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3 Luglio 2023
16:30

Svelate le cause del grande “buco gravitazionale” nell’Oceano Indiano

Nell'Oceano Indiano c'è un'area in cui la forza di gravità è più debole che sul resto del pianeta. Un nuovo studio spiega perché.

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Svelate le cause del grande “buco gravitazionale” nell’Oceano Indiano
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Le variazioni dell’accelerazione di gravità sulla Terra. Credit: NASA Scientific Visualization Studio

La forza di gravità non è uguale in ogni punto della superficie terrestre. L’area del pianeta in cui è più debole in assoluto si trova nell’Oceano Indiano: questo vasto “buco gravitazionale” è conosciuto come “Indian Ocean Geoid Low” (IOGL). L’esistenza del “buco” è nota dagli anni Cinquanta, ma sulla sua causa erano state fatte soltanto ipotesi. Ora un gruppo di ricerca dell’Indian Institute of Science le ha chiarite in uno studio, ricostruendo i movimenti delle placche litosferiche a partire da 140 milioni di anni fa. Per capire il fenomeno dobbiamo innanzitutto sapere come mai la forza di gravità è diversa da un luogo a un altro della superficie terrestre.

Il geoide

Sappiamo che la Terra non ha una forma perfettamente sferica, ma ellissoidale in quanto è leggermente schiacciata ai poli a causa della forza centrifuga (generata dal moto di rotazione del pianeta). Il solido geometrico che si avvicina maggiormente alla forma della Terra è l’ellissoide di rotazione, che si ottiene idealmente facendo ruotare un’ellisse intorno a uno dei propri assi. In realtà, nemmeno l’ellissoide di rotazione è adeguato a descrivere la forma della Terra. Esso, infatti, non tiene conto della superficie irregolare del pianeta, che presenta rilievi e depressioni. Il solido che invece rappresenta meglio la forma della Terra è il geoide, la cui superficie è perpendicolare in ogni suo punto alla direzione della forza di gravità locale. Che cosa significa?

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La differenza tra ellissoide e geoide. Credit: USGS

Se la Terra fosse una sfera perfetta e se il suo interno fosse costituito da rocce omogenee, la forza di gravità sarebbe identica in ogni punto della superficie terrestre. Il nostro pianeta, invece, come abbiamo detto ha una superficie irregolare e le rocce al suo interno hanno caratteristiche variabili. Di conseguenza, accade questo: dove c’è acqua o ci sono rocce meno dense, la forza di gravità è minore; dove ci sono rilievi o rocce più dense, la forza di gravità è maggiore.

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Le variazioni dell’accelerazione di gravità sulla Terra. Credit: NASA

Il “buco gravitazionale” nell’Oceano Indiano

Sulla Terra, il punto in cui la forza di gravità è minore in assoluto si trova nell’Oceano Indiano. Si tratta di un’area estesa più di 3 milioni di chilometri quadrati, situata circa 1200 km a sud-ovest dell’estremità meridionale dell’India. La causa di questo “buco gravitazionale”, detto “Indian Ocean Geoid Low”, già alcuni anni fa era stata attribuita alla risalita di rocce molto calde (e quindi meno dense) nel mantello terrestre al di sotto del continente africano.

I nuovi studi hanno confermato l’ipotesi, basandosi su simulazioni dei movimenti delle placche litosferiche nel passato. Il “buco” si troverebbe in corrispondenza dei resti del fondale dell’oceano Tetide, che più di 200 milioni di anni fa separava i supercontinenti Laurasia e Gondwana. Il Gondwana, in particolare, era formato dall’insieme degli attuali continenti africano e indiano. 120 milioni di anni fa, l’India si è separata dall’Africa ed è migrata verso nord, nell’oceano Tetide. Tra Africa e India si è così aperto l’Oceano Indiano, mentre il fondale della Tetide è sprofondato nel mantello fondendo e causando la risalita delle rocce fuse (all’origine del “buco gravitazionale”).

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Circa 120 milioni di anni fa, l’India è migrata verso nord, determinando lo sprofondamento della Tetide. Credit: Lennart Kudling, CC BY–SA 3.0, via Wikimedia Commons
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