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Teorie del complotto diffuse sono, ad esempio, che il COVID-19 sia uno strumento di controllo della popolazione, che l'allunaggio non sia mai avvenuto, che la Terra sia piatta, oppure che esistano degli oscuri piani di controllo del mondo da parte degli Illuminati o dei Savi di Sion, e così via. Si tratta cioè di narrazioni alternative e cospirazioniste rispetto alle teorie ufficiali e scientificamente provate. Ma perché nascono le teorie del complotto e perché esiste questo tipo di fenomeno? I più recenti studi di sociologia, neurologia e psicologia ci avvertono in realtà che non dobbiamo etichettare i complottisti come "malati" o "criminali", perché questa etichetta ottiene su di loro l'effetto opposto, aumentane la polarizzazione.
Come nascono le teorie cospirazioniste
Le teorie del complotto sono un fenomeno di devianza (si allontanano cioè da ciò che è considerato "normale" e accettato), sfidando le narrazioni ufficiali e le credenze comuni.
Questo atteggiamento prende piede perché nelle nostre società esistono norme di ogni genere (sia leggi vere e proprie sia consuetudini sociali), ognuna delle quali tutela, avvantaggia o fa gli interessi di gruppi di persone specifici piuttosto che altri. Alcuni membri di questi altri gruppi finiscono per sentirsi esclusi dal sistema e quindi "perdenti" rispetto alle vere o presunte "élite" della società. La conseguenza che ne deriva è spesso una profonda sfiducia verso il sistema che può sfociare addirittura nell'odio nei suoi confronti. Ecco così che prendono piede, prima in maniera individuale e poi collettivo, delle teorie complottiste che ritengono sia in atto un vero e proprio piano delle élite per mantenere il potere o certe informazioni riservate, a danno della massa o di specifiche categorie di persone.
Le teorie del complotto si basano su tre assunti a cui, consciamente o inconsciamente, credono le persone che le sostengono:
- Niente accade per caso
- Niente è come appare
- Tutto è connesso
Le caratteristiche generali delle narrazioni “fuori dalla norma” e cospirazioniste sono le seguenti:
- L’esistenza di un piano segreto elaborato dai cospiratori
- Condividono alcuni tratti fondamentali con gli ambienti delle sette: la presenza della figura carismatica del profeta; il progetto politico-religioso di rinnovamento utopico della società; la la lotta tra il bene e il male; la pretesa di universalità e veridicità assoluta
- Una visione stabile e coerente del mondo: davanti ad eventi traumatici, imprevedibili, destabilizzanti, i "complottisti" viene elaborato un nuovo significato a quello che succede (la morte prematura di una persona amata, una catastrofe, o una epidemia). E' usuale infatti che le teorie del complotto prosperino durante periodi di incertezza e disorientamento, quando la vecchia visione del mondo crolla
Le caratteristiche psicosociali dei cospirazionisti
Da ciò che emerge dagli studi di K.M. Douglas e dal CREST (Centre for Research and Evidence on Security Threats), i cospirazionisti:
- si collocano ai margini della società, sono i “vinti” dalla globalizzazione, coloro che non hanno modo di uscire dalla loro condizione di svantaggio e attribuiscono la responsabilità alle istituzioni pubbliche o a determinati gruppi di potere;
- cercano di soddisfare bisogni di socializzazione: le persone che credono ai complotti sono etichettate e cercano altri esclusi simili a loro da cui trovare supporto, alimentando la propria eco chamber;
- sono supportati da una visione del "noi" contro "loro", rappresentando uno strumento particolarmente utile per il populismo che ritiene che la società sia separata in due gruppi omogenei e antagonisti: "il popolo puro" contro "l’élite corrotta".
Il teorico cospirazionista (o complottista, come spesso viene definito) si considera come eroe che smaschera i malvagi cospiratori, ristabilendo le giuste responsabilità rispetto al passato e/o dischiudendo la via per arrestare le cospirazioni in atto.
Legare la credenza complottista con forme di patologia mentale (per esempio la paranoia) non è che un etichettamento discriminatorio. A partire dal 1999 diversi studi ci dimostrano che i complottisti non hanno un minor “livello intellettuale”, e che per molti aspetti, le teorie del complotto sono più complesse di quanto sia la loro alternativa (ossia le teorie scientificamente provate).
Alcune teorie della cospirazione e del complotto nel corso della storia
Il complottismo ha radici antiche, infatti non possiamo affermare che solo oggi viviamo in un'era del complotto. Tra gli esempi più conosciuti troviamo:
- L'incendio di Roma e Nerone: nel 64 d.C., un vasto incendio devastò Roma e l'imperatore Nerone fu accusato di aver orchestrato l'incendio per poter ricostruire la città secondo i suoi piani e incolpare i cristiani, che perseguitava
- Gli Illuminati: questa teoria suggeriva che la Rivoluzione francese fosse orchestrata da una società segreta, gli Illuminati, che cercavano di destabilizzare le monarchie europee e instaurare un nuovo ordine mondiale basato sui principi dell'Illuminismo. Tuttora si pensa che continui a esistere e a manipolare eventi a livello mondiale per instaurare un nuovo ordine mondiale.
- Il Protocollo dei Savi di Sion: questa è una teoria del complotto antisemita, nata all'inizio del XX secolo. Sostiene che gli ebrei abbiano piano segreto per dominare il mondo. I "Protocolli dei Savi di Sion" è al centro di questa teoria e sarebbe un documento (falsificato) pubblicato per la prima volta in Russia nel 1903, dove viene presentato il piano dettagliato per il controllo globale. Questa è sicuramente la teoria cospirativa che ha avuto l’impatto più drammatico nella storia, ma fortunatamente non tutte le teorie cospirative giustificano progetti criminali.
Le teorie del complotto più famose
Esistono poi delle teorie del complotto tuttora molto diffuse. Eccone alcuni esempi:
- Teoria del complotto sull'11 settembre: questa teoria propone che gli attacchi terroristici del 11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti siano stati pianificati dall'amministrazione americana per legittimare le operazioni militari in Medio Oriente e aumentare le misure di sicurezza nazionale. Chi sostiene questa teoria segnala presunte stranezze nel crollo delle Torri Gemelle e dell'edificio 7 del World Trade Center, nonché discrepanze nelle versioni ufficiali.
- Teoria del complotto sulla morte di John F. Kennedy: Questa teoria afferma che l'uccisione del presidente americano John F. Kennedy nel 1963 non sia stata compiuta da una sola persona, Lee Harvey Oswald, come ufficialmente dichiarato, ma sia frutto di un complotto che coinvolge diversi enti governativi, la mafia o altre organizzazioni. I sostenitori mettono in evidenza discordanze nelle prove balistiche e nelle testimonianze raccolte.
- Teoria della Terra piatta: questa teoria respinge l'idea che la Terra sia sferica, sostenendo invece che sia piatta e che questa verità sia celata da una cospirazione globale che coinvolge governi e istituzioni scientifiche. I sostenitori contestano le evidenze fotografiche e i video provenienti dallo spazio, asserendo che siano manipolate o frutto di inganni, e presentano modelli alternativi per la geografia e l'astronomia.
- Teoria del complotto sugli allunaggi: questa teoria sostiene che gli allunaggi dell'Apollo, cominciati nel 1969 con Apollo 11, siano stati un inganno organizzato dalla NASA in cooperazione con il governo degli Stati Uniti. I sostenitori indicano anomalie nelle fotografie e nei filmati dell'epoca: ombre incoerenti e mancanza di stelle nel cielo che suggerirebbero un set cinematografico sulla Terra.