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1 Gennaio 2024
17:31

Le mega-inondazioni che hanno trasformato la Gran Bretagna in un’isola

Tra 450.000 e 180.000 anni fa due mega-inondazioni, tra le più catastrofiche della storia della Terra, separarono la Gran Bretagna dalla Francia in corrispondenza dello Stretto di Dover, originando il Canale della Manica.

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Le mega-inondazioni che hanno trasformato la Gran Bretagna in un’isola
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L'attuale Gran Bretagna non è sempre stata un’isola a sé stante: fino a circa 450.000 anni fa era infatti unita al resto del continente europeo. Poi, due megainondazioni successive, tra le più catastrofiche mai avvenute nel nostro pianeta, ne determinarono il distacco, originando il Canale della Manica: sul suo fondale si trovano le prove di questi eventi. Vediamo da dove proveniva una tale quantità d’acqua, così grande da riuscire a creare un’isola, e in che modo è avvenuta la separazione della Gran Bretagna.

Un ponte di roccia tra Gran Bretagna e Francia

Fino a circa 450.000 anni fa, nel Pleistocene, dove ora c’è lo Stretto di Dover si trovava un istmo che collegava Dover, in Inghilterra, con Calais, in Francia. Questo “ponte” era costituito dalle rocce calcaree che ancora oggi ritroviamo nelle Scogliere di Dover, le bianche e alte falesie che si affacciano sul Canale della Manica.

A quel tempo, a nord di questo lembo di roccia, si trovavano calotte di ghiaccio estese dal polo Nord fino a Londra. Il ghiaccio, però, non era presente ovunque: nella parte meridionale del Mare del Nord, attraverso i Paesi Bassi e fino alla Germania, si estendeva per ben 650 km un vasto lago glaciale, formatosi nell’arco di migliaia di anni. Ad alimentarlo erano le acque di fiumi come il Reno e il Tamigi. A nord, il lago era delimitato dai ghiacci, mentre a sud all’altezza di Dover dall’istmo che rappresentava una sorta di diga naturale.

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Le Scogliere di Dover, che testimoniano l’antica presenza di un istmo tra Gran Bretagna e Francia.

Il distacco della Gran Bretagna

A un certo punto, circa 450.000 anni fa, l’innalzamento del livello del lago (dovuto alla fusione dei ghiacci) stravolse completamente la geografia del territorio. L’acqua aprì una breccia nella barriera di roccia che fungeva da diga e si riversò al di là di essa con una gigantesca ondata: si stima che la portata d’acqua sia stata pari a un milione di metri cubi al secondo (pari a 100 volte la portata del Mississippi). L’inondazione durò mesi e diede origine al Canale della Manica, determinando la nascita di un’isola: l’attuale Gran Bretagna.

Ma non è tutto: circa 180.000 anni fa, ci fu una seconda inondazione. Un altro grande lago glaciale si era formato al largo della costa orientale della Gran Bretagna, delimitato a sud da un lembo di terra che si estendeva da Ipswich, in Inghilterra, a L’Aia, nei Paesi Bassi. Quando il suo livello aumentò, un’ondata contribuì ad allargare il canale che si era formato con l’inondazione precedente: fu così che lo Stretto di Dover assunse le dimensioni attuali.

Queste mega-inondazioni sono tra le più catastrofiche avvenute nel corso dell’intera storia della Terra e spiegano come mai per circa 100.000 anni gli esseri umani non sono più riusciti a raggiungere l’isola.

Le prove delle inondazioni

Ma come abbiamo fatto a ricostruire questi eventi? Le prove si trovano sul fondale del Canale della Manica. Qui già negli anni Settanta erano state individuate valli profonde 50 m e larghe decine di kilometri, separate da lunghe creste e isole sottomarine, di cui però non si conosceva l’origine. Successivamente, nel 2007, un sonar ad alta risoluzione ha permesso di realizzare una mappa dettagliata dell’area, che ne mostra chiaramente la morfologia. Queste incisioni, secondo i ricercatori, possono essere attribuite solo all’erosione delle rocce che costituivano l’istmo da parte delle enormi masse d’acqua provenienti dai laghi glaciali.

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La batimetria del fondale oceanico in corrispondenza del Canale della Manica. Credits: Sanjeev Gupta.
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