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25 Giugno 2024
7:00

Ritrovato un relitto di nave tra i più antichi al mondo a 90 km dalla costa di Israele

Scoperto nel Mediterraneo il relitto di una nave risalente all'età del bronzo, databile a circa 3300-3100 anni fa. Ad annunciarlo l'Autorità Israeliana per le antichità. È stato ritrovato a 90 km al largo della costa israeliana a 1800 metri di profondità, insieme al suo carico di anfore, dandoci importanti indizi sulla navigazione e i commerci del tempo.

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Ritrovato un relitto di nave tra i più antichi al mondo a 90 km dalla costa di Israele
trovato relitto antico 3300 anni fa israele

Pochi giorni fa l'Autorità Israeliana per le antichità ha reso pubblica un'importante scoperta archeologica avvenuta nel 2023 a circa 90 km dalla costa di Israele e a ben 1800 metri di profondità sotto il mare: è stato scoperto un antichissimo relitto di nave, risalente tra i 3300 e i 3100 anni fa, quindi all'età del bronzo. La scoperta, associata al rinvenimento del carico di anfore che trasportava l'imbarcazione, può cambiare ciò che conoscevamo a riguardo della navigazione in quest'epoca così remota. Il relitto è stato intercettato durante alcuni lavori di esplorazione del fondale del Mediterraneo orientale da parte della società petrolifera britannica Energian. Gli operatori del sommergibile telecomandato hanno notato la presenza di una distesa di anfore sul fondale fangoso, e hanno allertato immediatamente le autorità israeliane.

L'unità marittima dell'Autorità Israeliana per le antichità si è messa subito al lavoro. A bordo della nave Energy Star, fornita di tutte le tecnologie necessarie per effettuare una mappatura del fondale, gli archeologi hanno potuto effettuare il rilievo del relitto e il recupero meccanico di alcune delle anfore che l'imbarcazione trasportava.

L'indagine archeologica ha cercato di essere il meno invasiva possibile e sono state recuperate solamente due anfore. Sulla base dei dati raccolti, la nave era lunga fra i 12 e i 14 metri, e trasportava una grande quantità di anfore del tipo cosiddetto "cananeo", alcuni fra i più antichi contenitori da trasporto noti nel Mediterraneo antico, provenienti dalla costa levantina.

Immagine
Modellino del relitto di Uluburun, rinvenuto al largo delle coste turche. Credit: Martin Bahmann

La scoperta è veramente eccezionale per due motivi. In primo luogo, i relitti dell'età del bronzo che conosciamo sono pochissimi: i più noti sono quelli di Capo Gelidonya e quello di Uluburun, ritrovati al largo della costa turca. Ciò arricchisce perciò la nostra conoscenza riguardanti i traffici e il commercio in questo periodo così importante per la storia del Mediterraneo. La sfortunata imbarcazione si è inabissata in un momento in cui il Vicino Oriente e l'Europa mediterranea erano più interconnessi e collegati che mai.

In secondo luogo, a suo modo, la scoperta di questo relitto è di grande importanza perché scardina una delle convinzioni che avevamo a riguardo della navigazione durante l'età del bronzo. Fino ad oggi si credeva che i marinai di più di 3000 anni fa non fossero in grado di navigare in mare aperto, ma praticassero una navigazione di "cabotaggio", ovvero tenendo la terra sempre a vista per potersi orientare. Il relitto ritrovato a largo della costa israeliana si trovava invece a ben 90 km da terra, in mare aperto, senza alcun contatto visivo o punto di riferimento. Ciò suggerirebbe che i marinai dell'epoca sapessero già orientarsi sfruttando la posizione del sole e delle stelle.

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