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9 Aprile 2024
8:00

L’India tra la Luna e il Sole: storia e missioni del programma spaziale indiano

La missione Chandrayaan 3, che lo scorso anno ha portato una sonda indiana presso il Polo sud della Luna, acceso i riflettori sui progetti dell’India per l’esplorazione dello spazio. Il Paese non ha raggiunto ancora il livello delle maggiori "potenze spaziali", ma ha grandi potenzialità da sviluppare.

A cura di Erminio Fonzo
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L’India tra la Luna e il Sole: storia e missioni del programma spaziale indiano
india esplorazione spaziale
Credits: Nesnad, CC BY–SA 4.0, via Wikimedia Commons.

La recente missione Chandrayaan 3, che lo scorso 23 agosto ha consentito di far arrivare una sonda indiana sulla Luna, è l'ultimo sviluppo di un programma che dura da più di cinquant'anni.

L’India si interessa infatti di missioni oltre l’atmosfera sin dagli anni ’60 e nel 1969 si è dotata di un' agenzia, la Indian Space Research OrganisationISRO, con sede nella città di Bangalore, che ha lo scopo di creare e mettere in funzione tecnologie spaziali.

Fino al 2000 il programma spaziale indiano si è sviluppato con lentezza, ma negli ultimi anni lo crescita tecnologica del Paese ha consentito di investire risorse più ingenti e di accelerare l'implementazione dei progetti. L’ISRO ha così potuto raggiungere traguardi importanti, tra i quali l’invio di sonde sulla Luna e di veicoli orbitanti intorno a Marte. I programmi per il futuro sono molto ambiziosi: l’India prevede di mandare nello spazio un equipaggio umano nel 2025.

Le origini del programma spaziale indiano

Alla fine degli anni ’50, quando ebbero inizio le missioni oltre l’atmosfera, anche il governo e gli scienziati dell’India si interessarono dello spazio, ma la disponibilità di risorse era molto limitata, perché il  livello di sviluppo dell'India, indipendente solo del 1948, era di gran lunga inferiore a quello dei Paesi occidentali. Tuttavia, le grandi dimensioni del Paese e l'elevato numero di abitanti (circa 440.000 nel 1961) lasciavano intravedere grandi potenzialità.

Il governo diede concretamente avvio al programma spaziale nel 1962 con l’istituzione del Comitato per la ricerca spaziale (Indian National Committee for Space Research – INCOSPAR). Il Comitato si concentrò sullo sviluppo dei razzi sonda, che raggiungevano la parte alta dell’atmosfera terrestre ma non entravano in orbita. Nel 1969 – lo stesso anno del primo viaggio sulla Luna – l’INCOSPAR fu trasformato in un’agenzia spaziale, la Indian Space Research Organisation– ISRO.

Logo dell'ISRO
Logo dell’ISRO

I primi successi dell'India nello spazio

Nei primi anni ’70 l’ISRO diede avvio alla costruzione di un satellite per analisi scientifiche, chiamato Aryahabata e portato in orbita nel 1975 da un lanciatore (cioè un razzo in grado di portare carichi nello spazio) dell’Unione Sovietica. Il lancio, pur essendo stato realizzato con la cooperazione dei russi, fu un evento molto significativo: l’India era il primo Paese non allineato (cioè non schierato con nessuno dei due blocchi della Guerra fredda) a mandare in orbita un proprio satellite.

ll satellite Aryabhata
ll satellite Aryabhata

Negli anni seguenti l’ISRO mise in orbita altri satelliti, servendosi sempre di razzi sovietici, e diede avvio anche alla progettazione di lanciatori. Il successo arrivò nel 1980, quando il Satellite Launch Vehicle-3 (SLV-3), progettato e costruito dall’agenzia indiana, portò in orbita un satellite . La missione partì dal Centro spaziale Satish Dhawan, nato nel 1971 e destinato a diventare la maggiore base di lancio indiana.

I progressi del programma spaziale indiano e l’esplorazione della Luna

Negli anni ’80 e ’90 l’ISRO costruì nuovi satelliti e si dotò di lanciatori più potenti, tra i quali il Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV), testato con successo nel 1994.

La svolta, però, arrivò negli anni Duemila. L’India aveva fatto grandi progressi economici ed era diventata una potenza nel settore informatico e tecnologico, pur conservando al suo interno enormi sacche di disagio sociale e povertà. Dopo il 2003, quando la Cina realizzò la sua prima missione spaziale con equipaggio umano, il governo di Nuova Delhi decise di investire maggiori risorse sui suoi progetti spaziali. Prese così avvio il programma Chandrayaan (che significa “veicolo lunare” in sanscrito, l’antica lingua dell’India), mirante a portare veicoli senza equipaggio nell’orbita e sulla superficie della Luna. La prima missione, Chandrayaan-1, realizzata nel 2008, fece impattare un veicolo sul suolo lunare.

Il lancio di Chandrayaan-1 (credit ISRO)
Il lancio di Chandrayaan–1 (credit ISRO)

Le missioni sulla Luna e gli altri viaggi spaziali

Dopo Chandrayaan-1, l’ISRO ha realizzato altri progetti e nel 2013 ha collocato una sonda nell’orbita di Marte.

L’ISRO ha continuato a lavorare anche sul programma Chandrayaan, con l’intenzione di realizzare un atterraggio morbido sulla Luna e portare sulla superficie del satellite veicoli capaci di trasmettere informazioni sulla Terra. Il governo dell'India ha investito grandi risorse sul progetto sia per ragioni di prestigio, sia perché intende incrementare la quota indiana della space economy globale, dall'attuale 2% al 9% nel 2030.

Dopo il fallimento della missione Chandrayaan-2 del 2019, il successo è arrivato nell'agosto del 2023 con Chandrayaan 3, che ha consentito di fare atterrare il lander Vikram nei pressi del Polo Sud lunare.

I viaggi umani e gli altri progetti per il futuro

Oggi l’ISRO è un’azienda con circa 17.000 dipendenti e dispone di centri di ricerca, basi di controllo, stabilimenti per la costruzione di veicoli spaziali, siti per i test e altre strutture. Si è dotata anche di razzi potenti, tra i quali il Launch Vehicle Mark-3, entrato in servizio nel 2014 e usato per le missioni Chandrayaan 2 e 3.

Il razzo LVM-3 sarà usato anche per portare nello spazio un equipaggio umano, un’impresa che l’ISRO sta studiando dal 2006 e prevede di realizzare in un prossimo futuro. A tale scopo, l’agenzia ha istituito un centro per l’addestramento di astronauti a Bangalore e sta sviluppando una navicella, Gaganyaan, capace di trasportare un equipaggio nello spazio. La missione dovrebbe essere portata a termine nel 2025.

Raffigurazione di Gaganyaan con pannelli solari (Credit ISRO)
Raffigurazione di Gaganyaan con pannelli solari (Credit ISRO)

È impossibile dire se e quando i programmi saranno realizzati, ma è certo che l’India ha grandi potenzialità e può dare un contributo importante all’esplorazione dello spazio.

Fonti principali
ISRO
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