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4chan, uno dei forum più controversi e longevi della rete, ha subito un attacco informatico di notevole entità ed è in down da martedì 15 aprile 2025. L'incidente ha portato alla pubblicazione di oltre 6,5 GB di dati interni della piattaforma, tra cui email, indirizzi IP, file di configurazione, log di sistema e altri contenuti riservati. L'attacco, attribuito al gruppo Soyjak.party , ha sollevato importanti interrogativi sulla sicurezza dei sistemi legacy, sulla gestione interna della piattaforma e sull'effettivo grado di anonimato degli utenti. Questo evento ha inoltre avuto ripercussioni sulla reputazione del sito e ha sollevato interrogativi più ampi su come vengano gestiti i dati in ambienti online ritenuti "fuori dal sistema".
L’attacco al forum 4chan e i dati pubblicati degli utenti
Il primo indizio dell'attacco è stato il ripristino improvviso della board /qa/, chiusa dal 2021. Questa sezione del sito era stata precedentemente utilizzata per comunicazioni tra amministratori e utenti, ed era stata archiviata da tempo. La sua improvvisa ricomparsa, con un messaggio ironico in cima – "U GOT HACKED XD" – è stata un chiaro segnale di compromissione. Gli utenti hanno immediatamente iniziato a discutere dell'accaduto, e nel giro di poche ore si è scoperto che contenuti altamente riservati erano stati resi pubblici. Questo includeva snapshot di directory interne, pannelli di amministrazione e file di configurazione.
I file sottratti sono apparsi inizialmente su Soyjak.party, un imageboard rivale nato come scissione provocatoria di 4chan. I dati sono stati distribuiti tramite link a file compressi ospitati su server esterni. All'interno degli archivi si trovavano numerosi file .txt, log e cartelle con nomi corrispondenti a componenti del backend della piattaforma. L’upload su Soyjak ha avuto un forte impatto mediatico nella cerchia degli utenti di imageboard e ha suscitato l’interesse di analisti di sicurezza informatica, portando alla diffusione capillare del materiale su vari canali.
Gli oltre 6,5 GB di dati trafugati contenevano una varietà di file sensibili, tra cui:
- Log dettagliati dei server, inclusi timestamp, indirizzi IP e tentativi di accesso.
- Email e nomi utente associati a moderatori e amministratori.
- Screenshot del pannello di controllo utilizzato dallo staff per gestire i contenuti e moderare gli utenti.
- Script PHP del backend e file .conf contenenti configurazioni interne.
- Backup parziali di contenuti delle board rimosse come /pol/, /news/ e /meta/.
In particolare, la presenza di indirizzi IP associabili agli amministratori ha sollevato seri dubbi sulla protezione dell'anonimato, elemento centrale nell'identità della piattaforma.
Chi c'è dietro l'attacco al forum e le modalità
Finora, nessun gruppo ha rivendicato l’azione. Tuttavia, gli indizi portano verso l’ambiente di Soyjak.party, che in passato ha avuto toni fortemente critici nei confronti dell’amministrazione di 4chan. Alcuni osservatori ipotizzano che l’attacco sia frutto di una vendetta interna, forse orchestrata da ex moderatori o utenti espulsi.
L’assenza di richieste di riscatto o obiettivi politici espliciti lascia pensare a una motivazione prevalentemente ideologica: un attacco per screditare l’attuale gestione e dimostrare l’insicurezza della piattaforma.
Sebbene non esista ancora un report tecnico ufficiale, l’analisi indipendente dei file suggerisce che gli attaccanti abbiano avuto accesso privilegiato ai sistemi. Alcune ipotesi principali includono:
- Utilizzo di vulnerabilità in software non aggiornato – 4chan gira su un motore chiamato Yotsuba, basato su codice PHP altamente modificato e raramente aggiornato. Molti dei file presenti nel leak contengono commenti e codici datati, suggerendo che siano in uso versioni vecchie di librerie e script.
- Accesso a server tramite credenziali compromesse – alcuni esperti ipotizzano l’uso di brute-force o il riutilizzo di password amministrative trapelate da altri data breach.
- Backdoor lasciate attive involontariamente – è possibile che siano stati utilizzati script di debug lasciati su ambienti di produzione.
I rischi e le conseguenze della violazione di 4chan
L’attacco ha avuto ripercussioni su più fronti:
- Operative – rallentamenti, timeout e l’interruzione temporanea di alcune board.
- Reputazionali – discussioni sulla perdita di controllo da parte dello staff, con molti utenti che hanno abbandonato temporaneamente il sito.
- Legali – sebbene 4chan non raccolga molti dati personali, la presenza di IP e email degli admin potrebbe portare a contenziosi, specialmente in giurisdizioni con normative severe sulla privacy.
- Interne – fratture tra i moderatori e l’utenza, accusata di complicità passiva o di aver ignorato segnali precedenti.
Gli utenti regolari di 4chan non devono registrarsi, ma il sito conserva log IP per esigenze tecniche e di moderazione. Questi dati non erano esplicitamente nel leak, ma è emerso che alcuni script admin consentono il tracciamento temporaneo di utenti per attività sospette.
Nel caso degli admin, invece, l’impatto è diretto: le email compromesse sono state collegate a identità reali tramite tecniche OSINT. Alcuni moderatori hanno visto divulgati i loro dati personali su piattaforme terze, dando luogo a episodi di doxxing e molestie.
Yotsuba, il motore su cui gira 4chan, è una derivazione pesantemente personalizzata di Futallaby, un engine scritto in Perl risalente agli anni 2000. La struttura attuale del sito è basata su PHP, con poche garanzie di sicurezza moderna: nessun sistema avanzato di crittografia per i log, nessun controllo sulle sessioni persistenti e un sistema di aggiornamento gestito manualmente.
Tutto questo è gestito da un piccolo gruppo di volontari, senza una struttura centralizzata o audit periodici. La sicurezza dipende quindi dalla buona volontà e dalla competenza di poche persone, un modello insostenibile per un sito con milioni di visitatori mensili.
Nonostante 4chan operi in modo anonimo, i dati trapelati potrebbero attirare l'attenzione delle autorità. In particolare:
- negli USA, dove risiedono i server principali, la mancanza di protezioni minime potrebbe essere vista come negligenza.
- in Europa, l’eventuale coinvolgimento di dati personali riconducibili a cittadini UE (email, IP) potrebbe far scattare l’attenzione del Garante Privacy e sanzioni sotto il GDPR.
Finora non sono stati annunciati interventi formali, ma alcuni attivisti della privacy hanno chiesto un’indagine indipendente sulla gestione dei dati da parte di 4chan.
Implicazioni culturali e storiche
L’attacco rappresenta anche un momento storico per la cultura di internet. 4chan ha avuto un ruolo centrale nella nascita di fenomeni come i meme virali, l’attivismo di Anonymous, e controversie globali legate alla libertà d’espressione. Che un attacco di questo tipo venga da ambienti affini, e non da entità esterne, mostra un cambiamento radicale nei rapporti di forza e fiducia tra utenti e piattaforme.
Questo attacco dimostra quanto sia rischioso affidarsi a infrastrutture tecnologiche datate, specie in contesti che promettono anonimato e libertà d'espressione. La violazione di 4chan evidenzia la necessità di aggiornamenti costanti, di audit esterni e di una maggiore trasparenza nella gestione dei dati, anche (e soprattutto) in ambienti che si presentano come anti-istituzionali.
L'anonimato non è una protezione assoluta, e ogni server online è, potenzialmente, una finestra aperta su dati sensibili se non correttamente gestito. La lezione, in questo caso, non è soltanto tecnica: è culturale, sociale, e politica.