Vi siete mai chiesti quale sia l'origine del nome "Italia"? Chi l'ha inventato e chi ha deciso di assegnarlo al nostro Paese? In questo articolo scopriremo le teorie più diffuse e accettate, facendo riferimento agli spunti storici offerti dall'Accademia della Crusca e dall'Enciclopedia Treccani.
L'origine: Italo o "vitulus"
L'origine del nome Italia è ancora largamente dibattuta e difficilmente si arriverà a una teoria condivisa. Ecco, semplificandole, due delle ipotesi più accreditate.
Secondo gli storici Tucidide e Antioco di Siracusa, ripresi in seguito da Aristotele, Virgilio e Strabone, tutto dipenderebbe dall'esistenza nel sud Italia di un sovrano di nome Italo. Le imprese di questo principe sono diverse e più o meno approfondite a seconda dell'autore; sta di fatto che in un momento imprecisato dell'età del ferro avrebbe conquistato la punta della nostra penisola, in particolare la parte centro-meridionale dell'attuale regione Calabria, e avrebbe assegnato ad essa il suo nome: Italia. Il popolo su cui regnava, di conseguenza, avrebbe cambiato nome da Enotri a Itali. D'altro canto, se questa fosse l'origine corretta del nome "Italia" ci si potrebbe chiedere comunque l'etimologia del nome "Italo".
Secondo altri autori antichi e moderni, invece, alcuni dei quali tirano in ballo addirittura Eracle e la decima delle sue 12 fatiche, il nome Italia deriverebbe a vario titolo dall'antica parola "vitello" (viteliu in osco, vitlu in umbro, vitulus in latino). L'associazione potrebbe essere avvenuta per svariati motivi, peraltro non necessariamente esclusivi l'uno rispetto all'altro. Può essere dipesa dalla diffusa presenza di bovini nell'antica Calabria e/o dall'importanza che questi rivestivano per i popoli del tempo e/o magari dalla scelta del vitello come animale totem di una o più tribù presenti nella zona.
Il nome Italia si estende a tutta la penisola
Posta la difficoltà di trovare un'origine chiara al nome "Italia", vediamo quand'è che il termine venne usato per indicare tutta la Penisola e non solo la parte centro-meridionale della Calabria.
Nel V secolo i confini settentrionali della cosiddetta Italia si erano spostati a nord fino alla linea di collegamento tra il corso del fiume Lao e la colonia greca di Metaponto. Nel IV secolo ci fu un ulteriore spostamento settentrionale, prima con l'inclusione dell'area compresa tra Posidonia e Taranto, e quindi con quella dell'attuale Campania. Infine, nel corso del III secolo e con l'inarrestabile espansione dei romani, il nome Italia finì per indicare tutta la penisola dallo Stretto di Messina ai fiumi Arno ed Esino (rispettivamente in Toscana e nelle Marche).
Dopo le ulteriori conquiste realizzate a nord dai romani, il termine accolse in sé un'area sempre più ampia e comprendente anche la vecchia Gallia Cisalpina. Nel 42 a.C. fu Ottaviano (poi meglio conosciuto come Augusto) ad assegnare ufficialmente il nome Italia a tutto il territorio compreso tra le Alpi e lo Stretto di Messina. Fu necessario, invece, aspettare Diocleziano (fine del III secolo d.C.) perché fossero incluse nella dicitura anche la Sicilia, la Sardegna e perfino la Corsica.