
Un violento terremoto di magnitudo 7.7 ha colpito il Myanmar centrale (l'ex Birmania) venerdì 28 marzo 2025 alle 7:20 italiane causando oltre 2000 vittime ufficiali. L’epicentro si trova a circa 30 km a ovest di Mandalay, seconda città più popolosa del paese. La profondità è stata di appena 10 km, quindi molto superficiale, e questo è uno dei motivi principali per cui ha causato così tanti danni e vittime. Il sisma è stato violentissimo: per intenderci, 44.700 volte più intenso della scossa M4.6 ai Campi Flegrei del 13 marzo. Ma come è possibile sia caduto un grattacielo a più di 1000 km di distanza? E un terremoto così può avvenire anche in Italia?
Il contesto geologico del Myanmar
La geologia del Myanmar è estremamente complessa dal punto di vista strutturale ma il concetto chiave non è difficile da afferrare. Siamo in una zona dove interagiscono quattro entità tettoniche:
- la placca indiana;
- la placca euroasiatica;
- la placca di Sunda;
- e la microplacca di Burma.
In questa area di mondo, i terreni seguono questa direzione, N/S con un po di curvatura, quasi come se fosse una sorta di pennellata. Tutto questo è stato creato dall’india! L’india infatti a partire da circa 50-60 milioni di anni fa, prendendo “la rincorsa” ha cominciato a schiantarsi contro l’Eurasia. Placca contro placca, boom, si è creata la più grande catena montuosa del pianeta terra: l’Himalaya.
Quindi sul bordo anteriore della placca indiana si è venuto a creare l'Himalaya mentre sul bordo destro, a contatto con la placca Sonda, si sono originate catene montuose. In questo caso non si è trattato di uno scontro frontale ma laterale, una sorta di "strusciamento".
La faglia di Sagaing
La protagonista del terremoto è la Faglia di Sagaing, una faglia trascorrente destra che attraversa il paese da nord a sud per oltre 1.200 chilometri e il terremoto in questione ha attivato un tratto di faglia lungo circa 200 km. In realtà non è una semplice trascorrente ma una faglia trasforme; trasforme non è altro che una trascorrente ma tra due placche tettoniche, in questo caso quella Indiana e quella di Sonda.
Questa faglia o per meglio dire, sistema di faglie, è attivo da milioni di anni e attraversa aree densamente popolate, incluse Yangon, Naypyidaw e appunto Mandalay. Le faglie trascorrenti tendenzialmente generano terremoti meno violenti delle faglie inverse, ma comunque possono arrivare ad avere magnitudo importanti, come in questo caso.
Terremoti storici in Myanmar
Fatte queste premesse, non dovrebbe stupirci il fatto che l’area sia storicamente sismica. tra i principali terremoti del passato abbiamo ad esempio:
- 1930, Bago: magnitudo 7.3;
- 1946, Sagaing: magnitudo 7.5;
- 1956, Bago: magnitudo 7.1;
- 2012, Mandalay: magnitudo 6.8.
E questi, attenzione, sono tutti eventi legati alla Faglia di Sagaing, spesso con danni ingenti e perdite di vite umane.
Il terremoto a Bangkok
Fatte queste premesse, ora possiamo anche capire per quale motivo il terremoto in Myanmar abbia causato danno fino a Bangkok, che si trova a più di 1000 km di distanza. Lì infatti come abbiamo detto non solo è stato sentito in maniera molto intensa ma addirittura è crollato un grattacielo in costruzione, causando decine di dispersi e vittime. Si tratta di un evento che se ci pensiamo ha dell’incredibile. Riprendendo le parole di Claudio Doglioni, ex-presidente INGV, “È come se ci fosse un terremoto a Palermo e venissero giù gli edifici a Monaco di Baviera”.
Quindi, come è possibile? È difficilmente spiegabile e ad oggi non abbiamo risposte certe ma una possibile ipotesi potrebbe essere quella di una amplificazione locale. Cosa significa? Alcuni terreni, come quelli argillosi per esempio, funzionano un po’ come cassa di risonanza delle onde sismiche. E Bangkok in realtà sorge proprio su un bacino alluvionale con sedimenti sciolti. Questo avrebbe potuto amplificare le onde sismiche che provenivano da lontano, causando in superficie oscillazioni abbastanza potenti da far cadere quella struttura, che era in fase di finalizzazione.
In ogni caso, è strano che un edificio in costruzione cada…ma su questo non abbiamo informazioni per il momento.
Potrebbe succedere un terremoto simile anche in Italia?
Tecnicamente la risposta è sì, ma è estremamente improbabile. In Italia non esistono faglie così estese e con tassi di accumulo di energia paragonabili a quelli della Faglia di Sagaing. Le nostre strutture tettoniche, come quelle lungo la dorsale appenninica o nell’area calabrese, sono più corte e lente. Di conseguenza, i terremoti più forti che possiamo aspettarci sono intorno a magnitudo 7.0-7.1, come avvenuto nel 1908 a Messina-Reggio o nel 1693 in Sicilia orientale.
Quindi: sì, l’Italia è un paese sismico, e i terremoti forti fanno parte della nostra storia. Ma eventi estremi come quello del Myanmar sono rari nel nostro contesto geologico. Ciò non toglie che anche un terremoto di magnitudo 6.5, se colpisce una zona densamente abitata e poco preparata, possa avere conseguenze devastanti.