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11 Luglio 2023
9:21

Perché gli squali nuotano vicino alla riva? La spiegazione degli avvistamenti in Italia

Negli ultimi trent'anni sono aumentati gli episodi di incontro ravvicinato tra l'Uomo e gli squali, dovuti per lo più alla maggiore presenza dell'essere umano e all'impatto delle sue attività sull'habitat di questi pesci cartilaginei. Conoscere le loro abitudini e stili di vita può aiutarci a convivere in mare in modo sicuro e pacifico.

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Perché gli squali nuotano vicino alla riva? La spiegazione degli avvistamenti in Italia
squali vicini alle coste

Nelle ultime settimane si legge sempre più spesso di avvistamenti di squali vicini alle coste italiane: è il caso ad esempio della Sicilia, dove 4 squali sono stati avvistati a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro. Infatti spesso siamo abituati a pensare che gli squali vivano nelle profondità del mare – e in parte è vero – ma qualche volta tendono ad aggirarsi sulla riva, soprattutto quando l'acqua è calda. Ciò fa sì che alcune specie di questi pesci cartilaginei preferiscano rimanere vicino alla riva in estate e durante le ore di luce, aumentando di conseguenza la probabilità di contatto con l’essere umano.

Perché gli squali raggiungono la riva?

I Selachiomorfi, o squali, preferiscono aggirarsi nei pressi della riva per diverse ragioni: per alimentarsi, riprodursi e anche (non lo direste mai!) per paura.

Partendo dall'alimentazione, diciamo che la dieta degli squali è molto varia: sono tutti carnivori e tra le centinaia di specie troviamo filtratori, cacciatori di altri grossi pesci, mammiferi marini, molluschi e crostacei. In genere potrebbero cacciare le loro prede a largo ma tendono a prediligere la riva poiché qui è dove sono più abbondanti. Inoltre, secondo un recente studio, gli squali sarebbero sempre di più attratti nelle coste ad alta urbanizzazione da attività umane quale lo sversamento in acqua di carcasse di pesce, scarto del settore ittico e della ristorazione. Questo li espone ad alcuni rischi come quello di rimanere incagliati in fondali molto bassi, o quelli correlati alla pesca e all’esposizione a inquinanti dei reflui urbani.

Un altro motivo che spinge gli squali a raggiungere la riva è legato alla riproduzione: le uova e i piccoli di squalo sono molto vulnerabili alla predazione da parte di altri squali più grandi che vivono in mare aperto, come lo squalo bianco, o le orche. Inoltre, le uova di questi pesci richiedono una temperatura ottimale per potersi sviluppare e schiudersi.

uova squalo

Infine, come accennavamo, spesso gli squali raggiungono profondità più basse per paura di altri predatori. Ebbene sì, nonostante sia opinione diffusa che gli squali siano i predatori incontrastati dei mari, sono a loro volta prede, specialmente delle orche.

La maggior parte degli squali quindi rimane vicino alla spiaggia durante tutto il giorno poiché, essendo animali a sangue freddo, qui riescono a mantenere la loro temperatura corporea grazie all'acqua più calda. Tuttavia, ci sono tre momenti della giornata in cui sono più attivi, che sia per cercare cibo o deporre le loro uova: all'alba, al crepuscolo e al tramonto.

Attacchi degli squali

Contrariamente a quanto si pensi, gli squali che costituiscono un reale pericolo per l'Uomo sono pochissimi: solo 4 sulle oltre 500 specie conosciute risultano coinvolte in attacchi mortali per gli umani. Quindi possiamo dire che l'aumento degli avvistamenti non corrisponde necessariamente ad un aumento degli attacchi.

Questi si verificano solo con alcune specie di squalo, come lo squalo bianco (Carcharodon carcharias), lo squalo longimano (Carcharhinus longimanus), lo squalo tigre (Galeocerdo cuvier), e lo squalo dello Zambesi (Carcharhinus leucas). Si tratta di predatori di grosse dimensioni che, in circostanze di incontro ravvicinato non sicuro – come alcuni studi sulle specie effettuati senza gabbie di protezione – possono attaccare l'essere umano provocandone la morte. Per altre 23 specie, i dati sugli attacchi non sono univoci: bisogna infatti distinguere tra "attacchi non provocati (dall'Uomo)" – dove cioè l'essere umano rimane vittima suo malgrado -, "attacchi provocati" – dove lo squalo si sente minacciato dal comportamento umano -, episodi di sciacallaggio – quelli dove lo squalo cerca di cibarsi di persone già morte per annegamento o altre cause -, e attacchi che avvengono in condizioni di cattività.

attacco squali

In Europa, i paesi dove si sono verificati il maggior numero di incontri altamente lesivi o fatali per l'Uomo sono Grecia e Italia. La prima con un totale di 15 eventi dal 1847 a oggi, mentre sono 13 quelli avvenuti nelle coste nostrane. Nella stragrande maggioranza dei casi riportati a largo del nostro Paese, la specie coinvolta era quella dello squalo bianco, autoctona del Mar Mediterraneo. Delle altre 3 specie citate in precedenza, solo lo squalo tigre è stato avvistato in due occasioni e catturato accidentalmente nel 2000 al largo della Sicilia.

attacchi squali europa
Credit: Florida Museum

Cosa fare in caso di incontro ravvicinato?

Anche se le probabilità di un contatto diretto fortuito sono molto basse, vi sono alcuni suggerimenti preziosi da tenere a mente:

  1. se nei paraggi ci sono cartelli di avviso della presenza di squali, seguite le istruzioni e i consigli che riportano;
  2. andare a nuotare troppo a largo da soli aumenta il rischio di incontri potenzialmente pericolosi, uno squalo tende ad approcciare individui solitari;
  3. nonostante non vi siano evidenze sull'attrazione degli squali dall'odore umano, laddove la loro presenza è accertata è più prudente evitare di immergersi con ferite aperte o durante il ciclo mestruale;
  4. evitate le aree con effluenti noti, scarico di liquami o di carcasse di pesce da pescherecci;
  5. agitarsi eccessivamente in acqua fa sì che gli squali, incuriositi dai suoni a bassa frequenza degli schizzi, si avvicinino per vedere se vi sono delle potenziali prede.
cartello squali

Quando ci si trova in presenza di un esemplare, è consigliato mantenere la calma e raggiungere la riva senza nuotare freneticamente per evitare che questi, sentendosi minacciato, attacchi per difendersi. Infine, bisogna tenere a mente un concetto di fondamentale importanza: il mare è la casa naturale degli squali, i quali non invadono alcun territorio. Anzi, più spesso gli invasori siamo proprio noi. Conoscerli può essere un buon modo per rispettare il loro habitat e assicurare a entrambi una convivenza sicura.

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