0 risultati
video suggerito
video suggerito
20 Marzo 2025
15:38

Ucraina, le condizioni per la pace: quanto costano gli aiuti militari dei Paesi europei

Dopo la telefonata da Trump e Putin, quest'ultimo ha chiesto lo stop degli aiuti militari all'Ucraina, ma ha visto il rifiuto del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

447 condivisioni
Ucraina, le condizioni per la pace: quanto costano gli aiuti militari dei Paesi europei
Immagine
Un carro armato Leopard 2 tedesco durante una esercitazione militare. Via Wikimedia Commons

La telefonata tra il presidente statunitense Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin relativa a una possibile tregua della guerra in Ucraina ha stabilito una roadmap che prevede un iniziale cessate il fuoco parziale di 30 giorni per quanto riguarda lo spazio aereo e il mare, uno stop degli attacchi alle infrastrutture energetiche – già violato da parte della Russia – e una serie di condizioni non negoziabili volute da Putin, in particolare l'interruzione totale degli aiuti militari a Kiev da parte di altri Paesi europei. Stessa cosa per la condivisione di informazioni di intelligence ai servizi di sicurezza ucraini. Inoltre, l'Ucraina dovrebbe interrompere il suo riarmo.

Record di importazioni di armi per l'Ucraina

Nelle dichiarazioni successive al 18 marzo, data del colloquio telefonico tra Trump e Putin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha già aperto alla possibilità di dare il via al cessate il fuoco parziale, ma ha bollato come irricevibile la richiesta che il suo Paese smetta di investire in spese militari. Nonostante nelle fasi iniziali del conflitto l'Ucraina abbia retto soprattutto grazie al sostegno militare statunitense ed europeo, ora il Paese produce internamente più del 40% del suo equipaggiamento e munizioni, percentuale che punta ad aumentare nel futuro.

Nonostante questo, a oggi lo sforzo difensivo ucraino si basa ancora in larga parte sull'acquisto e la fornitura di armi dall'estero, tanto che l'Ucraina nel periodo 2020-24 è diventato il maggior importatore di armi al mondo, con una crescita di quasi 100 volte rispetto al 2015-19. In totale, il Paese ha ricevuto l'8,8% delle importazioni globali di armi negli ultimi cinque anni.

Anche se Donald Trump ha negato di aver mai discusso con Vladimir Putin della possibilità di interrompere la fornitura di aiuti militari all'Ucraina, molti Paesi europei si stanno comunque preparando all'eventualità che Washington decida di farlo. O meglio, di rifarlo, dato che gli Stati Uniti hanno già interrotto le forniture militari e di intelligence all'Ucraina per un paio di settimane, come ritorsione dopo il diverbio tra Trump e Zelensky nello Studio Ovale della Casa Bianca di fine febbraio. Ma quanto pesa nello sforzo militare ucraino il sostegno dei Paesi europei?

Immagine
Il presidente ucraino Zelensky fotografato nel corso di un discorso alla nazione. Credit: The Presidential Office of Ukraine

Gli aiuti militari forniti all'Ucraina dall'UE

Fino alla fine del 2024 sono stati predisposti oltre 360 miliardi di euro (parte dei quali però non è stata ancora realmente allocata), come rilevato dall"Ukraine Support Tracker, database che il Kiel Institute compila da febbraio 2022 per monitorare il sostegno militare, finanziario e umanitario fornito dai governi di 41 Paesi all'Ucraina.

In totale l’Europa ha destinato a Kiev 132 miliardi di euro (70 in aiuti finanziari e umanitari e 62 in aiuti militari) contro i 114 miliardi degli Stati Uniti, ripartiti tra i 64 per gli armamenti e i 50 per il sostegno finanziario e umanitario. Concentrandosi sugli aiuti di carattere militare, il maggior fornitore europeo è stata la Germania, che tra l'inizio del 2022 e la fine del 2024 è arrivata a circa 13 miliardi di euro, sia con l'invio di armamenti come i carri armati Leopard 2 che partecipando a iniziative di acquisto congiunto di munizioni. Secondo il SIPRI, il secondo fornitore europeo e il terzo a livello globale è stata la Polonia, che si è anche presa in carico l'addestramento di migliaia di militari ucraini.

NATO, Unione Europea, Ucraina

Uno sforzo condiviso

Anche la Francia ha aumentato in maniera progressiva il suo sostegno all'Ucraina, fornendo alle sue Forze Armate veicoli blindati da trasporto truppe VAB, carri armati leggeri AMX-10 RC e altri pezzi d'artiglieria. Parigi ha anche iniziato a fornire aerei da combattimento Mirage 2000-5 e, missili a lungo raggio SCALP e bombe AASM Hammer. In collaborazione con l'Italia, si è anche impegnata a fornire un altro sistema di difesa aerea Samp/T, un sistema missilistico terra aria molto importante per intercettare missili e droni diretti verso infrastrutture strategiche o i centri abitati ucraini.

Anche se meno "pubblicizzati", anche Paesi più piccoli hanno dato un grande contributo alla difesa dell'Ucraina. Per esempio, i Paesi Bassi hanno fornito veicoli blindati, sistemi anticarro e aerei da combattimento F-16, in collaborazione con la Danimarca. Secondo quanto annunciato nell'agosto 2023, i due Paesi stanno progressivamente inviando in Ucraina 61 caccia di quarta generazione F-16, oltre ad addestrarne i piloti.

Anche il Belgio partecipa all'addestramento dei piloti di caccia, oltre a inviare veicoli da combattimento e navi cacciamine, fondamentali per mettere in sicurezza le rotte ucraine nel Mar Nero. Anche la Svezia, dopo aver abbandonato la sua storica neutralità ed essere entrata nella NATO insieme alla Finlandia, ha contribuito alla difesa di Kiev con aerei da sorveglianza e controllo, armi anticarro e sistemi di difesa aerea.

Allargando il campo a un altro Paese europeo ma non più membro dell'Unione, la Gran Bretagna è un fornitore di primo piano per Kiev: secondo i dati forniti dal governo britannico, al momento ha inviato all'Ucraina aiuti militari per un valore di circa 8 miliardi di sterline, tra cui carri armati, munizioni di artiglieria per i cannoni da 155 millimetri, sistemi di sorveglianza aerea Gravehawk e droni da attacco e sorveglianza (forniti in partnership con la Lettonia).

Immagine
Un F–16 Fighting Falcon olandese durante un volo di addestramento prima dell’Air Show 2009. Via Wikimedia Commons
Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views