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31 Agosto 2023
9:03

Luglio 2023 è stato il mese più caldo dal 1880

La Terra ha appena vissuto il mese più caldo mai registrato dal 1880. L’estensione del ghiaccio marino è stata la più bassa mai osservata. Per il quarto mese consecutivo, la temperatura globale della superficie degli oceani ha raggiunto livelli record.

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Luglio 2023 è stato il mese più caldo dal 1880
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I dati provenienti da decine di migliaia di stazioni meteorologiche di superficie (analizzati con metodi che tengono conto della diversa distanza delle stazioni disseminate in tutto il mondo e degli effetti del riscaldamento urbano che potrebbe falsare i calcoli), ci dicono che il mese di luglio 2023 è stato più caldo di ben 1,5 °C rispetto alla media preindustriale del periodo 1850-1900, mentre è stato di 0,33 °C più caldo rispetto al precedente luglio più caldo, quello del 2019.

I rapporti mensili di monitoraggio del clima del Copernicus Climate Change Service dell’Unione Europa, della National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti (NOAA) e della NASA confermano lo straordinario quanto allarmante ritmo del cambiamento climatico in atto, dovuto alla presenza in atmosfera, in quantità sempre esageratamente elevate, dei cosiddetti gas climateranti, ovvero i gas serra.

“L’era del riscaldamento globale è finita e l’era del ribollire globale è arrivata”
Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU

Alcune zone del Sud America, dell'Africa settentrionale, del Nord America e della Penisola Antartica sono state particolarmente calde, con temperature di circa 4 °C sopra la media. Nel complesso, il caldo estremo di quest'estate ha messo in allerta decine di milioni di persone ed è stato collegato a centinaia di malattie e decessi legati al caldo. Secondo i dati della NASA, i cinque luglio più caldi dal 1880 si sono verificati tutti negli ultimi cinque anni.

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Anomalie della temperatura media superficiale globale (terre emerse + mari) dal 1880 ad oggi

Mari e oceani “bollenti”

Le temperature medie globali della superficie del mare hanno continuato a salire, dopo un lungo periodo di temperature insolitamente elevate dall'aprile 2023, raggiungendo livelli record proprio a luglio. Per l'intero mese, le temperature medie globali della superficie del mare sono state di 0,51 °C al di sopra della media 1991-2020.

L'Atlantico settentrionale ha superato di 1,05 °C la media di luglio – senza contare le ondate di calore marino sviluppatesi a sud della Groenlandia e nel Mare del Labrador, nel bacino dei Caraibi e nel Mar Mediterraneo. Un caldo oceanico record che si manifesta in coincidenza con l’avvio di un nuovo El Niño (il periodico ed improvviso surriscaldamento delle acque superficiali dell'Oceano Pacifico tropicale), che si prevede porterà ad effetti ancora maggiori in termini di temperature più elevate, maggiori ondate di calore marino e sbiancamento dei coralli nel corso del 2024.

Samantha Burgess, vicedirettrice del Copernicus Climate Change Service, durante un briefing con i media presso le Nazioni Unite a Ginevra, ha dichiarato:

“Abbiamo appena assistito a temperature globali dell'aria e della superficie oceanica che hanno stabilito nuovi record di tutti i tempi nel mese di luglio. Questi record hanno conseguenze terribili sia per le persone che per il pianeta, esposto ad eventi estremi sempre più frequenti e intensi”.

Ghiacci in sofferenza

La copertura del ghiaccio marino ha raggiunto un minimo storico: luglio 2023 ha stabilito il record della più bassa estensione globale di ghiaccio marino del mese di luglio. Secondo il National Snow and Ice Data Center statunitense, l'estensione del ghiaccio marino a livello globale nel luglio 2023 è stata inferiore di circa 1,2 milioni di km2 rispetto al precedente minimo storico del luglio 2019.

La copertura del ghiaccio marino antartico è stata la più bassa mai registrata per il terzo mese consecutivo, con un'estensione di circa 2,59 milioni di km2 – all'incirca la dimensione dell'Argentina – al di sotto della media 1991-2020. Si tratta di 1,5 milioni di km2 al di sotto del precedente record negativo del luglio 2022.

Il record negativo di estensione finora raggiunto nel 2023 non è altro che la prosecuzione di una tendenza alla diminuzione del ghiaccio marino antartico iniziata dopo il record positivo del 2014. Prima del 2014, i ghiacci che circondano il continente stavano aumentando leggermente nel lungo periodo (circa l'1 % per decennio). Da allora, però, hanno subito un brusco calo, con minimi storici nel 2017, nel 2022 e ora nel 2023. Per contro, l’estensione del ghiaccio marino artico a luglio 2023 si è classificata come la dodicesima più piccola nella documentazione storica satellitare.

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Mappa relativa all’estensione media del ghiaccio marino artico (a sinistra) e antartico (a destra) a luglio 2023.

La distribuzione delle piogge

Il mese di luglio 2023 è stato più umido della media nella maggior parte dell'Europa settentrionale e in una vasta area che va dal Mar Nero e dall'Ucraina alla Russia nord-occidentale. Al contrario, condizioni più secche della media si sono registrate in tutto il bacino del Mediterraneo, con l'Italia e l'Europa sud-orientale che hanno registrato le maggiori anomalie. Se diamo uno sguardo al di fuori dell’Europa, scopriamo che luglio 2023 è stato più umido della norma nel Nord America nord-orientale, in Afghanistan, Pakistan, Cina nord-orientale, Australia settentrionale e orientale e in Cile.

Tra le regioni extratropicali più secche della media ritroviamo il Messico e gli Stati Uniti sud-occidentali, l'Asia centrale e sud-orientale, l'Australia sud-occidentale e parti del Brasile meridionale e del Paraguay.

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