Un giocatore di tennis deve fare quattro punti per vincere la partita. Invece di un valore uno a uno, però, i punti tennis vengono assegnati in punteggi di 15, 30, 40 e 60. Il primo punto è 15 e 60 è il punto che decide il vincitore del gioco. Ma perché? Come mai i punteggi sono così "strani"? Il sistema di conteggio nel tennis ha una storia particolare che risale agli inizi dello sport del tennis.
In origine, il conteggio era basato su un orologio analogico e il percorso completo da zero a 60 rappresentava l'intera durata di un'ora. Le lancette si muovevano in senso orario: il primo punto guadagnava 15 minuti al giocatore, il secondo 30, il terzo 45 e l'ultimo punto 60. Quindi un punto corrisponde a un quarto di giro delle lancette.
Ma allora perché oggi il terzo punto è 40 e non 45?
Il passaggio da 45 a 40 ha una spiegazione legata alla questione dei "vantaggi". Se si dovesse arrivare a 45 pari, non basterebbe solo 1 punto per vincere, ma ne servirebbero 2 consecutivi: nello spareggio infatti bisogna vincere con due punti di vantaggio. Se fosse rimasto il conteggio ogni 15 minuti, l'orologio avrebbe fatto altri due quarti di giro, "sforando" il giro completo.
Per evitare questo quindi hanno deciso di spostare la lancetta indietro di 5 minuti e di cambiare i nomi dei due punti successivi: il primo punto dopo il 40 è chiamato "vantaggio" e il secondo punto vinto è sufficiente per vincere il gioco.
Oggi non si utilizza più l'orologio analogico per segnare i punti di una partita da tennis, ma è rimasto questo sistema numerico per il conteggio.