Anche l'Italia ha la sua "Alcatraz": si tratta della Casa di reclusione di Gorgona, che si trova nel Mar Ligure al largo delle coste di Livorno, in Toscana. Qui risiedono circa 70 detenuti con un percorso riabilitativo basato su attività legate all'agricoltura, all'allevamento e alla falegnameria. La Gorgona risulta così l'ultima isola-penitenziario o isola-prigione ancora in funzione nel nostro Paese. Nel corso della storia tantissime isole, soprattutto quelle più piccole e remote, sono state usate come prigione o luogo di reclusione per fuorilegge, ricercati e altre persone “sgradite” alla società, come oppositori e avversari politici. Uno dei casi più noti è il confinamento di Napoleone all'Isola d'Elba e poi a Sant'Elena.
L’isola di Gorgona in Toscana
L’isola di Gorgona è la più piccola isola appartenente all’Arcipelago Toscano (formato inoltre dalle isole d’Elba, del Giglio, di Capraia, di Montecristo, di Pianosa e di Giannutri). Con i suoi 2,23 km2 si estende al largo del Mar Ligure, a poco più di una trentina di chilometri dalla costa toscana ed è frazione del Comune di Livorno.
Tracce di insediamenti fanno risalire il popolamento dell’area fino al Neolitico e, nel corso dei secoli, l’isola è stata spesso coinvolta nei traffici e nelle attività marinare dei popoli italici e mediterranei. Sul finire del XIX secolo, parte dell’isola è stata adibita a colonia penale come sede distaccata dell'istituto penitenziario della vicina isola di Pianosa. Da allora ha svolto sempre questa funzione in modo più o meno continuato, nonostante oggi ospiti pure un piccolo villaggio e una popolazione residente di circa un centinaio di persone.
La struttura del carcere di Gorgona
L’intera isola è a disposizione dell’istituto penitenziario e un piccolo centro abitato sorge vicino al porto, sul versante orientale dell’isola. Il resto del territorio, principalmente montuoso, è occupato da vigneti e uliveti, aree adibite al pascolo e vegetazione spontanea (in particolare macchia mediterranea).
Le sezioni di detenzione sono fondamentalmente due e sono prive di particolari sistemi di sorveglianza o recinzioni. La sezione più grande, denominata Capanne, ospita la maggior parte dei detenuti, mentre quella più piccola, Transito, ospita i detenuti occupati in lavori esterni. Sono presenti inoltre aree ricreative, un campo da calcio, una biblioteca, sale hobby, palestra, spazi dedicati alle attività lavorative e culturali e spazi di lavoro interni ed esterni.
Detenuti e attività nella casa di reclusione sull'isola
Il carcere ospita oggi circa una settantina di detenuti, su un totale di 89 posti previsti dal regolamento. Il lavoro è una componente fondamentale nel percorso riabilitativo dell’istituto penitenziario e prevede formazione e diverse attività collegate ad agricoltura, viticoltura, allevamento, cura degli animali, manutenzione e falegnameria. I prodotti ricavati dalle attività del primario sono poi utilizzati per altre produzioni artigianali, come olio, vino, prodotti da forno e caseari.
Turismo e trasporti per visitare Gorgona
A causa della presenza dell’istituto penitenziario, non è possibile raggiungere l’isola con mezzi privati, ma solo tramite traghetti autorizzati e i mezzi della Polizia Penitenziaria. Salvo disposizioni particolari è tuttavia possibile visitare l’isola a scopi turistici: è previsto un calendario di escursioni su prenotazione (per un massimo di 100 persone al giorno), concordato tra Pubblica Amministrazione e l'Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
L’isola presenta interessanti risorse turistiche, sia di natura storico-culturale, come le due antiche fortificazioni della Torre Vecchia e della Torre Nuova, sia di carattere naturalistico, data la presenza di spazi e fondali incontaminati, parte di uno dei più importanti parchi nazionali italiani che tutela ambienti terrestri e acquatici.
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