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Sentiamo parlare del Monte Bianco fin dai primi anni della scuola primaria: sappiamo tutti che è la montagna più alta d'Italia e d’Europa, che si trova tra Italia e Francia e che la sua cima raggiunge i 4 806 metri di altitudine sul livello del mare. Ma un aspetto che non è mai particolarmente chiaro è se questa cima appartenga effettivamente al territorio italiano o a quello francese… Spoiler Alert: non c'è una risposta univoca, la cima sarebbe italo-francese.
Cos’è il Monte Bianco e dove si trova
Il Monte Bianco è parte dell’omonimo massiccio che si sviluppa con una forma vagamente a mandorla nel settore delle Alpi Occidentali (sezione delle Alpi Graie) per una lunghezza di circa 59 chilometri e una superficie di quasi 650 chilometri quadrati tra il territorio italiano e quello francese. In questo ambiente, caratterizzato da ghiacciai, guglie, creste granitiche e profonde vallate, si trova effettivamente il più alto rilievo del continente europeo, con un’altitudine complessiva di 4 806 metri, se non consideriamo il Monte Elbrus nella catena del Caucaso, tra Europa e Asia. In verità, sul Monte Bianco possiamo distinguere due diverse cime: una "cima rocciosa", situata a 4 792 metri e che corrisponde alla massima elevazione raggiunta dalla massa di roccia che costituisce la montagna, e una "cima ghiacciata", che si trova più o meno 14 metri più in alto, creata dalla calotta di ghiaccio che ricopre la sommità del rilievo e che in alcuni punti è spessa una ventina di metri.
Proprio il fatto che la sommità del Monte Bianco non sia caratterizzata da nuda roccia rende l’altitudine di questa montagna suscettibile di variazioni nel corso del tempo: l’accumulo di neve ghiacciata può far variare l’altezza della cima anche di qualche metro. Per questo motivo, una spedizione organizzata dalla Chambre Départementale des géomètres-experts dell’Alta Savoia, organizza ogni due anni un rilievo della cima per valutarne eventuali mutamenti in altitudine.

A quale Paese appartiene la cima del Monte Bianco: la questione del confine
Stabilire l’appartenenza geografica della cima del Monte Bianco è forse una questione più complessa di quella della variazione dell’altitudine, in quanto non esistono fonti ufficiali in accordo e, come ben sappiamo, i confini non sono altro che convenzioni umane. Per farla breve, secondo l’Institut Geographique National de France, la cima del monte più alto d’Europa è interamente compresa in territorio francese. Ma nelle carte in possesso dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, il confine tra i due Paesi passa in corrispondenza della vetta. La cima sarebbe quindi italo-francese.

Italiana o francese: la storia della cima del Monte Bianco
Il tutto inizia con la firma del Trattato di Torino (1860), con il quale si sancì l’annessione della Savoia e dei territori della vecchia Contea di Nizza alla Francia. La linea di confine tracciata con questo documento corrisponde a quella delle carte custodite dall’Istituto Geografico Militare di Firenze: divide cioè la cima tra i due Paesi seguendo il confine naturale della cresta spartiacque.
Il Trattato, pur essendo bilaterale e, in teoria, valido ancora oggi da un punto di vista giuridico, non trova però corrispondenza in Francia. Pochi anni dopo la firma del documento, infatti, le carte topografiche francesi furono modificate per spostare il confine più a sud, inglobando all’interno del territorio della Francia l’intera cima e una parte più ampia del massiccio montuoso. A questo si aggiunse, meno di un secolo più tardi, la distruzione della copia francese del Trattato, avvenuta durante l’occupazione tedesca del Paese in piena Seconda Guerra Mondiale.
La questione, quindi, non ha rilevanti basi giuridiche per essere appianata una volta per tutte e polemiche e insinuazioni si sono protratte fino ai giorni nostri. Un passo in avanti nel tentativo di risolvere l’annosa disputa è stato sostenuto dal progetto europeo di “Alpi senza frontiere”, per la realizzazione di carte geografiche della regione alpina italo-francese in un'ottica di collaborazione transfrontaliera.
Nelle carte che riproducono il territorio del Monte Bianco, tuttavia, i tracciati dei confini non sono interpretabili in modo preciso, quasi a voler sorvolare sul problema, senza dare, ancora una volta, una risposta chiara e definitiva. C’è da dire che ormai la questione ha un’importanza relativa e riguarda soprattutto i temi della responsabilità e delle rispettive aree di competenza. In caso di interventi di soccorso o per attività sul territorio correlate al rischio ambientale, sarebbe bene infatti sapere con certezza chi deve intervenire e dove. In ogni caso, la crescente collaborazione transfrontaliera tra Italia e Francia e il reciproco sostegno tra le due nazioni rendono questo aspetto più facile da gestire anche in assenza di una linea netta e definita, se pure immaginaria.