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9 Aprile 2023
16:30

Starlink di Elon Musk, 12.000 satelliti per sfidare la fibra ottica e garantire internet a tutti

Starlink è il progetto di internet via satellite fondato dal miliardario Elon Musk. Il sistema punta a disporre 12.000 satelliti in orbita bassa attorno alla Terra per fornire internet ovunque a bassa latenza.

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Starlink di Elon Musk, 12.000 satelliti per sfidare la fibra ottica e garantire internet a tutti
starlink come funziona

Starlink è la più grande costellazione di satelliti al mondo. Si tratta della soluzione del miliardario Elon Musk per fornire una connessione internet satellitare ovunque, il cosiddetto internet everywhere. Come sappiamo le aree provinciali e rurali, ancora oggi, presentano delle connettività di bassa qualità. Il programma Starlink (sviluppato dall'azienda spaziale SpaceX) prevede di popolare l'orbita bassa terrestre con una cosiddetta megacostellazione di circa 12.000 satelliti che porterebbero internet a bassa latenza ovunque nel mondo, anche nei luoghi non raggiunti da una connettività di qualità. Pensate che gli utenti a utilizzare questo servizio per la propria connettività a fine 2022 erano oltre un milione in tutto il mondo!

Ma quali sono le caratteristiche del progetto Starlink? E quali sono i pro e i contro di questa tecnologia?

Per accedere al servizio Starlink ogni utente deve servirsi di un'antenna da posizionare a terra che comunicherà con i vari satelliti. Con l'acquisto dello Starlink kit l'utente riceverà un router WiFi, la cavetteria necessaria e l'antenna auto-orientante. Unico requisito: l'antenna deve avere una chiara visione del cielo per poter comunicare efficacemente con i satelliti. Una volta assemblato il tutto sarà possibile connettersi in pochi minuti alla rete internet via satellite.

Le prestazioni di questo sistema sono più che solide, specialmente considerando che si rivolgono a utenti che non hanno valide alternative tradizionali – in gergo tecnico possiamo dire che garantisce data rate compresi tra i 50 e i 150Mbps e una latenza tra i 20 e i 40 ms. I costi di questa soluzione, per contro, sono generalmente più elevati rispetto a soluzioni tradizionali di cablaggio in rame o fibra, oltre a essere, ovviamente, più difficili da sviluppare, gestire e manutenere.

Per garantire una connettività di alta qualità, a banda elevata e con una bassa latenza (nei limiti del possibile) che sia disponibile ovunque, i satelliti utilizzati per la costellazione Starlink sono di tipo LEO (Low Earth Orbit) orbitando a una distanza di circa 550 km dalla superficie terrestre. Al momento (novembre 2023) la costellazione è composta da circa 5000 satelliti di piccole dimensioni che comunicano con i ricetrasmettitori posizionati a terra – anche se il progetto di Musk è in continua espansione e l'obiettivo è quello di raggiungere i 12.000 satelliti in orbita.

Come vengono posizionati in orbita i satelliti?

I satelliti vengono portati in orbita da razzi, solitamente i Falcon 9, prodotti da un'altra azienda di Musk, la famosa SpaceX. Questa tipologia di razzi ha portato grande innovazione per le missioni spaziali: SpaceX infatti è stata la prima azienda in grado di progettare, testare e produrre dei razzi in grado di atterrare nuovamente a terra dopo il lancio ed essere riutilizzati per altre missioni.

Tutto ciò ha contribuito a una forte riduzione dei costi necessari alle missioni spaziali. Non a caso la NASA ha annunciato, il 16 aprile del 2021, che per la missione Artemis ingaggerà proprio la società di Musk e che verranno impiegate le navicelle Starship, un particolare modello di navicella spaziale completamente riutilizzabile che diventerà il razzo spaziale più potente mai prodotto.

Per contro, è giusto segnalare come i satelliti con il passare del tempo contribuiranno al già noto problema della cosiddetta "spazzatura spaziale".

Perché Musk vuole lanciare altri satelliti?

Le prestazioni di questo sistema sono direttamente correlate al numero dei satelliti in orbita: con più satelliti Musk riuscirebbe a garantire il servizio in più aree e garantire prestazioni migliori.
L'idea del miliardario statunitense è quindi quella di avere un numero di satelliti che consenta l'attivazione del crosslinking, uno speciale sistema di comunicazione tra i satelliti che consentirà una minor dipendenza degli stessi dalle stazioni posizionate a terra. Questo sistema consentirebbe a Starlink di raggiungere data rate ben superiori al Gbps surclassando, di fatto, buona parte delle attuali connessioni a banda larga.

Il sito di Starlink mette a disposizione una mappa dove è possibile vedere tutte le zone attualmente coperte dal servizio e quelle che lo diverranno prossimamente. L'Italia è tra i paesi in cui questa tecnologia è già disponibile. I costi, come detto, sono generalmente più onerosi rispetto a soluzioni tradizionali infatti saranno necessari 450 € per l'acquisto dei vari dispositivi e un canone di 50 €/mese, oltre al costo della spedizione.

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