanti furono quelle organizzate dagli angloamericani. In particolare, le operazioni di dissimulazione ebbero un ruolo di primo piano nel garantire il successo dello sbarco in Normandia. I tedeschi, infatti, sapevano che gli Alleati avrebbero tentato di invadere l’Europa occidentale, ma ignoravano dove avrebbero attaccato. Gli Alleati organizzarono la vasta operazione Bodyguard, divisa in numerose operazioni minori, con la quale lasciarono immaginare che fossero pronti a sbarcare nei Balcani, in Norvegia e in altri Paesi, dissimulando il vero obiettivo. Il risultato più importante fu far credere ai tedeschi che l’attacco principale al territorio francese sarebbe avvenuto al passo di Calais invece che in Normandia.

I finti obiettivi delle operazioni facenti parte di Bodyguard (credit ErrantX)
I finti obiettivi delle operazioni facenti parte di Bodyguard. Credits: ErrantX.
Fonti principali
The Ghost Army Legacy Project
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