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Cosa fare se l’ascensore precipita: la strategia per sopravvivere secondo la scienza

A chi non è capitato di chiedersi cosa fare se l'ascensore dovesse precipitare. Saltare dentro un'ascensore in caduta libera servirebbe a qualcosa? Decisamente no! Dovremmo essere Superman per salvarci così. Eppure una soluzione per limitare i danni di un'impatto ad alta velocità in ascensore esiste: scopriamolo insieme!

A cura di Videostorie
13 Aprile 2022
18:30
1.948 condivisioni
Cosa fare se l’ascensore precipita: la strategia per sopravvivere secondo la scienza
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Se avete preso l’ascensore almeno una volta avrete pensato: «E se adesso all’improvviso si spezzano i cavi e inizio a precipitare? Come mi posso salvare? Muoio sicuro?». Innanzitutto bisogna sapere che questa è una cosa più unica che rara, dato che gli ascensori sono macchine solidissime e dotate di sistemi di sicurezza molto efficienti. Ciononostante è interessante scoprire cosa accade quando un ascensore precipita e che cosa si dovrebbe fare in una situazione del genere.

A che velocità cade un ascensore?

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L’accelerazione gravitazionale / EdwardCurrent

Qualsiasi oggetto sulla Terra, nel vuoto, cade verso il basso con la stessa accelerazione gravitazionale, che è 9,8 m/s2. Questo significa che ogni secondo (nel vuoto) l’oggetto va più veloce di 9,8 m/s, che corrispondono a circa 35 km/h. Come per ogni oggetto, all’ascensore in caduta, si oppone la forza della resistenza dell’aria. Come risultato tra le forze in gioco, da un 50° piano un ascensore 6 secondi a schiantarsi al suolo a una velocità di circa 148 km/h. Bisogna considerare che, nonostante possano sembrare pochi, anche solo i 35 km/h raggiunti dopo un secondo di caduta possono causare non pochi danni. Un buon termine di paragone in tal senso sono le auto che si frantumano contro i muri e i manichini che schizzano in avanti nei crash test, i quali viaggiano “solo” a 50 km/h. Qui stiamo chiaramente ipotizzando il caso peggiore possibile, ovvero quello di un ascensore che cade perché si spezzano tutti i cavi e i sistemi di sicurezza non funzionano. Ma tutto ciò dovrebbe corrispondere a morte certa? Non proprio.

Come sopravvivere in un ascensore in caduta libera?

In realtà è tecnicamente possibile sopravvivere a una caduta in ascensore anche da altezze considerevoli. Ma in che modo? Sicuramente saltare non è la soluzione! Se ci pensiamo è ovvio, anche se all’interno di una cabina in caduta libera può sembrare di essere fermi, come quando ci si trova in un treno in corsa, in realtà si sta viaggiando alla stessa velocità della cabina.

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Saltare in un ascensore

Quindi se una cabina cade a una velocità di 130 km/h anche chi si trova all'interno di una cabina in caduta si muove a 130 km/h. Se anche fossimo un atleta come Gianmarco Tamberi e riuscissimo a fare il salto più alto possibile all'interno di un ascensore in caduta, al massimo potremmo raggiungere una velocità di 1,3 m/s, ovvero 4 km/h. Ciò, però, vuol dire sottrarre i 4 km/h del salto ai 130 km/h della caduta. Questo praticamente non risolverebbe nulla. Ci si schianterebbe comunque a una velocità altissima. Avrebbe senso saltare per salvarsi solo se fossimo capaci di fare un salto alla stessa velocità dell'ascensore, ovvero 130 km/h. Ordunque, che cosa fare? La risposta, anche se può sembrare assurda è stendersi a terra. Aderendo al suolo con la massima superficie possibile, la forza dell’impatto si distribuisce su tutto il nostro corpo, diminuendo così i rischi di fratture e di lesioni interne. Attenzione, ciò non vuol dire che questa è la soluzione definitiva al problema! Si tratta comunque di una situazione piuttosto pericolosa. Infatti in questi casi è preferibile posizionare le parti più molli verso il basso e proteggere la testa con le mani per evitare di essere colpiti dai detriti.

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Stendersi a terra e coprirsi la testa per ripararsi da eventuali detriti

Il record mondiale di caduta in ascensore

Ma esistono davvero storie simili? Ebbene sì. Quando nel 1945 un aereo colpì l’Empire State Building, uno dei suoi motori danneggiò i cavi di un ascensore. I soccorsi, sopraggiunti sul luogo portarono Betty Lou Oliver, giovane donna ferita nell’incidente, esattamente in quell’ascensore per trarla in salvo. Lei era in barella, stesa, e non appena la adagiarono nel vano, l’ascensore precipitò dal 79° piano. Betty ne uscì solo con qualche osso rotto diventando in questo modo la donna sopravvissuta alla più lunga caduta di sempre in ascensore. Ed è proprio il fatto che lei si trovasse stesa ad aver molto probabilmente limitato i danni. Chiaramente una caduta così è puramente ideale ed è quasi impossibile che avvenga, a meno che appunto un aereo non precipiti dentro un palazzo o cose del genere, decisamente fuori dall’ordinario.

I sistemi di sicurezza di un ascensore

Gli ascensori di oggi sono dotati di sistemi di sicurezza super sofisticati. Anzitutto, negli ascensori più comuni, a reggere una cabina ci sono dai 6 agli 8 cavi, molto spessi, fatti d’acciaio.

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I cavi di un ascensore / KONE Corporation

Ciascuno di questi è capace da solo di reggere l’intera cabina, più il 25% del suo peso. Quindi, se pure dovesse rimanere un solo cavo, comunque sarebbe in grado di reggere l’ascensore. Poi ci sono anche i sistemi di sicurezza. Negli ascensori che usiamo tutti i giorni negli uffici, negli edifici residenziali etc. ci sono due sistemi di sicurezza che si attivano in caso di caduta. Il primo serve a rallentare la caduta, il secondo ad attutire l’impatto. Nel primo caso si tratta dei freni paracadute. Quando l’ascensore inizia a cadere, appena supera il 20/30% della sua velocità usuale, un limitatore di velocità attiva i freni paracadute, che funzionano meccanicamente come quelli di una bicicletta.

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I freni paracadute di un ascensore / KONE Corporation
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Un limitatore di velocità / Ekky Hermestian IW

L’ascensore, quindi, rallenta lentamente prima di fermarsi. Il secondo sistema è il paracolpi idraulico. Si trova sul fondo del tunnel in cui si muove l’ascensore ed è composto da un pistone che contiene un fluido in grado di comprimersi e perciò assorbire buona parte dell’energia cinetica generata dall’impatto, un po’ come se l’ascensore cadesse su un materasso. In conclusione, anche se tante persone hanno paura dell’ascensore, in realtà statisticamente sono più pericolose e le scale. Basti pensare che su 18 miliardi di viaggi all’anno in ascensore ogni anno muoiono solo 23 persone, praticamente una percentuale irrisoria che rasenta lo 0%.

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