L’11 marzo alle 19:08 un terremoto di magnitudo 3.0 ha colpito il Vesuvio, nell'area nord di Napoli, con un epicentro non lontano dalla località Pollena Trocchia. Si è trattato di una scossa superficiale, ad appena 3 km di profondità, che è stata distintamente avvertita dalla popolazione locale e prontamente registrata dall'Osservatorio Vesuviano anche se, fortunatamente, non sono stati segnalati particolari danni. Ma dobbiamo preoccuparci? Ed esiste un collegamento tra il Vesuvio e i Campi Flegrei? Per fare chiarezza abbiamo risposto alle vostre domande più frequenti.
Perché la popolazione ha avvertito così tanto il sisma sul Vesuvio
Per prima cosa dobbiamo dire che l'epicentro del sisma è situato a nord-ovest dell’edificio vulcanico. Come riportato dall’INGV, la magnitudo stimata è pari a 3.0, quindi relativamente bassa. Tanti però lo hanno avvertito in maniera intensa a causa della bassa profondità, pari ad appena 3 km: se si fosse verificato a profondità maggiori non sarebbe stato avvertito in maniera così importante.
Cosa ha causato questo terremoto a Napoli
Al momento i dati relativi all meccanismo di sorgente sismica non sono disponibili. Nei prossimi giorni credo che potremo avere delle informazioni tramite l’INGV. Sappiate però che un terremoto si innesca per attivazione di una faglia o, in contesti vulcanici per risalita di magma o fluidi magmatici. Il fatto che sia avvenuto vicino ad un vulcano non significa necessariamente che si sia mosso del magma, anche perché se cosi fosse, dovremmo avere tutta una serie di indicazioni a supporto di questa ipotesi, che oggi non ci sono.
La scossa è indicativa di un'eruzione imminente?
La risposta breve è: no.
Come anticipato, le eruzioni vulcaniche possono avere dei segnali precursori, tra cui anche terremoti – ma non un singolo sisma. Generalmente si registrano decine o centinaia di scosse al giorno, generalmente nell’intorno dell’edificio vulcanico e con magnitudo relativamente bassa, tra 1.0 e 4.0. Ai sismi poi si aggiungono altri segnali, come ad esempio la deformazione del suolo o le fumarole.
Attenzione: tutti questi fenomeni possono anche avvenire senza portare ad una eruzione. Quindi ci possono essere casi in cui ci sono molti terremoti, deformazione del suolo, fumarole e poi non succede niente. In altri casi invece, come nella recente eruzione in Islanda, questi segnali hanno portato ad un'eruzione: in quel caso il centro abitato più vicino è stato prontamente evacuato.
Esiste un collegamento tra Campi Flegrei e Vesuvio?
Ad oggi non ci sono evidenze scientifiche sul loro collegamento anche se sono vicini. Anche perché si tratta di strutture molto diverse tra loro e anche il chimismo del materiale eruttato è differente: proprio per questo la comunità scientifica ritiene che le camere magmatiche di Vesuvio e Campi Flegrei non siano collegate.
Possiamo stare tranquilli?
Al momento non ci sono segnali che suggeriscono un'imminente ripresa dell’attività del Vesuvio. Quindi tranquillizziamoci. Allo stesso tempo non possiamo dimenticarci che il Vesuvio è un vulcano attivo. È dormiente ma è attivo, cosi come i Campi Flegrei. Quindi tranquilli, ma sempre con la consapevolezza di dover convivere con dei vulcani attivo.