
Spiagge Rosse e "Cascate rosso sangue" nell'Isola di Homruz in Iran: da qualche giorno sono diventati virali i video del fenomeno tutt'altro che inusuale per quest'isola desertica nel Golfo Persico e riscontrabile anche in Antartide. Ma di cosa si tratta esattamente? Hormuz (anticamente nota come Ormus) è un'isola di circa 42 km2 appartenente alla provincia iraniana di Hormozgan, famosa per la presenza di spiagge di tonalità rosso rubino dovuto all'abbondanza di ossidi di ferro nelle sue spiagge: quello che osserviamo nel video sono le precipitazioni che dilavano questi materiali andando così a colorare l'acqua piovana che crea temporanee “cascate rosse” che finiscono in mare. Questo colore, che attira ogni anno turisti e tinge le acque del mare circostante, è dovuto a motivi geologici e alla composizione delle rocce e della sabbia presenti in questa isola.
L'isola di Hormuz, che ha circa 600 milioni di anni di età ma è emersa dall'acqua “solo” 50.000 anni fa, dal punto di vista geologico è una formazione chiamata diapiro salino, ovvero una “cupola” di antichi depositi di rocce sedimentarie al cui interno si trova un nucleo di salgemma (sale marino) risalito in superficie dalle profondità del sottosuolo grazie al fatto che il sale è meno denso rispetto alle rocce circostanti e quindi tende a emergere un po' come l'olio sull'acqua. Questo processo, avvenuto nel corso di milioni di anni, ha dato vita alle caratteristiche formazioni rocciose dell'isola facendo riaffiorare i materiali che le compongono tra cui gli ossidi di ferro che svolgono un ruolo fondamentale nella formazione delle Spiagge Rosse e delle "Cascate rosso sangue".

Gli ossidi di ferro sono gli elementi che donano all’isola l'inconfondibile terra rossa. Quando la pioggia si mescola con il suolo, l’acqua assume sfumature intense, creando l’illusione di un “fiume di sangue” che scorre nel paesaggio.
Un fenomeno simile a quello dell'isola iraniana si verifica anche in Antartide, nelle "Blood Falls", dove l'acqua ricca di ossidi di ferro sgorga da un ghiacciaio, creando un effetto visivo unico.

Gli ossidi di ferro sono anche i resposabili del colore rossastro di Marte – il pianeta rosso, appunto – dovuto proprio all’ossidazione del ferro presente nella regolite che avvolge il pianeta.

Questa caratteristica dell'isola è conosciuta fin dall'antichità: l'ocra rossastra dell'isola e delle sue spiagge, chiamata golak dagli abitanti del luogo, è usata come pigmento per industria tessile e cosmetica, ma anche come colorante alimentare o addirittura come spezia per ricette tradizionali. Un studio ha analizzato i livelli di metalli pesanti nel suolo, scoprendo che il ferro rappresenta il maggior rischio per la salute rispetto ad altri metalli. Anche se il rischio complessivo di tossicità è basso, sarebbe ottimale ridurre la presenza di metalli pesanti nella terra rossa, dato il suo crescente utilizzo in ambito alimentare.
