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22 Ottobre 2022
15:30

Pro e contro dell’energia nucleare spiegati in modo semplice

Quali sono i principali pro e contro dell'energia nucleare? Rispondiamo a questa domanda analizzando brevemente i principali vantaggi e svantaggi.

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Pro e contro dell’energia nucleare spiegati in modo semplice
nucleare pro contro

Quando si parla di nucleare spesso è difficile capire esattamente quali siano i pro e i contro. C’è sempre qualcuno che ne parla come se fosse il male assoluto o, dalla parte opposta, chi la osanna come unica salvezza. Giustamente, chi è lontano da queste tematiche tecniche non sa a chi credere. Proviamo dunque a sintetizzare i pro e i contro dell'energia nucleare in maniera analitica e neutrale.

Pro

Partiamo dai pro, andando quindi a vedere quali sono i principali vantaggi di questa tecnologia.

Elettricità senza emissioni di CO2

A differenza dei tradizionali combustibili fossili, la fissione nucleare non produce né CO2 né altri inquinanti atmosferici per produrre elettricità. Certo, bisogna considerare che il processo di estrazione e raffinazione dell’uranio ha un suo impatto ambientale ma, nel complesso, possiamo dire che si tratta di una fonte energetica che non contribuisce al cambiamento climatico.

Ridotta occupazione di terreno

Rispetto ad altre fonti energetiche, il nucleare permette di produrre energia occupando una porzione di suolo relativamente contenuta. Ad esempio, se consideriamo i dati forniti dal Dipartimento dell’Energia americano, un impianto per la produzione di energia nucleare occupa un’area almeno 360 volte inferiore a un impianto eolico e almeno 75 volte inferiore a uno solare. Se vogliamo vederla in un’altro modo, una centrale nucleare può sostituire 431 turbine eoliche da 2.3 MW o 3125 pannelli solari da 320 watt.

centrale nucleare cosè

Molta energia prodotta

Gli impianti nucleari sono in grado di produrre grandi quantità di energia e questo è tutto merito dell’uranio: 1 kg di uranio infatti fornisce la stessa energia di 60 tonnellate di gas naturale, 80 di petrolio o 120 di carbone. Significa che il contenuto energetico di quattro camion-cisterna pieni fino all'orlo è contenuto in una quantità di uranio delle dimensioni di un mandarino. E questi numeri potrebbero ancora salire con l'introduzione dei reattori di quarta generazione, nei quali non si sfrutta solo l'uranio 235 (che rappresenta lo 0,7% del totale), ma anche l'uranio 238, attraverso la trasmutazione in plutonio 239: in questo modo 1 kg di uranio arriverebbe a contenere la stessa energia di 3000 tonnellate di carbone.

Fonte energetica continua

A differenza di molti fonti energetiche rinnovabili, il nucleare può essere considerato una fonte energetica affidabile e non intermittente. Le centrali nucleari possono infatti a lavorare al massimo della potenza in maniera continuativa. Ciò permette di non dipendere da condizioni naturali variabili, come nel caso di solare ed eolico.

centrale nucleare italia

Estrazione da aree stabili

Un altro vantaggio nell’utilizzo dell’uranio è che viene estratto in aree del mondo politicamente stabili come Canada e Australia, a differenza dei combustibili fossili che spesso provengono da Paesi con complesse situazioni interne come Russia, Algeria o Libia. L’approvvigionamento di uranio, quindi, ridurrebbe non solo la nostra dipendenza da combustibili fossili ma anche da tutti quei Paesi che ne posseggono grandi giacimenti.

Contro

Vediamo ora quali sono i principali svantaggi dell'energia nucleare.

L’uranio non è rinnovabile

Il nucleare, di fatto, non può essere considerata una fonte energetica rinnovabile dal momento che il suo funzionamento dipende da un combustibile come l’uranio che, sul nostro pianeta, esiste in quantità limitate. Con il passare del tempo quindi le riserve di uranio tenderanno ad esaurirsi, facendo aumentare il prezzo della risorsa e gli eventuali impatti ambientali legati alla sua estrazione. D’altra parte è giusto segnalare come i reattori possono essere sempre più performanti generazione dopo generazione, riuscendo a minimizzare la quantità di uranio necessario e riuscendo a sfruttare anche l’uranio 238 (oltre al tradizionale uranio 235).

Per saperne di più, ecco il nostro video sull'estrazione e la geopolitica dell'uranio:

Costi iniziali molto alti

Se è vero che il nucleare permette di produrre energia ad un costo relativamente contenuto sul lungo periodo, è altrettanto vero che il capitale iniziale richiesto per la realizzazione di un nuovo impianto è estremamente elevato. Si tratta infatti di strutture molto complesse che richiedono sistemi di sicurezza ridondanti che, come intuibile, non fanno altro che far lievitare i prezzi.

Scorie radioattive

La fissione nucleare genera scorie che devono essere smaltite in modo opportuno. Concettualmente cosa si fa? Poiché fisicamente non è possibile annullare la radioattività,  quello che viene fatto è confinarla in un’area protetta e in grado di fermare tutte le radiazioni possibilmente dannose, così da aspettare che la radioattività di quei rifiuti diminuisca naturalmente nel tempo  - tempo che può essere estremamente variabile che può oscillare da frazioni di secondo a millenni.  Nonostante l’Italia abbia già attualmente rifiuti radioattivi, al momento è ancora in corso l’iter per la costruzione del deposito nazionale. Qualora in futuro si decidesse di riutilizzare l’energia nucleare, è sicuro che dovremmo pensare in maniera strutturata a come gestire le risorse in maniera permanente.

Gli incidenti possono essere catastrofici

Gli incidenti nucleari, per quanto rari, sono da tenere in considerazione. Si tratta di eventi che colpiscono non solo il corpo umano esposto alle radiazioni, ma colpiscono la mente, in modo indelebile.
Al momento - per fortuna - sono relativamente pochi gli incidenti nucleari che hanno causato vittime, ma un eventuale aumento a scala globale delle centrali nucleari potrebbe statisticamente aumentare la probabilità che ci siano altri incidenti in futuro - anche se ovviamente i sistemi di sicurezza impiegati vanno proprio nella direzione di impedire una seconda “Chernobyl”.
È importante però tenere a mente il numero di vittime associato a ogni fonte energetica: il nucleare è una tra quelle che causa meno morti in assoluto, paragonabili a quella di eolico e solare.

Per approfondire, ecco il nostro video sul disastro di Fukushima:

Tempi di costruzione

Ultima nota dolente è il tempo di costruzione di una nuova centrale. Nel 2020 il tempo medio per costruire una centrale nucleare è circa 84 mesi (7 anni). C’è da dire che il tempo necessario cambia da caso a caso; ci sono centrali che hanno richiesto più di 10-15 anni per entrare in funzione. Questo ovviamente rende il nucleare una soluzione potenzialmente valida nel medio-lungo periodo, ma di certo non adatta a risolvere una crisi energetica imminente o già in corso.

Sono un geologo appassionato di scrittura e, in particolare, mi piace raccontare il funzionamento delle cose e tutte quelle storie assurde (ma vere) che accadono nel mondo ogni giorno. Credo che uno degli elementi chiave per creare un buon contenuto sia mescolare scienza e cultura “pop”: proprio per questo motivo amo guardare film, andare ai concerti e collezionare dischi in vinile.
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