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Il verde immacolato dei campi da gioco, il religioso silenzio del pubblico e l'outfit rigorosamente bianco dei tennisti sono tre simboli di uno dei tornei più affascinanti della storia dello sport, il torneo di Wimbledon all'All England Croquet and Lawn Tennis Club di Londra. Perché questa celebre competizione, a differenza degli altri tornei del Grande Slam (Roland Garros, US Open, Australian Open), impone dalla prima edizione del 1877 un rigido e anacronistico codice di abbigliamento? Nato come un'etichetta sociale ottocentesca simbolo di élite e ricchezza, utile per nascondere le indecorose macchie di sudore, è diventato un costume del torneo con un decalogo dedicato a tutti gli indumenti, dalle scarpe ai cappellini fino alla biancheria intima, con minime eccezioni per bordi, loghi e cuciture. Quest'anno i più forti tennisti al mondo, tra cui gli italiani Jannick Sinner e Matteo Berrettini, si sfideranno vestiti di bianco sui manti erbosi londinesi a partire dal 30 giugno, con l'ultimo atto in programma per domenica 13 luglio 2025.
L'origine storica e sociale del "total white" del torneo di Wimbledon
Il dress code "total white" è presente fin dal 1877, anno della prima edizione del torneo. I motivi della nascita dei tennis white, i completi indossati dai giocatori e delle giocatrici, sono da ricercare nelle usanze dell'epoca vittoriana inglese di fine ‘800. In quel periodo, il tennis moderno (brevettato nel 1874 in Inghilterra da Walter Clopton Wingfield) era praticato come passatempo dalle classi sociali più agiate che usavano i campi come luogo di ritrovo e connessione sociale.

Vestirsi completamente di bianco per i nobili dell'epoca aveva diversi significati:
- Nascondere le macchie di sudore: considerati indecorosi e anti-estetici dagli aristocratici inglesi, gli aloni di sudore, maggiormente visibili sui capi colorati, venivano coperti dagli abiti bianchi. Per le classi agiate del tempo il decoro e l'estetica erano più importanti del gioco stesso
- Simbolo di ricchezza e prestigio: indossare abiti bianchi, difficili da mantenere puliti, dimostrava che si apparteneva a una classe sociale che non doveva sporcarsi con il lavoro manuale
- Stare più freschi: il motivo più pratico e scientifico riguarda il fatto che il bianco riflette la luce del sole e permette a Gentlemen e Ladies di rimanere freschi durante le partite di Lawn tennis (tennis di campo) nelle giornate di Sole

Le regole ufficiali del torneo di Wimbledon
Quasi 150 anni dopo la prima edizione il prestigioso torneo ha mantenuto questa tradizione rendendola una vera e propria regola che non lascia scampo ai partecipanti. Il regolamento ufficiale è valido sia per gli allenamenti che per le partite del torneo e riguarda tutti gli indumenti indossati da un giocatore, comprese tute e maglioni.
Per quanto riguarda la tonalità di bianco, anche in questo caso non ci sono sconti, sono vietati i capi color crema o bianco sporco (off-white). Il decalogo inizia così:
I concorrenti devono indossare un abbigliamento da tennis adatto, quasi interamente bianco, a partire dal momento in cui il giocatore entra nel perimetro del campo
E prosegue con specifiche sui cappellini (compresa la visiera), polsini, fasce, fazzoletti, e calze…indovinate un po', tutto rigorosamente bianco. Anche le suole e i lacci delle scarpe non fanno eccezione. In tutti gli indumenti è concesso un singolo bordo di colore intorno alle cuciture ma della larghezza massima di 1 centimetro, ma sono proibiti i loghi di grandi dimensioni.
Una delle poche e rare eccezioni a queste rigide regole, è stata introdotta soltanto nel 2023 e riguarda la biancheria intima per le giocatrici. Il torneo concede di indossare mutande di colore medio/scuro, a condizione che non siano più lunghe dei pantaloncini o della gonna. Accolta con ampio consenso, questa deroga è stata introdotta per garantire maggiore serenità alle atlete in gara, alleviando le preoccupazioni legate a possibili macchie dovute al ciclo mestruale.
I tennisti e le tenniste che non seguono il decalogo rischiano richiami e multe, come successo diverse volte negli anni. Anche Roger Federer, uno dei tennisti più forti della storia, nel 2013 si presentò con la suola delle scarpe arancione e fu costretto a cambiarle nella gara successiva. Andre Agassi, vincitore di 8 tornei dello Slam e dallo stile sgargiante, decise addirittura di non partecipare al torneo dal 1988 al 1990 proprio per non uniformarsi al dress code imposto dal torneo inglese. Come ultimo esempio di "trasgressione" citiamo Serena Williams, la tennista statunitense vincitrice di 6 "The Championships" suscitò polemiche nel 2010 quando decise di omaggiare un altro simbolo del torneo, le fragole con la panna, indossando dei pantaloncini rossi sotto il suo tennis white.